Barbar!na

Intervista su Jocks Mag - Aprile 2008


TITOLO: BARBAR!NA: una top dj “Barbar!na, scritto con il punto esclamativo al posto della i e senza dj, né prima né dopo”. I nonni, che la chiamavano così, erano i proprietari dei tre night più in voga negli anni Sessanta. Sua madre fu la più famosa stripper di inizio anni Settanta. A gennaio Barbara Fava (Milano, 20 febbraio ‘86), nota ai più come Barbar!na, ha lanciato l’electro burlesque show “Les Femmes Du Boudoir” (anche alla onenight PopKiller), che unisce il mondo dell'elettronica con quello ironico ma sexy delle pin-up e degli strip burlesque. “Mi sta dando parecchie soddisfazioni, in particolare la performer Strawberry”. Freelance (“muoio a star sempre nello stesso posto”), suona electro crossover e tech-house (“cose dei Boys Noize e di Deadmau5”), da subito ha capito di avere una “vocazione per questo lavoro iniziando a lavorare di locale in locale sgomitando. Chi mia ha scoperta è Marco Mazzi: lui mi ha reso protagonista insieme ad altre colleghe della campagna pubblicitaria come testimonial del djpoint.net”. Sono quelli della campagna pubblicitaria “Maledettamente Bravi”. Una dj da “guerriglia notturna” a cui piacerebbe condurre un suo programma radiofonico (“se dovessi intraprendere la carriera di speaker, non lascerei mai i dancefloor”), ex agonista di karate Shotokan e ginnastica ritmica, “attualmente snowboarder”. Al momento dj,modella alternativa e manager/art director di uno show per discoteche. Il suo compagno, Davide Di Lernia, l’aiuta nella promozione dei progetti. “Davide è regista a Radio 105 e in più suona house nelle discoteche. Ma è arrivato parecchio tempo dopo il mio inizio di carriera. Senz'altro con lui sono molto più serena, quindi riesco affrontare le situazioni in maniera diversa. Comunque, trovo molta gente brava in giro, come i Cyberpunkers, di cui uno dei due è il mio amico Fabio Liuzzi”. Allo studio Dadile Audio Video di cui è socia col fidanzato, Barbar!na sperimenta. “Ho imparato a suonare all'Astoria, l’ex night club di mio padre poi trasformato da lui in discoteca. Mio padre mi sgridava sempre: non voleva che giocassi con la consolle. Ma io ne ho fatto un lavoro”. La discoteca è divertimento. “Certo non è picchiarsi, non è bere fino a star male o svenire o sballarsi tanto da non capire neanche più se quello che si sta ascoltando è elettronica o valzer viennese”. Ibiza? “Io sono più da città da visitare oppure da paradisi tropicali. Vorrei tornare alle Mauritius”. Nonostante sia giovanissima, è molto seria. “Troppo e spesso. A volte riconosco che dovrei lasciarmi andare un po’ di più. Ma questo succede quando sono con estranei”. Essere donna dj non è facile. “Spesso devo sentirmi dire ‘sei donna e sei anche piccola .Quindi io i pregiudizi li vivo doppiamente. Ma le gente si ricrede appena mi vede al lavoro”. Un grazie è riservato a diverse persone. All’amica Giorgia. Ma anche al dj Andrea Belcastro. “Mi ha tenuto sotto la sua ala per due anni come disc jockey e come pr e art director insegnandomi entrambi i lavori. E poi un grazie va al dj Franco MK, che mi ha pazientemente insegnato a suonare con i vinili. Ora cammino con le mie gambe. Ma non potrò mai dimenticare chi mi ha guidata e mi ha insegnato a stare da sola in una vasca di squali senza finirci mai in pasto. Perchè alla fine è questo il mondo della notte”. Il più bel complimento lo ha ricevuto da un giovane frequentatore del Pervert. “Mi mandò una mail scrivendomi quanto segue: ‘Sensation Black-- 27/01/2008 18:55: quand'è che potrò scaricare una tua song. Ti ho sentito una volta, sei paurosa, voglio le tue note nella mia testa. Sei bravissima. Continua cosi e magari un giorno sarai ospite al P-Gold. Sei grande”. Indimenticabile. Da ricordare anche dopo un anno (“si riferiva al DJ Contest di Capodanno 2007 al Rolling Stone, che vinsi”). Ha sempre suonato vinile (“anche se ultimamente mi sono convertita all'uso del Mac e delle consolle portatili esterne al computer, che fungono poi da consolle normale”) e ha una curiosità da raccontare. “Credo che ormai sia storico per quanto mi riguarda. Durante la dj competition di capodanno 2007 al Rolling Stone, volevo far fare il classico trenino di mezzanotte alla pista, quindi in mezzo al mio dj set electro feci partire ‘Ymca’ dei Village People. La gente rimase a bocca aperta salvo poi mettersi a ballare e saltare facendo trenini per tutta la sala. Nel contempo noi dj del contest, in consolle, ballammo ‘Ymca’ con la classica coreografia. Vinsi il contest, quella sera. Secondo me fu proprio sto colpo di testa a farmi portare a casa la vittoria”.Riccardo Sada