ballo lento

Post N° 154


Vivo tutto l’immenso delle mie emozioni, mi tramuto in loro. Ogni sconfitta è una discussione aperta con me stessa e subito dopo un ricordo, perché il dolore può ferire ma mai, stagnare. Ogni sofferenza può solo essere momentanea e quando le spalle saranno lontane, sarà dolce anche ridicolizzarla. Ogni vittoria, una culla di smeraldi in cui poggiare la testa e addormentarsi immaginando le stelle al di là della tenda. Sapendo che se ci sono è perché sono io che riesco  a vederle.L’estate ha preso le mie mani come il mare il primo giorno di mare, quando metti i piedi dentro l’acqua e rabbrividisci nel freddo. Il battito del mio cuore non smette di ricordarmi chi sono, e non appena la fede crolla arriva qualcosa a ricordarmi che i sogni, sono miei stendardi sulla nave della mia esistenza e oscillano tra un’onda di vita e l’altra senza mai smettere di danzare.Sorrido al pensiero che non morirò mai e che se accadesse domani la mia vita sarebbe comunque meravigliosa. Anche per te, che sei impresso come un tatuaggio sulla mia pelle. Nascosto, in mille gesti e parole che neanche posso dirti lasciandoti ancora la facoltà di scegliermi, dopo aver vissuto. E l’unico momento in cui qualcosa, un barlume o un raggio esce sconfinando la realtà è quando parlo di te. Quando gli occhi miei castani diventano dorati e il brillare, non compete più ai diamanti. Quando ti do la buonanotte prima di addormentarmi, anche se non puoi sentirla perché oggi il tuo scopo è non meritarla. Anche per te, che mi hai sposata e che pensi a me come e quando lo vuoi tu. E non è distanza a rovinare questo rapporto, non è neanche il mio amore verso l’altro. Perché in te c’è la felicità di avermi e l’inconsapevolezza, nonostante le mie lotte, che non sempre il tuo modo d’amare sia amore. Ti devo ringraziare, nonostante questo, perché probabilmente è il massimo che pensi tu possa fare. Ti devo condannare, perché so che non è il massimo che tu possa fare. Lo so, ti ho visto dare altrove in un tempo che non era il mio, tutta la passione di cui mi e ti privi. Ti preoccupi di te come del tuo mondo in cui fanno parte tante cose, ma tutte in egual misura. Forse perché è vero, le mie emozioni sono tutte l’esplosione di tutte, ma io sento premermi l’anima di una triste e dolce consapevolezza. Io sono qui e vorrei urlare. Urlare che vorrei essere amata.Come ho imparato ad amare me stessa. Amandomi non sarò mai sola.E amando chi porto dentro, non mi considererò mai nulla.Queste sono le mie due leggi.Solo l’una o solo l’altra, sarebbe un errore.Vostra Bally.