ballo lento

POST N° 167


Tutto è camminare con una benda, sugli occhi. Non so muovermi. È come quando l’universo è stato creato. I primi gigli, le prime ciliegie e forse anche i fiumi, non avrebbero mai saputo dove andare e cosa fare. C’era il vento a dare la via, c’era il sole a cucire le fessure, c’era la morte e la vita appena dietro l’angolo e ogni scelta dell’oggi era la speranza di  esserci domani. Io mi sento così. Tutto è tornato, anche se per la prima volta, sono passati quattordici giorni prima di vederci. La luna, era piena. Sempre intangibile, fino alla fine. Finché ci siamo ritrovati. Un’altra volta esposto sotto le mie dita, il tuo cuore, leggero come una piuma. Un’altra volta tra le tue labbra e gli occhi chiusi. Perché se li apri, muori. Muori davvero sotto ai miei occhi.Ogni tuo sussurro è fragile velo di vita. Ce ne mangiamo a morsi, di vita. E non c’è un attimo che non si perda nei voli nostri.Da quando questo è successo, rimbombano nei miei pensieri le tue parole. Sei stufo, di lei. Chissà che i sensi di colpa oggi non ti portino, invece, a risollevare il tuo rapporto. O magari, sono il taglio deciso della lama che le hai preparato. Io sto esattamente così, in bilico tra due vie.Mi hai confidato il tuo essere. E tu sai che qui è in buone mani.  So che sei sincero. E vale oro.Mi hai confidato il tuo modo di scegliere. E se hai scelto me non è per caso, questo lo so.So come chiamare le tue debolezze. So che non c’è altro nome, debolezze. E so per questo, che nessuna delle tue mille chiamate donne, mi spaventa.Nessuna, tranne l’amore. Ma tu non ami. Non sai amare. E non è colpa tua.Ero lì, tra le tue braccia che faticavano ad abbracciarmi. Perché ogni abbraccio è uno spingersi oltre. E tu non puoi abbracciare chi non capisci, perché non comprendi come faccia ancora a restare con lui. Io posso anche bussare cinquanta volte alla tua porta, ma mi chiedo se tu non la apri, se io abbia diritto a un’altra vita. Non muovi un dito. Io una cosa l’ho capita. Tu aspetti che io mi alzi e sparga sale sul terreno, ma non sai neanche che reazioni avresti una volta che io facessi questo passo.La verità è che qui non conta neanche cosa vuoi tu. Ma cosa voglio io. E io non lo so. Non so se sono in grado di fare le mie scelte con lui, non so se dovrei troncare per l’unico motivo valido, l’amore non corrisposto verso di te, e guarda non ci sono altre ragioni, non so se questo tradimento mi ci farà riavvicinare come a volte, tante volte, accade. Non so neanche cosa voglio da te. È come se avessi tutto, è come se avessi nulla.Non so da dove iniziare. Buon 2010 ballerini, che sia un anno di balli felici per tutti. Vi amo.