arrocco

voci


Ci sono notti che cambiano il ritmo del tuo respiro, come quei venti d'autunno che imperversano nel buio lasciando il loro tributo di foglie davanti alla porta del mattino.Dev'essere stato qualche sogno poi svanito con le brume dell'alba, a ridistribuire l'ordine e il significato delle parole, un'occulta nuova sciarada che rimescola le carte.Il risveglio ti trova perplessa, in una dimensione di instabile contraddizione: la vista pių chiara e i pensieri pių confusi, il presente nitido sul palmo della mano e il futuro avvolto nel sogno di una nebulosa. Bisogna averlo il senso del futuro ed io non l'ho mai avuto.Ma forse il futuro č semplicemente, ogni giorno, il presente e allora non devo aver paura e non serve chiedere perchč tutto avviene. Forse č solo questa voce che ha cantato stanotte, sulle corde pizzicate di un contrabbasso.