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Il Cilento


Il termine Cilento compare per la prima volta in un documento del 963 a designare le terre site tra il Golfo di Salerno e quello di Policastro. Nel Medioevo, le coste cilentane rappresentano la soglia del Principato longobardo di Salerno e il confine tra questo ultimo e il dominio bizantino in Calabria. In realtà un limite molto labile, perché la cultura greca - presente nel Cilento fin dall'antichità - continua ad esercitare la sua influenza attraverso il sorgere di numerosi monasteri. Accesso ed uscita, come tutte le porte, il Cilento si configura come il "portale d'ingresso" nell'Occidente latino: luogo d'incontro/scontro. Ancora oggi, lungo i crinali del fiero paesaggio cilentano, è possibile scorgere i suggestivi segni della storia: gli antichi eremi bizantini o benedettini, le aspre fortezze longobarde e le austere torri normanne. Il Cilento è la mirabile mescolanza di tutti questi elementi etnicamente diversi, l'originale risultato di un'inedita combinazione tra il fecondo riserbo dei luoghi e la spudorata bellezza della natura: un richiamo irresistibile per i conquistatori del passato e per i turisti di oggi. Ogni paese del Cilento, anche il centro più piccolo, è stato scenario di avvenimenti degni di memoria e conserva nel nome o nei luoghi le tracce dell'illustre passato: Paestum è la celebre pianura dei templi e delle rose dalla doppia fioritura; Capaccio incuriosisce il visitatore con l'evocativo castello della Guerra del Vespro (1282-1302) e ne placa lo spirito con l'amena Chiesa della Madonna del Granato (risalente al X sec.); la fortezza di Castellabate (XII sec.) domina dall'alto il litorale di Santa Maria e di San Marco e l'oasi archeologica-naturalistica di Punta Licosa; Agropoli ricorda col suo castello (su impianto bizantino del VI sec.) la strenua difesa contro i Turchi; verso l'interno, nei pressi di Vallo della Lucania, la badia di S. Maria Odighìtria (X sec.) con la sua capella policroma è uno scorcio d'Oriente; Velia - la leggendaria Elea fondata nel VI sec. a.C. - schiude a mo' di scrigno il suo sito greco-romano, richiamando alla memoria gli antichi fasti della scuola medica e filosofica di Parmenide; il promontorio di Palinuro sembra ancora riecheggiare il mito del nocchiero di Enea; le vestigia del monastero di S. Giovanni a Piro (X sec.) sul Golfo di Policastro chiudono idealmente la galleria storica del Cilento. Oggi, tutto questo è salvaguardato all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e tutelato dall'UNESCO come "Patrimonio Mondiale dell'Umanità". Il Cilento odierno è straordinariamente dinamico, riversa la sua vivacità in manifestazioni folcloristiche-culturali e in feste di paese eno-gastronomiche, accogliendo calorosamente turisti e visitatori nella cornice naturale di spiagge adamantine, boschi incontaminati e pinete ombrose. Inoltre, i rilievi montuosi che solcano il territorio presentano salubri itinerari ecologici da percorrere a cavallo, in bicicletta o a piedi, godendo la frescura di querce e di pioppi e la vista della fauna locale.La tradizione culinaria è molto ricca, ma variegata e genuina nel pieno rispetto della dieta mediterranea, e s'ispira al motto "mangiar bene per vivere meglio": la lezione del nutrizionista americano Ancel Keys, vissuto molti anni nel Cilento per studiare le sane abitudini alimentari della popolazione. In effetti i frutti della terra sono vari e abbondanti, gli orti che occupano i terrazzamenti delle colline producono ogni delizia: rosseggianti vitigni si mescolano al carminio dei melograni, peschi odorosi si alternano a nodosi fichi, uliveti secolari ombreggiano ettari ed ettari di terreno, lucidi pomodori pendono dalla pianta e fagioli, fave, patate e cereali sono già pronti per frugali ma gustose ricette. Anche l'allevamento ha i suoi prodotti di qualità: la mozzarella di bufala campana - affiancata da yogurt e gelati al latte - è famosa nel Mondo: nutriente e leggera. I vini, poi, sono il meglio della cultura enologica della Magna Grecia; lodati fin dall'antichità (Lucilio, Catone, Varrone, Plinio), offrono un'accurata varietà di scelta: rossi, bianchi, rosé, amabili, asciutti, corposi, adatti per accompagnare ogni piatto. Il Cilento è questo, ma è soprattutto un luogo mentale; vacanza all'insegna della cultura e del sapore in una cornice naturale unica: dura e splendente come un diamante.