arrocco

La lettera


 "Chi conosce i poteri di una madre esercitata alla nostalgia?"*Abbi pietà di me. Leggimi quella lettera. Ma leggimi anche ciò che non c'è scritto. Ancora una volta dopo le mille e mille volte ancora. Tu sai che ogni segno tracciato dall'inchiostro è monumento a ogni giorno trascorso, monito al mio amore materno, lacrima versata o trattenuta, sale del grembo.Io non so leggere, sono una povera vecchia, ormai cieca. Passo il mio tempo seduta a contare i ronzii delle mosche e i giorni d'afa o di pioggia. E' così poca la pioggia. E tu, figlio mio, avaro come questa terra, una sola lettera, soldato, mi hai mandato.Ma io leggo, io a dire il vero ascolto, anche ciò che tu vuoi dirmi e non hai scritto. Io so che significa bere la stessa acqua e tu hai vissuto nell'acqua del mio ventre.Tu, ragazzo che sai leggere, abbi pietà di me. Leggi ancora una volta questa lettera che ormai sfarina tra le dita tanto è consunta. L'inchiostro è sbiadito, ma tu leggi, leggi le parole del mio bel figlio soldato. Leggimi, chè io lo raggiunga e lo possa vegliare nelle notti buie, il figlio mio caro, il sale del mio ventre, il mio giorno, il mio tutto.Leggimi, egli mi chiama e io devo andare.* Mia Couto, Il dono del viandante e altri racconti