BELARUS/VENEZIA

PERCHE’ TANTA STRADA?


Perché tanta strada? Questo mi chiedono amici e colleghi,e perché spendere tanti soldi per andare in una città che non ha molto da visitare, in uno stato che fatica ad accettare gesti di solidarietà, nel disagio? Perché, mi chiedono, quando potresti spendere i soldi per andare a Cuba od in un atollo dall’altra parte del mondo? Perché uccidersi di fatica in un viaggio estenuante quando l’aereo ti porterebbe comodamente a Minsk, che peraltro è una città più carina? Pacimù?Ma perché negli occhi chiari dei bambini e dei ragazzini Bielorussi troviamo la vitalità e la giocosità della nostra infanzia e della nostra adolescenza, due fasi della vita che non vanno mai perse, perché con un piccolo sforzo cerchiamo di regalare un po’ di spensieratezza ai nostri beniamini. Perché ci piace vedere ancora chi si diverte con una palla, magari bucata, o con una bicicletta vecchia ed arrugginita, lasciando l’ipertecnologia consumistica a qualche altro bambino mai soddisfatto di quel che ha. Tutti i bambini sono contenti quando un adulto gli regala la cosa più preziosa che ha al giorno d’oggi: il proprio tempo. ………..ecco perché.Perché molti amici Bielorussi fanno a gara tra per strapparti una cena a casa loro offrendoti le poche pietanze che posseggono e scusandosi sempre che, secondo loro, non è abbastanza, e quando ti fanno bere sul loro bicchiere o leccano la forchetta con la quale ti servono da mangiare, dicono che lo fanno perché sei uno di casa, come i loro figli…………………un’ospitalità dei tempi andati ancora viva in quel paese.Perché quando arrivi nei villaggi, non si sa come ma la notizia del tuo arrivo ti precede sempre, e per tutti è una festa (nelle nostre città, quando suona a casa di qualcuno, noti un freddo bulbo oculare che ti osserva dallo spioncino prima di aprirti).Perché prima di iniziare un discorso, i Bielorussi, che li conosci o che non li conosci, sorridono sempre…………e non devono venderti niente!“Il viaggio inizia dal momento in cui lo progetti” questo diceva un grande viaggiatore.“Un viaggio non finisce mai se dentro di te porti la forza della conoscenza e la voglia di apprenderne sempre qualcosa di nuovo, anche quando ritorni” questo penso ogni volta che ci rechiamo in quello spicchio d’Europa che non vuole saperne di entrare nella “nostra” Europa, ma forse è per questo, per farci capire qualcosa di diverso, di più primordiale, che esiste quell’”isola”. BUONA PASQUETTA A TUTTI.