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Ma la forte attenzione alla crescita di questi giorni è soprattutto dovuta alla sua capacità di ridurre il rapporto tra debito e pil, aumentandone il denominatore.Un rapporto che nel caso dell'Italia, al 120 per cento, è il più elevato in Europa dopo la Grecia.
Ed è poi possibile farla coesistere con la rinnovata disciplina fiscale che l'Europa e i mercati ci impongono'La teoria economica classica individua tre fattori primari che influenzano la crescita: il capitale, il lavoro e la produttività.
Ben vengano quindi le riforme legislative volte a facilitare investimenti, anche dall'estero, quali le liberalizzazioni, la semplificazione della burocrazia, il miglioramento della governance, l'accorciamento dei tempi della giustizia e la lotta alla corruzione.Ben vengano le riforme del lavoro che consentano di sprigionare le energie vitali di una classe giovanile sottoimpiegata e sottopagata.
La necessità ormai imprescindibile di trovare una nuova fase di crescita è una responsabilità di tutti e rappresenta un'occasione epocale per operare un cambiamento tanto profondo quanto proficuo della società italiana.Un'occasione da non sprecare per eliminare immobilismi e privilegi, per assicurare meritocrazia e onestà nel pubblico e nel privato, per recuperare un sistema di regole e valori che permetta di ristabilire fiducia nel Paese e nel suo futuro.-----------------------Dante Roscini è professore di economia politica internazionale alla Harvard business school di Boston
Fonte:
http://economia.panorama.it/Crisi-europea-italiani-cambiate
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