arrocco

Fede


 Fede e fiducia. Alla fine tutto si riduce ad un'ammissione di colpa. Quella presunzione altera che ci porta a pensare di sapere e di conoscere. Quell'arrogante pensiero di discernere i limiti altrui e di poter indurre ad affrontarli, a valicarli, a risolverli.Si procede su strade cieche, oltrepassando segnali che rimangono moniti superflui e inascoltati, nella testarda convinzione che siano puri accidenti, eccezioni alla teoria generale. Poi le strade di colpo si assottigliano, i segnali si diradano per la decenza di evitare il sovraffollamento, e ci si trova in mezzo al deserto. Senza riferimenti conosciuti, senza nulla che risulti familiare. Terra bruciata del nostro smarrimento. Il "Chi era costui?" vacilla, sfaldando ogni nostra mappa, ogni nostra certezza. Nulla sarebbe se dalla tabula rasa, si potesse ripartire conservando solo memoria e voci di grilli parlanti. Ma la spada di Damocle pende quando fili, che non si possono spezzare, rimangono a segnare il travagliato percorso nel labirinto. E noi rimaniamo condannati a ripercorrerli, ogni giorno, a chiederci il perchè di ogni bivio avventato, a scrutare impotenti il volto del nostro personale Minotauro.