Preferirei di no

Deh(poema sentimentale della ziasuora)


oggi è il mio blog compleanno, lo festeggio con questo poema e un incontro a pranzo con mia ziasuora e i miei parenti; il poema è un po' lungo però chi lo legge fino in fondo vince una mia foto di gioventù con dedica autografacara ziasuora che vivi a torino in un convento pieno di mistero sposata con gesù da sessant'anni(mia mamma dice, scuotendo leggermente la testacome fa sempre quando la persona di cui parla ha raggiunto la soglia di età,mia mamma dice "ah, ha perso, eh, ha perso")mi avvicinerò a te, però piano.ricordo il tuo vestito blu liso, ti immagino com'eri, piccola ossuta con il velo sulla testa e vorrei dirtiziasuora, ma tu li hai i capelli sotto al velo?tanto tempo fa lessi di una suora che si era ritrovata, chissà come chissà dove, nel mezzo di un parapiglia, un cataclisma, un'invasione di campo, chissà, e disse "vede ho avuto paura soprattutto che mi strappassero il velo"da allora mi sono sempre chiesto, ma le suore hanno i capelli? è peccato mortale se una suora fa vedere i capelli?gesù si offende se sua moglie ha i riccisfiorati dall'aria e bagnati dalla pioggia?non so nemmeno se questa sia una domanda di attualitàpuò essere benissimo che se ne sia già parlato che persino il Vescovo abbia detto cose a riguardo e mi siano sfuggite, mi possono essere sfuggite,del resto sai non guardo molto la televisione, "no certo" dirai "deh, la televisione è il diavolo"dirai "deh" come dicevi sempre ricordo che quand'ero piccino tu venivi dai miei fuggendo da quel convento di torino e dicevi "deh"dicevi deh ogni tre parole ma non come i poeti, avevi i denti un po' larghi davanti, come i bambini che hanno tanto spazio tra una paletta e l'altra,tu eri così, avevi il velo, lo spazio e dicevi deh e una camiciola bianca e le scarpe mocassine come da uomo, le calze collant color carne, eri fragile, credo sarebbe bastato solo un refolo, un colpo di australe appena accennato per farti volare nel cielo come una Mary Poppins fosforescente, vagare sopra i tetti e le miserie del mondo distribuire deh e amore e rosari a tutti quanti. con curiosità stamattina verrò vicino a te che ti sarai piegataperché le persone della tua età sì perdono e si piegano e forse avrai ancora le mocassine e gli occhialini dorati e non parlerai in dialetto, tu che hai vissuto a torino e hai studiato da suora non parlerai il dialetto, mentre tua sorella sì,tua sorella che festeggia sessant'anni di matrimonio con un uomo alto capelli neri magro che non assomiglia a gesù, che sa far tutto e che dopo l'otto di settembrescappò a casa e si salvò dai rastrellamenti di tedeschi e fascistivestendosi da donna l'uomo che una volta mi liberò dalle paure e aprì la porta di casa mianon so come fece, doveva avere delle chiavi di aria e di luce che liberavanoio chiudevo tutte le porte di casa e poi mi perdevo sai, insomma quelle cose di adolescenti e poi mi dimenticavouscivo e le porte restavano chiuse lui venne e le aprìil cognato di gesù ziasuora, sai, ho pensato durante tutta la settimana che se Gesù vuole può allontanarmi il calice di quest'incontroho pensato che era amaro, lo devo bere tutto fino in fondo? se fingo un malore, mi ammalo di nostalgia, oh ziasuora tu che dici? oh gesùmio deh ho pensatose sopravvivo prometto di santificare le feste e non gettare più i cotton fioc nel water però poi non devo aver paura ziasuoraho pensato non devo avere paurami avvicinerò piano e dirò ciao sono tuo nipote, anche se non è vero perché tu sei la zia di mia mamma ma per semplificare dirò cosìziasuora ciao ti ricordi di me, sono tuo nipotevittorio? chiederai,no ziasuora non sono vittorioe tu dirai vittorio quanto sei alto diventi sempre più grande dehin realtà non sono vittorio, penserò e poi vittorio non è il più alto dei miei cugini finirà che ti dirò di sì, ziasuora non ha importanza, sono vittorio se lo vuoichiamami pure vittorio, lo dirò dentro di mee mi chiederò diamine ma ho quarant'anni a quarant'anni ziasuora non si cresce più te lo hanno mai detto o forse è possibile un ultimo spicchio di sviluppo a quest'etàpuò essere che cresco ancora come vittoriopuò essere tutto che il tempo non sia poi davvero passato, che dietro la porta, basta stringere gli occhi,ci sia mia nonna carmelina con la pignatta in mano,la sta asciugando e io entro di corsa gridando nonna aiuto una vespa e lei spinta dalla mia corsafinisca per battere la pignatta contro la porta del bagno rompendo il vetro sembra così il tempo immobile o circolaretu sei mia ziasuora io non sono vittorio ma sono alto come vittorio e se non lo sono lo diventeròdel resto sai basta che mi dai un mandarino e ci vedo mio padre che faceva il razzo con la carta plastificata del mandarino e poi la accendeva con il minervaio e mia sorella stavamo a guardare che bruciava aspettavamo solo il momento, lo sai,solo il momento in cui la carta bruciata nera a fili  si sollevava verso il soffitto come una presenza come un soyuz tutto nostro del paeseziasuora lo sai che l'odore di mandarino a me fa sempre venire in mente il natalea quando stavo seduto vicino al calorifero con il thé e leggevo yolanda la figlia del corsaro nero?e questi sono i miei figli, dirò deh dirai quanti figli hai due dirò vedi due figli solo due, diraibeh sai com'è zia suora ma perché solo due, gesù è contento se tu fai tanti bambini vedi come la povera nonna maria, sette