arrocco

dubbi


  Oltre 50 milioni di morti. Ed è già pazzesco non avere un numero, preciso al millimetro, all'arto amputato, come se vita più, vita meno, non facesse poi una gran differenza sul totale. Quando invece ogni vita è un mondo. Sono gli "oltre 50 milioni di morti" partoriti dalla follia di un uomo, dilagata (e contagiante) entro e fuori i confini di uno stato, di più stati.Non credo più alla banalità del male, agli educati male, ai cannibali. Tutto è troppo al di là del concepibile. Posso arrivare a "capire" quel che nasce da stupidità e da ignoranza, ma ad altro non arrivo. Ho guardato fisionomie da fotografie in bianco e nero, eppure non riesco a leggere nei tratti nè negli sguardi opachi, nulla della visione terribile che ha guidato gesti e decisioni. Come se ne fossero ignari, ancora e forse oltre. Enigmatici lineamenti, enigmatica fronte, labbra serrate, sguardi serrati.E se fosse un meccanismo della Terra? Se fosse la misura colma di braccia materne che più non reggono il peso di figli troppo cresciuti?C'è un antico poema, frammenti di una saggezza greca perduta, in cui si narra di un pietoso Zeus, che induce il mondo di allora alla guerra più lunga e spossante, quella dell'intera Attica contro la città di Troia. La pietà di Zeus non era per gli eroi che sarebbero morti, da una parte e dall'altra, incolpevoli attori su un palcoscenico ristretto. No. La sua pietà era rivolta alla madre terra, Gea:"E Zeus vedendola ne ebbe pietà e nella mente acuta concepì di svuotare degli uomini la terra feconda, scatenando la grande contesa della guerra troiana, affinché il peso della morte la svuotasse." (Ciprie)Ecco. Forse non ci sono uomini che hanno dimeticato di essere uomini. A volte ci sono uomini stupidi o ignoranti o avidi o disperati, ma non mostri terribili. Quelli sono solo il volto di un meccanismo di sopravvivenza del mondo. Forse siamo sul piatto della bilancia di Gea. In un equilibrio che conta anime perdute e polvere di stelle. Misura tra sangue versato a scurire la terra e fosforo volatile all'aria, passi lievi e lacrime raccolte.