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ROMA (Reuters) - Amnesty International ha respinto oggi l'appello lanciato dal Vaticano ai cattolici, nel quale chiede di ritirare l'appoggio al gruppo a causa della sua iniziativa per decriminalizzare dell'aborto.La nuova posizione di Amnesty intende riconoscere alle donne la possibilitą di abortire quando la loro salute o i loro diritti umani sono in pericolo."La Chiesa Cattolica attraverso un resoconto mistificante della nostra posizione su alcuni particolari aspetti dell'aborto, sta mettendo in pericolo il lavoro per i diritti umani", ha detto Kate Gilmore, vicesegretario generale di Amnesty, nel corso di un'intervista a Reuters, in risposta ai commenti del cardinale Renato Martino, ministro della Giustizia del Vaticano, che ha accusato Amnesty di "tradire la propria missione", dicendo che "individui e associazioni cattoliche devono ritirare il loro sostegno" al gruppo.Gilmore ha detto che Amnesty non sta promuovendo l'aborto come diritto universale, ma insiste sul fatto che le donne devono avere il diritto di scegliere l'aborto quando i loro diritti umani sono stati violati, in particolare in caso di stupro o incesto."Stiamo dicendo in generale che criminalizzare la gestione da parte delle donne dei loro diritti di riproduzione sessuale č una risposta sbagliata", ha detto al telefono da Londra."Noi viviamo acanto alle esperienze di vita delle persone . Non esercitiamo una teocrazia. Dobbiamo avere a che fare con una sopravvissuta a uno stupro nel Darfur che, messa incinta da una nemico č ulteriormente discriminata con un ostracismo da parte della sua comunitą?", dice Gilmore.Il cardinale Martino, in commenti pubblicati su un quotidiano cattolico americano, ha affermato che con la sua nuova posizione sull'aborto, Amnesty si č "squalificata come difensore dei diritti umani"."Giustificare l'aborto selettivo, anche se in casi di stupro, č definire il bimbo innocente in grembo un nemico, una cosa da distruggere", ha affermato Martino."IL CARDINALE DOVREbBE ANDARE TRA LE DONNE DEL DARFUR"Un punto di vista che Gilmore respinge. "Il punto non č considerare l'aborto un diritto, ma il diritto di una donna di esser libera dalla paura, dalla minaccia, dalla coercizione quando ha a che fare con le conseguenze di uno stupro e con violazioni dei diritti umani", dice."Se il cardinale andasse nel Darfur tra le vittime (di stupri) e le pietre che vengono lanciate loro addosso, dopo potrebbe parlare del fatto che Amnesty debba o meno essere inflessibile sui diritti umani", dice.I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanitą dicono che ogni anno vengono interrotte circa 45 milioni di gravidanze indesiderate, delle quali si stima che 19 milioni avvengano in modo non sicuro. Si stima che 68.000 donne muoiano ogni anno a causa di aborti effettuati in modo improprio.Gilmore accusa il Vaticano di tentare ingiustamente di "scomunicare" Amnesty, dicendo che l'associazione "continuerą a battersi per la difesa della Chiesa cattolica" in zone in cui questa č discriminata."Noi difendiamo il diritto della Chiesa di indicare principi morali. Un progetto sui diritti umani mira a dare un orientamento ad uno Stato, all'applicazione della legge e a creare un ambiente in cui la gente possa fare scelte morali come individui. Ma dobbiamo fare i conti con la dura realtą e la sofferenza delle persone alle quali dobbiamo dare una risposta", conclude. Philip Pullella