ballo lento

Post N°153


“La vita è un viaggio, non importa quale sia la destinazione.” – dal film CarsI baci sono tormenti squisiti. Rimangono indelebili, nell’anima. Quel giorno avevo questa frase a darti il benvenuto. E non sapevo che, la sera stessa, sarebbe stato di nuovo amore.Sono passati quasi tre anni da quel giorno.E oggi, sono qui.Ho sempre pensato che la frase più importante fosse “Ti amo” .Non è così. Non dopo averti detto “Ti aspetto”.L’attesa è una sedia di fronte al giorno. È speranza di una nave in riva al mare. È dirti…cresci ama vivi piangi torna. Torna e mi troverai. È una promessa di vita proiettata nel futuro, molto più del ti amo. È una carezza tutte le notti, è dire fai il tuo porco comodo, è pensare che qualunque cosa succeda, il sole splenda sempre, per te. Ma soprattutto, l’attesa non conosce tempo.Attesa di una vita insieme. Del tuo amore. Dell’unione di due anime in una sola.Poi però succede qualcosa e muore qualcuno. Succede ogni giorno.Il destino ti chiede se sei capace di morire senza che la tua vita sia considerata da te, completa. Senza aver raggiunto quel che vuoi, avendo dato lotta, fatica, sangue, dolore e amore. Ma alla fine, cosa cambia? È bello o no questo viaggio?Certo che sì. E la completezza non è lì, ma in te stessa, in quel piccolo centro di luce che batte nel petto, e che è tuo, tuo e di nessun altro.Lì ci sei te,  c’è la vita.Prima di unirla, devi conoscerla, amarla. È questo, che sto cercando di imparare.Assaporare la via che mi conduce, a te. Anche attraverso questi attimi passati insieme, che da sempre, sono un eterno. Con la fede nel cuore.Mi sono accorta che Dio mi ha perdonato tutto, tranne che il momento in cui ho perso la fede in lui.E che ho riconquistato solo la notte prima che tu mi richiamassi, addormentandomi pensando semplicemente che la cosa più importante della vita è la vita stessa.Penso questo. Penso che in quel “Ti aspetto” c’è una promessa. Che potrei anche non mantenere. Che potrebbe anche rimanere sospesa. Ma non è così. La mia è una frase che comprende che tu ci sarai, tu sei, tu presenzi in me. E che non debbo far nulla affinché ciò accada perché alcune cose accadono comunque. È la vita che ti ci porta. Come quando mi chiedo, e se non mi fossi mai sposata? Invece no, dovevo farlo. Non avrei mai saputo come sarebbe andata con mio marito. Non avrei mai avuto recriminazioni. Ero io piena di sensi di colpa. E con quelli, ci si può morire.Già allora, io t’aspettavo. Ma sapevo che hai più strada da fare di me e io nel frattempo, dovevo vivere. Anche vivendoti, certo, perché domani è una scheggia di vetro sempre in bilico e se una cosa è certa, è che la vita è incerta sulla sua durata.Forse a quel tempo ho sbagliato. Perché ho aspettato senza chiedere. Oggi so che la mia strada ha una stella, e io la seguo.Così continuo, a vivere.Vivo perché devo assaporarti, fino al momento in cui noi saremo noi.E chissà che da lì non nasca un’altra vita. “Goditi il viaggio!” -  Sempre dal film Cars.Se quel giorno non l’ho scritto, lo scrivo ora.