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Friuli, malga che vai... formaggio che trovi


E la monticazione, dopo lo spopolamento alpino registrato nello scorso secolo, costituisce un presidio umano non solo ambientalmente compatibile, ma anche protettivo, perché assicura il controllo di suoli idrogeologicamente a rischio, e, attraverso le attività di pascolo, sfalcio e rimozione dei cespugli, determina un aumento della biodiversità.Di fatto, altrettante ipotesi di uscita escursionistico-gastronomica (molte malghe, oltre a latte, formadi, scuete e spongje di mont, offrono anche ristoro con piatti tipici, e possibilità di pernottamento) e l'occasione di riavvicinarsi agli usi e ai ritmi che hanno scandito storicamente la vita dell'uomo.formaggio che trovi, può essere viatico per l'outdoor, ma anche per una conoscenza ragionata, fornendo sommari elementi di geologia, fauna e flora, indicazioni sulle caratteristiche e sulle tecniche di lavorazione del formaggio e della ricotta, sulla struttura stessa della malga, comprensive di termini friulani, come céelar, sécjaròle, passòn, ormai un po' caduti in disuso se non tra gli addetti ai lavori, e, dulcis in fundo, sulla gastronomia (c'è la ricetta del bocconcini di formaggio avvolti nel lardo e serviti con marmellata di cipolla rossa).I malgari di una volta giuravano di essere in grado di distinguere l'alpeggio dalle caratteristiche organolettiche del latte, stanti le diversità delle cenosi di erbe e fiori. Fonte:  messaggeroveneto.gelocal.it /cronaca/2013/06/21/news/friuli-malga-che-vai-formaggio-che-trovi-1.7296395