ballo lento

Post N°151


Le mie radici sono colori impressi nel buio terreno dei ricordi, sommersi di soffice manto verde presente che assolve le stagioni, e vive del nuovo delle cortecce aggiunte e nel vecchio di quelle passate. E quelle passate sono così, chiare come la giovinezza dalla quale traggono linfa, vive di vera essenza. Perché senza un principio non c’è mai stato il resto. Bello è saperti vivo, e sapere che per noi nessun tempo è mai esistito. Difficile è per me, oggi, scegliere. Calda di emozioni, convinta dell’ora e adesso, ho sempre preso le mie vie. Oggi  no, oggi voglio ascoltare bene il mio cuore. Lui c’è, ma come il vento abita sul mare e fa fremere la superficie dell'acqua,in questo modo si manifestano gli effetti visibili, dell'invisibile, non si vede. Perché non vuol essere responsabile delle mie decisioni, perché non vuol essere la persona a cui addebitare, domani, un peso del genere. E nei suoi panni farei lo stesso. Perché un domani chi rimane accanto a chi lascia una parte di sè non debba mai chiedersi  “se io non ci fossi stato, però, lei cosa avrebbe fatto?”.Così mi trovo qui. A oscillare come acqua di vetro da un’anfora all’altra. A chiedermi se non faccia del male a mio marito a non lasciargli vivere la sua vita.A chiedermi se questa sua felicità nell’avermi a tempo determinato, sia sinonimo d’amore.A chiedermi se non siamo che fratelli, sempre uniti ma mai abbastanza.A chiedermi se lo stare bene insieme potrebbe essere un castello di felicità domani. Ma non può esserci felicità laddove il mio pensiero vola altrove.A chiedermi quanti treni ho perso. A dirmi che la persona che amo, l’ho saputa riconoscere. A chiedermi se dopo la confessione del mio amore fatta a Lui, non debba prendere le mie responsabilità lasciando la mia posizione presente con mio marito.E poi, un domani, un figlio. Avevo 20 anni un giorno, mi ero appena lasciata con mio marito (all’epoca eravamo solo fidanzati) e rividi Lui. Parlando con un mio amico, in bicicletta,  dissi solo una frase.“Io credo mi sposerò con un uomo e farò un figlio con un altro”.Un figlio….tante volte ci ho pensato, tante volte non ho saputo immaginare mio marito che non c’è mai, che mi abbandona col sorriso per il suo lavoro, come padre. Ho invece, da sempre, immaginato Lui, che mi abbandona pur sempre per la sua libertà. Ma io l’accetto, perché accetto la sua natura.E giorni, a chiedermi se ci si lascia solo perché si ha un altro che ci ami. Conta davvero aspettare questo?Non sono convinta. E penso il contrario. Perché su una cosa non mollo.Ai sogni ci si arriva, quello, sempre. Perché non muoiono mai.Ma i sogni ci sono già adesso. Ogni mattina, al risveglio. Mi chiedo se sapendo dove dimora la mia vita, io non debba andar da lei. Tutti i momenti che mi separano da lei sono solo scie di vita che non ricordo. La vera vita è quella che è arrivata in tanti intermezzi dell’altra vita, quella che tutti i giorni passo e trascorro in quotidianità. La vera vita è quella che si è impressa nella mia memoria poetica, quella che ha avuto la mia verginità mentale, quella che ti rimane come un tatuaggio. Sono le radici a tenere forte quando il vento e la tempesta scrollano le fronde. Io ho fede in quel Dio che da sempre, c’è. So che quel che amo, avrò. Ma non per questo, è tanto semplice. Ballerini miei, scusatemi se vi trascuro. Non lo farei mai se fossi in me, se fossi capace di gestire queste mie domande.La mia testa balla di decisioni, riflessioni e quel che vorrei è solo ascoltare il mio cuore.Fino in fondo.So che la decisione spetta a me. Ma come faccio senza il vostro aiuto?Vi prego, non lasciatemi sola, vi prego.