pensieri sparsi per terra
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è come questa società
è un elogio prolungato
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ll ghiaccio si confonde
con il cielo, con gli occhi
e quando il buio si avvicina
vorrei rapire il freddo
in un giorno di sole
che potrebbe tornare in un attimo solo.
Forse stanotte,
se avro' attraversato
la strada che non posso vedere
poi in un momento
copriro' le distanze
per raggiungere il fuoco
vivo sotto la neve.
I nostri occhi impauriti
nelle stanze gelate,
al chiarore del petrolio bruciato
e oltre il muro il silenzio,
oltre il muro solo ghiaccio e silenzio.
Aspettero' questa notte pensandoti,
nascondendo nella neve il respiro,
poi in un momento diverso dagli altri
io copriro' il peso di queste distanze...
di queste distanze... di queste distanze...
Di queste distanze...
« A me fascio? | Edward Clark » |
Riccardo Sinigallia
Liberateli per carità i nostri feriti
piangono ammalati avviliti
militanti spaventati e stanchi
i caduti pianti non si contano
ma si ricordano
non si scordano
rimandateci per carità
i nostri caduti
spogliati derisi finiti
militanti senza sentimenti
morti come tanti
l'idea non era stata loro
e forse non c'hanno mai creduto tanto
neanche tanto
alla nostra versione della storia
a questa visione della memoria
e forse non c'hanno mai creduto tanto
neanche tanto
alla versione data dalla storia
a revisione della memoria
si aspettano un gesto i nostri politici
i veri mandanti
imprenditori arroganti e prepotenti
raccomandati mai arrestati
inseguiti dal successo
come cantanti che non fanno testo
o come giornalisti corrotti
o come film tradotti
ora prendete me
almeno piango per un motivo
che non sia il grande amore finito
o tradito da un'amica
Io rappresento come altri
più degli altri
il bel niente dell'occidente
il più fortunato e riconoscente
ma ci sto provando
e di sicuro io non ci ho creduto
neanche mai un minuto
alla nostra versione della storia
a revisione della memoria
e di sicuro io non ci ho creduto
neanche mai un minuto
alla versione data dalla storia
a revisione della memoria
Sono sempre stato ammaliato da questa canzone, un testo che insegna molte cose e che rafforza i miei umili ideali di ugualianza. L'ugualianza è poter esprimere la propria opinione, in qualunque circostanza, senza censure. Il fascismo tappa la bocca, giudica, è uno squadrismo arrogante e vigliacco, un accusa vuota a persone comuni. Io non sono migliore di nessuno, ma occorre essere attenti per essere padroni di sè stessi.
Chi conosce questo testo dovrebbe stare attento a non usare parole a sproposito.
Inviato da: gigi
il 03/06/2009 alle 03:15
Inviato da: dianne.two
il 05/02/2009 alle 21:43
Inviato da: battotiz
il 05/02/2009 alle 15:42
Inviato da: dianne.two
il 05/02/2009 alle 13:54
Inviato da: Anonimo
il 23/06/2008 alle 13:20