ballo lento

POST N° 169


Non ti sogno. Non ti sento. Ma ogni volta che muovo un passo, sei in me. Non ti amo più come una volta, forse non ti amo affatto. Ma sei nelle mie vene. E le mie vene hanno voce, voce alta e rimbombano le sue parole. Porto a casa gli ultimi pezzi di te, trovo un posto per ogni cosa che ti rappresenti e questa casa felice, dove sembra che tu non dimori, muore di un’apparenza. Accanto al letto c’è qualcosa che parla di te, che ho messo per te. In sala, insospettabile, c’è qualcosa che mi porta a te. Il profumo ha il sapore di notti con te. Ti faccio entrare nel mio mondo, silente. Nessuno vede, ma io ci sbatto la faccia ogni santissimo giorno. La mia pelle si marchia ancora, sembra che tu non viva, ma io non posso fare a meno di guardare. Forse perché ci circondiamo solo di quello che abbiamo dentro, forse per ricordarci chi siamo, forse perché lì, ci riconosciamo. Radici. Tu sei le mie radici. Quando una pianta è tanto forte possono nascere intorno i fiori più belli , ma quell’albero è così alto e così pieno di primavere, che fiori nascono tutti i giorni e neanche la vicina, splendida pianta che annaffiamo tutti i giorni, curata, vissuta, distoglie l’attenzione dall’immensa bellezza che si staglia, inconscia, sublime, dietro di lei. Non una goccia d’acqua, ma c’è. Non una coperta nei giorni freddi, ma c’è. E anche quando lì cade la neve, la sagoma rimane impassibile, stagliata verso il sole, ad aspettare che un raggio, un gesto, li scopra. Sei talmente grande che è impossibile non notarti.Io accetto tutto questo, in me. É benedizione perché ogni benedizione non accettata, diventa una maledizione. Ma soprattutto è una benedizione perché deve essere veramente meraviglioso l’amore, se mi trova ancora legata a te, e ai tuoi splendidi rami. Non posso neanche toccarli, non ci sei, non ti vedo, ma tu sei mio, lo sei sempre.Un bacio a tutti voi miei amici…. giorni fragili mi hanno accompagnata e poi la vetta, verso piani di possibilità più alte… ma l’amore, quello ho scoperto che è immutabile. O almeno questo, è quel che mi dimostra la vita.