ballo lento

POST N° 159


Sei stato, all’inizio, colui che mi ha fatto scoprire il sapore della libertà. E la vita mia è cambiata. Ogni volta che parlavo di te un lampo, un lampo addormentato per minuti interi, bianco e guizzante nei miei occhi, rimaneva.Sei stato, anni dopo, colui che mi ha di nuovo cambiato la vita. E così, sono cresciuta negli ultimi due anni come forse non ho fatto in dieci. Oggi so che il dolore passato ha delle conseguenze.Non sono più allegra e spensierata come un tempo. Sono diventata dura e in parte fredda e forse per questo, obiettiva. Quando mi sono vista così allo specchio, mi sono chiesta a cosa sarebbe servito. Poi però sono capitate delle esperienze a due mie amiche e io ero lì, conscia di una nuova certezza. Ho fatto di tutto affinché a loro non capitasse la sofferenza capitata in me. E così è stato. Ho due piccole realizzazioni tra le mie mani, due sorrisi profondi e so di esserne almeno in parte la causa. Mi sento fiera di aver evitato che loro vedessero il fondo del dolore che ho visto io.La mia vita, poi, è proseguita e altre ferite  l’hanno accompagnata, brevi e forti al tempo stesso. Ma mi sono resa conto che anche quello era un dono. Perché quando il male passa, lascia la felicità di vivere piccole cose. E vivo la coperta della sera con colui che ha deciso di farmi diventare sua moglie, vivo la gioia della cucina dentro casa, vivo la serenità di imparare le piccole cose che per anni ho rimandato.E mi chiedo se c’è altro che io stia rimandando.Ho imparato che la vita ha sempre degli obiettivi, e che noi tendiamo dritti a loro… ma che non siamo noi a decidere la strada per arrivarvi. La strada da fare è quella che il destino ha scelto e non noi, per metterci alla prova e per farci chiedere, a ogni sasso in cui inciampiamo, se davvero ci crediamo o se non sia il caso di rivedere qualcosa. È la strada perfetta, quella del destino, è la strada che ci prepara a raggiungere la meta che abbiamo scelto perché spesso, tendiamo a qualcosa per cui non siamo pronti.  Ho imparato a essere felice. Prima lo ero a prescindere. Ma al momento debito s’impara tutto e perché non provare a essere felici anche se ci manca qualcosa…perché anche se a volte mi sento sola, io devo ringraziare questa vita.Rimarrò abbracciata al mio amore che mi ha fatto riscoprire i tempi in cui mi innamorai di lui, chiamerò le amiche fino a che non mi sentirò veramente piena, sorriderò alla famiglia, vivrò di felicità. Felicità da dare.Ne ho così tanta che adesso capisco perché Dio ha voluto che fossimo donne e avessimo dei figli.Se non la diamo tutta quanta non siamo serene e agli uomini basta non tutto, ma solo un po’, di quel che invece abbiamo nel cuore.Ecco perché, domani, voglio un figlio. M’avanza amore.E ironia, ho sempre pensato potesse essere tuo.Ora lo voglio davvero perché so quanto sarebbe mio.