bauhaus

….Azz. un incidente! Fammi mettere le quattro frecce. Messe. Fammi controllare nello specchietto casomai qualcuno un po’ piu’ veloce non si renda conto della situazione. Ok tutto a posto ! Cinque,dieci , trenta minuti e siamo sempre fermi. Deve essere una cosa seria. Esco dall’auto e mi unisco ai vicini di colonna gia’ fuori a scambiarsi ipotesi. Io so solo che l’autostrada tanfa di piscio e merda e peggiora con la zaffata ogni volta che sfrecciano le autovetture dall’altro senso di marcia. Tutto sembrava avere un senso esterno fino a quando vidi seduta sul garde-rail una ragazza sulla trentina che mi guardava come se mi conoscesse. Strano sono sicuro di non averla mai vista prima eppure quello sguardo mi entrava dentro facendo uscire tutta la mia timidezza. Sarei stato immobile e anche distante se non ci fosse stato un particolare che fa uscire tutta la mia audacia. Da sempre mi piacciono le scarpe e soprattutto quelle femminili. Qualche tempo fa vidi su una tv via cavo un documento ove una piccola fabbrica dell’est retta da tre stupende donne confezionava scarpe femminili in maniera particolare ed esclusiva. Delle stupende ragazze adescavano giovani e virili turisti e dopo che avevano ammorbidito le midolla e i fianchi per piu’ fiate gli toglievano il respiro nel sonno. Dopo di che venivano portati in questa fabbrica ove venivano trasformati in esclusive scarpe. I modelli sono rimasti nei miei occhi e l’avidita’di poter toccare questa esclusiva aumentava il ricordo di quelle forme e quegli arditi modelli. Non ero io quello che si avvicinava a lei ma una parte di me che non conosco ancora…" speriamo di muoverci presto.." le dissi e lei quasi perse il respiro, dopo un po’ lei " tu sei picabia ". Cazzo parrebbe che ce l’ho scritto in fronte . ed io " si sono io anche tu al raduno ? ….ma come hai fatto a riconoscermi? " . E lei " bhe ,dalla targa dell’auto e poi da quello che scrivi sul blog che io interiorizzo e poi sai… sono molto sensitiva" ….ed io…"tu che nick hai?". E mentre chiedevo il suono dell’autobulanza ci distoglie e ci impegna a spostare le auto con una certa solerzia……….

Continua.

Sono in ritardo. Devo ancora entrare a Roma e col traffico che c’e’ perderò molto tempo. E poi dove si trovera’mai via Filippo Turati. Forse la cosa migliore che possa fare è lasciare l’auto in un parcheggio e prendere un taxi. All’autogrill un romano con cui ho preso il caffe mi ha detto di prendere la nomentana e arrivato alla Stazione Termini chiedere. Ma come sono in ritardo, odio esserlo. "Ti piace da sempre arrivare prima e studiare il territorio , sapere chi sei agli occhi degli altri e tutto deve essere svolto come tu l’ha pensato, mi muovi come una pedina sullo scacchiere della tua pancia , e quando cucini pretendi che debba mangiare tutto !Se no, mi piazzi una piva lunga da qui alla notte dei tempi …cazzo ..odio come fai la frittata unta come un meccanico al cambio dell’olio…basta non voglio vederti piu’..e’ finita…distruggi un’altra " Sbeng ! porta scardinata e da allora non l’ho piu’ vista. Tre mesi..solo tre.. ma lunghi come tre anni . Questa frase come altre mi rimbombano nella testa e mi rubano un po’ me stesso. Ma ,basta, non pensiamoci piu’cerchiamo di arrivare in tempo al raduno dei blogger. Speriamo ci siamo tutti , sono proprio curioso di conoscerli…..

Continua

Double Dare I dare you, to be real
To touch a flickering flame
The pangs of dark delight
Don't cower in night fright

Don't back away just yet
From destinations set
I dare you to be proud
To dare to shout aloud
For convictions that you feel
Like sound from bells to peal
I dare you to speak of your despise
For bureaucracy, hypocracy- all liars

I dare
I dare
I dare- you- you

La nebbia aglirti colli pioviginando sale....Di sale in zucca al tipo dell'immagine a lato ne ha e insapientemente lo usa per insaporire i suoi post . La quotidianita  e' un elemento rassicurante e sa raccontare con la punteggiatura giusta ed equilibrata...c'e' da ammazzarlo per la chiarezza con cui lo fa. E mi trovo  imbarazzato a commentare poiche' ogni commento risulterebbe del cazzo.  La sua scrittura e' materna frutto di un esempio familiare volto all'attenzione , alla comprensione , all'incoraggiamento. Forse.