Quadretto

Ancora non mi abituo


Ancora non mi abituo alla cattiveria della genteGli anni passano ma ancora non sono in grado di non restare scioccata da quanto certe persone siano maligne, cattive, piene di negatività nei confronti dei loro simili.Mi accorgo di quanto spesso ci siano persone in grado di volere il male, piene di desiderio di far soffrire gli altri, di torturarli anche solo mentalmente... ostinatamente, morbosamente, con una cattiveria pari a nessuno.Per ottenere cosa poi?Semplicemente per sentirsi migliori, più forti, semplicemente per una sorta di sentimento di superiorità rispetto agli altri. E lo si nota dalle loro azioni, che tutto ciò che vogliono è darti il tormento, farti stare male, nutrirsi della tua felicità sputandoti addosso la loro cattiveria.In tutto questo passano il tempo sprecando la loro vita.Rendono ovviamente la mia piena di lacrime, ma al contempo non si rendono conto che il male maggiore lo fanno a sè stessi.Non si rendono conto che il tempo passato a torturare me potrebbero più semplicemente passarlo ad amare il mondo che li circonda, a godersi la vita, le ferie, le amicizie.No, ovviamente. Perchè per un vizio mentale assoluto provano più gusto a rompere i cogl.io.ni agli altri. Ad avvelenare le loro vite. A tormentarli. Io credo, francamente, che queste persone vivano di una miseria pari a nessuno.Che se il loro unico scopo nella vita è quello di torturare le persone non hanno capito un cazzo di come si sta al mondo.Io credo fermamente che esiste un Dio in grado di vedere tutto questo e di prendere posizione. Magari non oggi. Magari non ora. Ma io credo fermamente che ogni sofferenza giungerà al termine e che quando gli aguzzini si accorgeranno di quanto è stato vile cestinare la propria vita per avvelenare quella degli altri allora sarà per loro la sconfitta più grande.L'invidia, la gelosia, la superbia non fanno altro che distruggere tutto. E non serve a nulla assecondare quei sentimenti. Non vi fa vivere meglio. Anzi!Vi consiglio di rifletterci.Soffro. Ma mi asciugo le lacrime e riparto. Non mi vergogno di concedervi per l'ennesima volta la soddisfazione di avermi fatto del male, ma vi lascio con l'amaro in bocca di rivedermi di nuovo in piedi.