C'è sempre un motivo

Once upon a long ago


La serata era di quelle piovose. Il problema alla caldaia mi ha costretto a buttarmi sotto lo scaldotto e assumere una posizione fetale per poter scaldare piedi e gambe. Avevo una tazza di tè, la luce soffusa, delle foto di  Elliot Erwitt sul cuscino e il computer sulle ginocchia.Ci sono serate in cui ti senti fortunato, a rimanere solo. Perchè non avresti nulla da dare, perchè, non sai perchè, ma vuoi pensare, lasciarti prendere dalla malinconia. Ho pensato che un film potesse essere la giusta terapia per quelle ore, che già avevo il terrore di ritenerle passeggere. Ma avevo film al di sopra dellla media del sorriso quindi ho lasciato stare. Di TV non ne parliamo, non volevo trasformare malinconia e pacatezza, in rabbia e sonnolenza. Il libro l'ho finito il giorno prima, le foto da sistemare le avevo lasciate in negozio, non volevo di certo mettermi a pulire casa. E' proprio difficile rimanere tristi a volte. Ho acceso il computer e ho trovato quello che di meglio non potevo trovare. Ricordi di infanzia. Ho ascoltato musica e visto video che nemmeno più ricordavo, finchè mi è venuto alla mente quel natale del '87, dove ricordavo un video fatto a cartone animato di una famiglia felice che cantava intorno ad un pianoforte, al caldo di un camino, con la neve fuori che scendeva e un cagnolino che giocava. La canzone splendida era di Paul McCartney, Once Upon a Long Ago, dove già dalle prime note un brivido si è fatto sentire sulla spina dorsale. Dolcissimo canta "'once upon a long ago, children searched for treasure' e io mi sono gongolato nella dolcezza della sua voce, in questa musica semplice e assolutamente anni 80. Ho pensato che a volte è proprio questa semplicità che cerco, senza fatica, senza dover cercare chissà quali emozioni in chissà quali situazioni. Come "c'era una volta".