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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE


A questo punto dell'anno scolastico è buona prassi fare qualche osservazione di monitoraggio delle attività. Mi concentrerò, naturalmente sulla attività relative al progetto di zooantropologia didattica che sto svolgendo nella mia scuola a supporto dell'attività curricolare interdisciplinare.  La prima cosa da segnalare è che pur trattandosi di attività prevalentemente referenziali, cioè in assenza di un animale vero, i bambini considerano l'identità dei soggetti presentati con i video e le foto, identità appartenenti al gruppo classe. La motivazione suscitata dalla referenza animale è talmente forte da rendere possibile il superamento delle categorie spazio-temporali, ai bambini bastano i quotidiani riferimenti al mio animale o ai loro, per provare immediatamente un enorme coinvolgimento che si traduce in una migliore resa sul piano degli apprendimenti. Stiamo assistendo alla progressiva formazione di una comunità umana e non, al di là della reale presenza tangibile, degli elementi che la compongono. Gli incontri con l' animale, di natura osservativa,  svolti in due occasioni per pochissimi minuti, da lontano e senza avere la possibilità di interazione, non sono stati deludenti per i bambini che hanno, invece compreso le motivazioni della nostra scelta, dimostrando grande senso di responsabilità e rispetto delle regole. Essi hanno invece dato nuova linfa al proseguimento del lavoro di conoscenza dell'universo animale che sta concretizzandosi in una produzione ricca di elaborati.Il primo incontro prevedeva l'osservazione per due minuti del cane, che passeggiava al guinzaglio nel giardino della scuola, mentre i bambini si trovavano sul pianerottolo dell'edificio scolastico. Dovevano osservare con attenzione quante più caratteristiche possibili dell'aspetto fisico del cane e disegnarne un ritratto. I risultati sono stati a dir poco strabilianti ed hanno dimostrato il fatto che il coinvolgimento emotivo è essenziale per ottenere dei risultati.La seconda osservazione, effettuata con le medesime modalità, dopo la lezione sui segnali di comunicazione non verbale del cane, ha visto i bambini impegnati nel cogliere i segnali comunicativi, messi in atto durante la breve passeggiata del cane al guinzaglio, in giardino, mentre loro si trovavano all'interno dell'edificio scolastico. Pur avendo a disposizione poco tempo e trovandosi in un punto di osservazione non ideale, i bambini sono stati bravissimi nella produzione scritta di quanto rilevato.Questi fugaci momenti di osservazione sono bastati per far nascere una storia d'amore, e permettere se pur virtualmente al mio cane Leon di considerarsi a buon diritto membro effettivo del gruppo classe. Le attività proseguono adesso in modalità referenziale, avendo noi ormai trovato il gancio ideale sul quale innestare gli apprendimenti cognitivi e comportamentali.