becksandthecity

DOVE ERAVAMO RIMASTI


Pur avendo abbandonato le abitudini scrittorie non ho dimenticato quelle culinarie. E ho fatto qualche progresso.Ad esempio ho servito un pranzo a base di matriciana ai genitori della Bimba. E mentre nella cucina della Bimba mi muovevo  tra la matriciana e le scaloppine, cercando di non fare danni particolari (tipo far cadere l'insalata sul pavimento) ho ripercorso mentalmente le cene che ho organizzato nella mia vita.La prima è stata a sedici anni grazie a una casa gentilmente lasciata libera dai genitori. Vivere in un paese di 5mila persone nella val padana non offre grandi prospettive per il sabato sera. Ci si butta quindi su tutti a cena da me che i miei non ci sono. Uno il pane l'altro il vino del nonno, uno ci mette la pasta e via discorrendo. Così alle 19 faccio il mio primo numero. Vado al supermercato, compro una bottiglia di olio (che all'epoca si beveva prima di cena per dilatare le pareti dello stomaco e portare meglio l'alcool) e mentre la sto infilando nel sacchetto la lascio cadere. Cena a base di aglio e oglio e salamelle serata finita in modo disastroso. io esco di casa per comprare le sigarette col Nano, intanto tornano i miei, che vedono casa mia invasa dagli amici e io non ci sono. Dulcis in fundo pezzi di salamella fin sul soffitto. Per un po' casa mia non ha ospitato cene.Intanto arriva il capodanno e si decide di preparare una cena raffinata perchè ci sono le ragazze. Il piatto è, non so trovato dove da Grisu, pasta panna e limone. La ricetta è stata seguita alla lettera, con dietro la curca di gente che urlava "volemo amatriciana, sta qua è una pasta da finocchi" e grisu che rispondeva "zitti che non capite un cazzo di cucina". finale la panna e limone fanno acidità, ebbravo grisu perito chimico di professione, e la pasta finisce nel bidone.Prendile  per la gola si dice. La cucina si può usare anche per conquistare una ragazza. Io ho sempre puntato sul mio piatto forte la matriciana. E non sapete quante ne ho portate a letto. Nel senso che finito di cenare mi dicevano, scusa ma ho mangiato troppo mi stendo un attimo sul letto. E nel giro di pochi minuti piovevano nel sonno più profondo.