Quadretto

Caro Amico ti scrivo, anzi no, vengo a prenderti!


Sono giorni un po' altalenanti a causa dei mille pensieri che affollano il mio ristretto cervelletto...Sentire la Fra dopo il lutto che ha subito mi ha fatto riflettere parecchio su quello che è la mia vita, sulla fragilità dei rapporti che spesso quando dovrebbero essere più saldi si sciolgono creando delle rotture insanabili e dolorose.In addition to this, le due ore passate ieri al seminario sulla "Diversity" il cui relatore è stato il grandioso Mr. Suran hanno rosicchiato un po' di smalto della mia corazza facendomi riflettere ulteriormente su quanto, molto spesso, gli stereotipi e le nostre errate convinzioni anneriscano la nostra vita creando intorno a noi una bolla nella quale ci rifugiamo e difendiamo - certo - ma che in fondo ci isola ancora di più e ci rende più deboli e soli.Dei miei mille pensieri molti quelli inerenti alle spese imminenti che dovrò affrontare e a cui non voglio nemmeno pensare. Altri Mille riguardano la salute della quale non mi voglio curare sperando che i piccoli campanelli d'allarme che percepisco siano solo dovuti allo stress ed alla tensione.Osservo il mio mondo che si è sgretolato da tempo e penso a me stessa che, come dopo un tremendo terremoto, finita in uno stato vegetativo, solo ora mi risveglio e solo ora mi accorgo delle rovine di ciò che consideravo il mio universo. Penso a chi non c'è più nella mia vita per x motivi. Penso a chi potrebbe esserci ma non c'è. Penso a chi durante la mia vegetazione è riuscito ad andare avanti ricreandosi una vita che magari perfetta non è ma che di sicuro è più in ripresa della mia.Penso al nulla che ho tra le mie mani ed all'idea del vuoto che mi spaventa....Per un attimo il mio cuore rallenta.Rallenta ma non è fermo.Io stessa non sono ferma.Il cielo plumbeo sopra la mia brianza quest'oggi mi fa pensare alle lande distese dell'inghilterra... un cielo alla "wuthering heights", denso di nubi grige dalle forme morbide che mi ricorda i tempi della mia vita oltremanica....Un messaggino di buongiorno sul cellulare mi distoglie dai miei pensieri e mi riporta con i piedi per terra. Rispondo ed un guizzo di genio pervade il mio cervello: dovrei prendere ed andare. Voltare i tacchi, salire sul primo treno e arrivare laggiù. Comparire come un ologramma sul grande stradone sotto le immense vetrate del suo ufficio e mandare un messaggino con su scritto "scendi! sono qui sotto!" - e già me lo vedo il faccino che farebbe!E senza perdere tempo lo trascinerei al mare. Non pensare male amico mio. E' solo che mi accorgo che anche tu hai bisogno di scappare da tutte le tue preoccupazioni, dai tuoi pensieri, da tutte quelle cose che un pochino ci logorano senza volerlo... Già ti porterei al mare dove finiremmo per non fare un tubo se non rimanere straiati ad ascoltere le onde che si infrangono sulla spiaggia.e mentre tutto il mondo non si accorge della nostra assenza (o forse se ne accorge ma sta bene anche senza) potremmo restare lì a godere semplicemente della vita, del sangue che ci circola nelle vene senza far rumore, dei polmoni che si riempiono di "ossigeno marino", del nulla vero, quello che fa bene e che a volte è la migliore medicina se presa accompagnata ai piccoli colpi di follia...ci farebbe stare bene.ed un giorno lo farò.una piccola follia per sentirsi vivicaro amico ti scrivo... o forse no, vengo lì e ti rapisco un po'.