ESIBIZIONISTA TIMIDO

Post N° 219


La pubblicità mette, in altre parole, sotto i riflettori e in bella evidenza il disagio profondo che molti intellettuali e artisti sentono nascere e crescere dentro di sé quando si confrontano faccia a faccia con la cultura di massa. Il disagio è così forte che genera sentimenti apocalittici (e sotto preme il desiderio di una autodistruzione) e insieme incita alla fuga in un passato che è soltanto la proiezione di un mito, la figura di un desiderio. In questa situazione di "sofferenza" alcuni si sentono in obbligo, in nome della "purezza" dell'arte, di negare tale statuto alla pubblicità fondando la negazione sul fatto che l'ideologia della pubblicità è il consumo, che la condiziona in modo decisivo e incontrastabile. Da Lo specchio della seduzione A.Porta -----------intermezzo pubblicitario----------