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FIGLI CORAGGIO


Ce l'ha fatta  a denunciarli.  Maria Eugenia Sampallo Barragan, 30 anni, ha chiesto che i suoi genitori adottivi siano condannati per averla sottratta ai suoi genitori naturali, averle cambiato il cognome e soppresso la sua vera identità. Maria Eugenia è una dei tanti bambini nati durante la dittatura da genitori che il governo dei generali di Videla considerava sovversivi. La loro persecuzione durò poco: Mirta Mabel Barragan e Leonardo Ruben Sampallo vennero arrestati a dicembre del 1977 nella loro casa di Buenos Aires. Mirta, come tante altre giovani che non aderirono alla dittatura e si esposero con i loro mariti e compagni nelle università o nelle lotte clandestine, era incita di Maria Eugenia che sarebbe nata da lì' a tre mesi. Maria Eugenia è nata l'8 febbrario del 1978 in uno dei centri di detenzione nelle mani dell'ex capitano dell'esercito Enrique Berthier. Inservibili i genitori e fatti sparire per sempre come gli altri 30 mila, Maria Eugenia è andata in adozione illegale a una coppia generosa con i generali: Osvaldo Rivas e Maria Cristina Gomez. Con la complicità del medico dell'esercito Julio Caceres Moniè, la coppia ha falsificato l'atto di nascita nel quale è stato dichiarato che la bambina, nata il 7 maggio 1978, era loro figlia legittima.Maria Eugenia ha ripudiato i suoi genitori adottivi, così  come tanti altri bambini di allora, spezzata in due dal dolore di saperli genitori fasulli e ladri di bambini e più di tutto complici dell'assassinio dei suoi genitori veri. Ma non le è bastato correre tra le braccia dei suoi nonni che tanto l'avevano cercata. Non le è bastato recuperare il suo passato, pur se orribile. Maria Eugenia è la prima figlia dei desaparecidos argentini ad aver chiesto la condanna a 25 anni per i suoi genitori adottivi.Perchè, ha detto Maria Eugenia,  i crimini di lesa umanità non sono un fatto privato da gestire in famiglia.