figli deh, diraie io penserò ahi la povera nonna mariae ti si inumidiranno gli occhi e macinerai un deja-vu di due chilometri e i camerieri finiranno di servire gli aperitivinon rimarrà che un'oliva col noccioloe la crosta del parmigianoricorderai i nomi e le virtù di tutti i sette figlie di quei due proto-cugini dispersi nella ritirata di russiabeh questi sarebbero i miei figli dirò schiarendomi la vocecon un colpo di tossetre allora, dirai,no veramente sono due e sono piccoli deh come si chiamano francesco e stefano oh come i santi della chiesa deh lo sapete voi che vi chiamate francesco e stefano stefano non risponderà e si aggrapperà alla gamba di sua mamma io non dirò nulla, francesco dirà sì perché è educatopoi ti allontanerai a braccetto con tua sorella, ziasuora e io starò seduto al tavolo del ristorante pregando gesù che mi mandi per un giorno la pelle della salamandra cercando di mimetizzarmi con il beige delle pareti invisibile ai più, rispondendo con un sorriso a tutti quantirispondendo deh con un sorriso scintillante a tutti quantiguardando ognuno nel fondo degli occhi dicendo deh a mio zio leghista che mi racconterà del federalismo è tutto, dirà, è un dono, dirà i politici beh i politici, dirà mio cugino elettrauto i politici ha ragione grilloio ho partecipato al v-daytu che idea hai, chiederà io dirò che io i politiciio non me ne intendo, che non ne so niente,mio cugino idraulico dirà che io sono comunista,con le cozze in bocca alzerà il dito e diràtu sei comunistae io dirò ti sbagli in realtà sono la reincarnazione di gaetano brescimio cugino grafico che lavora per canale 5 dirà che il politico più in gamba è fini io dirò che in effetti fini la nuova donna di fini è un gran pezzo di fica e mangerò il grasso del prosciutto quel grasso un po' giallo di prosciutto vecchio ci saranno le mosche ubriache dell'inverno e quadri scuri alle pareti mi verranno le farfalle nella panciadovrò correre al cessoper non farmela nei calzonitu zia suoranel tuo tavolino nuziale guarderai fissa davanti a tesenza vedere né sentire, sorriderai, deh, come sorrideraiun po' malinconica chissà che penserai con quella faccia di osso che ha visto tante cose penserai se ne è valsa la pena, forsecome facciamo tutti prima o poi le tasse come si fa a pagare tutte le tassedirà mio cugino dentista, la moglie avvocatessa dirà che è una sciaguraporcozzio dirà mio zio che vende le auto tedeschedirà porcozzio ridendoquando mio porcozzio veniva a cena a casa dei miei mangiava tutta l'insalata e i pomodori e svuotava la formaggiera perché sua moglie niente formaggio e niente insalata chissà perché li aveva in odio ma che diamine mangiavi, porcozzionella tua gioventù matrimoniale, ti chiederò e poi ci saranno un sacco di marmocchitutti i figli dei cugini di cui io non ricordo i nomi bambini che non ho mai visto che correranno in lungo e in largo per il ristorante e ogni tanto mia mamma ne fermerà uno e dirà indicandomisai chi è lui sai chi è lui e io cercherò di assumere il tipico colorito del paramento funebremi volterò e dirò ma io, io chi lui è alessio vedi lo zio alessio zio alessio lo conosci maicol il figlio di clara, dirà mia mammalo conosci?io dirò di sì ferendomi nello stesso tempo con una lisca di pescecara ziasuora di torinosai che avevo anche un altro religioso nella mia vita di bambino si chiamava padre ugo,non so da dove sbucasse, so che usciva da un certo corno d'africa era missionario o chissà che e veniva a trovare ogni tanto mia nonna carmelina e toglieva dalla barba una pallina rossa faceva i giochi di prestigio con una scatoletta di argento dentro aveva monete strane che scomparivanoe riapparivano nel mio orecchiouna volta mandò una cartolina da quel suo corno d'africa dicendo che mia sorella aveva una gallina rossa non ricordo che avevo io, cara ziasuora proprio non lo ricordo, ma poi che importanza haforse avevo un manubrio o un campanello o un topo ammaestrato che diamine di importanza può avere tu riesci ziasuora se ti concentri -non temere, non ti si stacca il velo- riesci a evocare padre ugo, se stendi le manie dici deh padre ugo deh tu lo puoi riportare qui tra noi ovunque egli sia?ce la fai se parli con gesù magari la sera quando state in confidenza sotto le coperte del conventogli puoi chiedere se ne ha poi più sentito parlare? sai ziasuora a questo punto forse non è poinemmeno tanto male né tanto pauroso il pensiero di vederti di passare la domenica con i miei parenti e i marmocchi sconosciuti e i leghisti e i comunisti e i reduci del v-day a parlare di auto ciclismo tasse cancellate e calderoli, zisuora, sai che i leghisti del mio paese hanno fatto la borolada qualche giorno fa, il quattro novembre c'erano tutti 'sti tricolorie loro hanno messo un gazebo davanti al cimitero e stavano in piedi tetri davanti a un bidone arrugginito fumante come fanno i negri di harlem e muovevano la griglia delle castagne borole padane e vin brulè mi facevano tenerezza io non so niente dirò, io sono una salamandra ziasuoramimetizzata nel fondale datemi ancora un po' di risotto con lo champagne un bicchiere di dolcetto igtforse mi ubriaco ziasuora mi ubriaco e sogno di menare veltroni di dargli un sacco di calci nelle palle o di pugni in faccia sono cattivo ziasuora sono molto cattivissimoche importa tutto quantotienimi un posto al caldo e dì una buona parola per me con gesù, ciao, tuoalessio