arrocco

Mr. Tuttle


 E se qualcuna mi telefonasse nel cuore della notte, mentre tu sei lontano. E mi dicesse di conoscerti, di conoscerti a memoria, ripetendomi cose che io di te non so. Forse cose del tuo passato, forse cose che non ho visto. Resterei con la cornetta in mano e la voglia di tapparmi le orecchie. Se tu scomparissi, sarebbe un figlio folle creato dalla mia immaginazione, ad occupare le stanze della tua assenza. Lo crescerei come un figlio prezioso mai nato. Gli insegnerei a parlare con le tue parole e i tuoi gesti. Non crederei a quella voce sconosciuta che ti dipinge nella notte come un estraneo. Non delegherei a nessuno il ricordo della linea pura del tuo naso e delle tue labbra. Mi racconterebbe di qualcuno che non so. Ma io, in quel nostro figlio visionario, racchiuderei ogni tuo pensiero e ogni racconto, ogni poesia. Nei suoi capelli di sabbia metterei tutti i luoghi in cui non siamo stati e negli occhi fondi, quelle superfici che abbiamo percorso sull'orlo di abissi sorvolati. Nella sua pelle liscia sarebbe il coraggio di  voci urlate e il pudore delle frasi trattenute. Gli insegnerei a camminare, poi a nuotare, poi a volare, poi a lasciarmi andare per tornare da te.