Finchè c'è vita ...

Adesso bisogna guardare avanti


Chiara, ti scrivo queste righe a poche ore dall’ultimo e definitivo saluto che mi sarà concesso darti. Non trovo le parole giuste e scrivo di getto quello che mi passa per la mente.Questa sera alle 18.00 in chiesa abbiamo recitato il Santo Rosario e mi devi credere l’ho recitato con il cuore perché spero che tu dove ora sei possa essere felice. Quando sono uscito dalla chiesa ho poi detto alla tua mamma che non gli voglio portare via Giulio.Ci siamo salutati e anziché andare a casa sono andato a Dolo ho parcheggiato la macchina nel parcheggio dell’obitorio, sono sceso e sono venuto davanti al cancello d’ingresso.Era il minimo che potessi fare io non ti amo più forse ma ti voglio bene perché comunque nel bene e nel male abbiamo passato giorni felici insieme e altri meno felici ma credimi anche se ho sbagliato ho fatto tutto in buona fede da bravo pasticcione per darti quanto di meglio in quel momento potevo darti.Poi dopo aver recitato un “l’eterno riposo” davanti al cancello d’ingresso chiuso con il lucchetto (avranno forse paura che qualcuno scappi di lì) sono risalito in macchina e uscendo dal parcheggio ripercorrendo a ritroso la strada ho sentito il bisogno di fermarmi al “MIRAGE” ti ricordi ?Erano le prime volte che ci incontravamo e proprio lì la prima volta che ci siamo trovati abbiamo preso un NEGRONI; era proprio la prima volta proprio lì e poi ti ho seguito fino a casa con la macchina perché tu oltre al tuo ne avevi preso un altro come me soltanto che non reggevi l’alcool ma ancora non lo sapevo.Beh mi sono fermato lì a bere un NEGRONI come se tu fossi stata lì con me, l’ho sorseggiato ed ho passato diversi minuti prima di pagare il conto, quasi a significare l’addio fisico definitivo visto che non c’è alcuna possibilità che ci si ritrovi e ci si possa anche solo dare la mano.Tu non lo sai Chiara ma il 19 Dicembre 2009 su un blog, che avevo fatto quasi fosse un diario personale privato, con uno pseudonimo ho scritto quanto segue . “ Lo sapevo e lo avevo previsto mesi fa, lo avevo detto una sera mentre eravamo soli in macchina e ricordo che ho usato esattamente queste parole: " so già come andrà a finire. Se vuoi lo scrivo e lo metto in una busta chiusa" e tu a dire che non era una separazione.  Quando ti ho detto che la stavo vivendo come una separazione ti sei messa a piangere ed io ho aggiunto che non dovevi perché portavo ancora la fede al dito e fino a quando la tenevo non dovevi preoccuparti. E' finita come hai chiesto tu non mi sono più fatto vedere, ho tolto la fede e la tua foto che tenevo nella carta d'identità. Mi resta nostro figlio che vive un po’ di qua e un po’ di la. Grazie per i bei momenti che mi hai dato, grazie per nostro figlio. Scopro adesso (ma forse lo sapevo già da tempo solo che non volevo vederlo) che da anni non era più amore ma solo abitudine devota, dovuta forse al fatto che stavi male confidando che le cose sarebbero migliorate. Adesso devo guardarmi dentro, non farmi prendere la mano per riempire il vuoto che c'è in me. Ho bisogno di abbracci, di carezze, di sentirmi amato ma ora devo dedicarmi a nostro figlio perché attraversi questa esperienza nel migliore dei modi. Auguri a te e auguri a me per essere migliore in futuro e capire cosa farò da grande. “ Bene ti ripeto ora il mio ringraziamento per i bei momenti che ho passato con te, mi prodigherò per far conoscere a Giulio la montagna, i fiori e quanto ti sei sempre raccomandata ad altri di far conoscere della sua mamma. Ti ricorderò nelle mie preghiere e pregherò il Signore Dio Nostro, Gesù e la Madonna, che attraverso Te mi ha fatto vedere la retta via, che ti diano finalmente quella serenità che a stento trovavi e spesso perdevi. Nonostante tutto mi mancherai.