arrocco

Amore


  "[...] mi sforzo di vederlo, di vederlo intero, non a metà. Forse è proprio amore, questo."(R. Walser, Jakob von Gunten)Sono stata amata. Molto. E già questo è un indizio. Quando una quantità viene accostata a definire un verbo che dovrebbe ammettere solo lo sconfinato. In quel passato che guardo voltandomi, trovo uomini che hanno dichiarato e manifestato il loro amore a tinte forti, con convinzione. Eppure... non hanno amato che la loro idea di me, la decorativa presenza e quel tanto di sogni e pensiero che credevano imbrigliati. Rimaneva nella stanza chiusa quella parte sfuggente, quella che attirava per testare la propria forza e che respingeva perchè mai afferrabile del tutto. E io assecondavo quel desiderio supremo di piacermi e di essere tanto piacevole quanto conformisticamente intelligente e arguta. Come acqua in un recipiente. Ho cambiato vasi, brocche, bottiglie dal collo sempre più sottile.Ora so che era molto amore, ma un amore che vedeva ciò che desiderava, non l'intero.Sono amata. Senza confini e oltre i luoghi. Per la mia bellezza, che è vestito a ciò che sono. Per il mio pensiero solido e per quella inquietudine sfuggente. Non ci sono brocche e soprattutto non ci sono mai tappi, dighe, ostacoli. Nei miei angoli fragili e persino nelle indulgenze piccine. L'ammirazione e l'orgoglio di uno sguardo mi avvolgono oltre il significato della mia pelle. E non ho più bisogno di stanze in cui risplendere come bella statuina. Non sono più decorativa. Ho conquistato la libertà di essere (ed essere vista) intera.