arrocco

il soldato e la bambina


  Mi hai dato le chiavi per decifrare i luoghi della tua anima, per ascoltare le voci che raccontano sommesse le geologie del tuo abisso.Ti è stata risparmiata l'indifferenza, risultato di certo patire. Ma non è un premio onesto la tua sensibilità. E' un dono bifronte, bellissimo fiore avvelenato. Da imparare è la dose che salva, quella che non uccide.Mi siedi di fronte e mi parli da lontano, mi spieghi che le persone sono semplici e finite, in una classificazione sistematica che permette di prevederne i gesti. Chi sparerà e chi ruberà, chi si dimenticherà di se stesso per accudire inutilmente altro. Poi aggiungi che ogni anima è un universo e che tu puoi essere colui che ammala e colui che cura, colui che uccide e colui che salva, il figlio e il padre, colui che non viene creduto, colui che è folle.238 gocce da sistemare. Per andare oltre il gelo della morte, nel rifugio dorato della pazzia, dove l'Io veglia, secondino e infermiere.La nebbia sale dalla valle, sai? Ogni volta non puoi essere sicuro che il mondo esista ancora. Fuori. Se solo tu smettessi di pensarmi o smettessi di amarmi...Ho le tue chiavi e una serie contata di porte. Il mio gioco (la mia vita) è indagare le combinazioni. Ma ogni notte cambia un cricchetto o una molla, si torce un nottolino e io devo ripartire. Ogni giorno, daccapo. So che durerà per tutti questi miei giorni, che forse non basteranno.Ma tu intanto non nasconderti dietro le porte chiuse, gioca con me, tenendomi per mano.