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E' di questi giorni la notizia, pubblicata dal Journal of
gricultural and Food Chemistry in cui si annuncia l'abbandono, da parte di un
gruppo di scienziati australiani, del progetto su piselli geneticamente
modificati dopo aver scoperto che il prodotto causava nei topi infiammazione del tessuto polmonare.
La notizia segue di poco la dichiarazione pubblica di 78
professori e ricercatori svizzeri sui rischi legati alle piante
geneticamente modificate con la quale hanno preso apertamente posizione per la moratoria sugli ogm,
decisione che sarà sottoposta a referendum in Svizzera il prossimo 27 novembre. Il referendum chiede di vietare l'impiego di piante e animali ogm nell'agricoltura svizzera per un periodo di cinque anni. Il comitato di
scienziati, che ha di fatto replicato ad un altro gruppo a favore degli ogm, ritiene che la moratoria, che si basa sul principio di precauzione potrà consentire di fare luce sulla reale utilità e sui rischi connessi alle
tecniche del DNA ricombinante.
Alla luce di queste ulteriori, autorevoli prese di posizione
lascia ancora più sconcertati la posizione della Commissione Europea che, forzando la mano, ha già ammesso alla commercializzazione vari prodotti ogm pur avendo questi ultimi ricevuto il voto contrario del Consiglio dei ministri europeo.
Tecnicamente tutto ciò è possibile in quanto la decisione
finale, in base alla procedura comunitaria, ritorna alla Commissione Europea qualora il Consiglio non si esprima con una maggioranza qualificata.
Politicamente il gesto lascia molto perplessi perchè, di fatto, la Commissione, scavalca la volontà popolare della maggioranza dei paesi europei rappresentata dai Ministri competenti in seno al Consiglio dei ministri, di fatto facendosi scudo del parere della Agenzia Europea per la
sicurezza alimentare la cui autorevolezza è in caduta libera dopo i pareri positivi espressi sul mais MON863 .
Su questo tipo di mais, resistente ai parassiti, le stesse
ricerche condotte dalla Monsanto evidenziano seri problemi sulle cavie ( reni meno sviluppati, alterazioni del sangue, problemi immunologici ), dubbi e problemi confermati dallo studio indipendente condotto dal Criigen che ha invitato a svolgere una nuova valutazione approfondita del MON 863.
Nonostante questi gravi dubbi (da tenere conto che il rapporto Monsanto è rimasto sconosciuto alla opinione pubblica, ma non alla Agenzia Europea,
sino alla pubblicazione sul quotidiano The Indipendent),
l'Agenzia ha dato parere positivo e, pur con il voto contrario della maggioranza degli Stati ora il parere finale spetterà anche su questo prodotto alla Commissione
Europea.
Nel frattempo, il principio di precauzione, che è l'unico strumento che può evitare danni irreparabili all ambiente ed alla salute dei cittadini e punto
fermo di tutta la legislazione europea in materia, viene di fatto spazzato via dalle decisioni assunte dalla Commissione che dell Europa e dei suoi principi dovrebbe essere prima garante. Lobby in azione?
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Inviato da: kudablog
il 21/03/2006 alle 00:39
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