arrocco

sfaldamenti


Poi accade un quieto giorno d'estate, che scorre innocuo nelle cose quotidiane. Che sembra scivolare uguale verso la sera. Tu sei lineare quel giorno, senza picchi, senza aspettative, in un leggero equilibrio indolore. Fino a quel grido che congela il tempo e tutto prende a scorrere al rallentatore e vedi all'improvviso irrompere la scena del tuo incubo peggiore. Corri, voli sull'erba, sull'asfalto, sulle fiamme dell'inferno, perchè tanto sai che non sopravviveresti e sai che non sono solo parole, sai che non lasceresti mai solo chi ami davanti alla porta che si spalanca sull'abisso. E ti abbandoni a quella cosa inutile che è pregare, in quell'attimo che è sospeso sul nulla.Poi dall'apice si scende, a gambe e braccia tremanti, con la testa confusa e il passo vacillante. E hai bisogno del contatto, di credere che la realtà sia stata davvero pietosa questa volta e che non abbia infierito, che ti abbia graziato. Anche se sai, perchè l'hai vissuto e sentito, che non sopravviveresti e sai che non sono solo parole.