Pensieri vaganti

Tra le stelle - centoquaranovesima puntata


  Forse sarà per quei cinquanta anni che ho passato ibernato che mi hanno portato a dimenticare molte cose, ma oggi mi sono accorto che i bambini gridano, e pure forte! E sapete chi è una grande urlatrice? La bambina dell'altra volta, quella del castello di sabbia. I nostri ombrelloni sono abbastanza vicini e perciò si sente tutto. Urla lei, con una forza e una intensità non comune e urla pure la mamma. Motivo? I numeri. Oggi la bimba e la mamma erano alle prese con una serie di addizioni e sottrazioni. Roba da prima elementare, credo. - No, è troppo difficile, non ce la faccio! Aiutami! - E' inutile che gridi tanto. Piuttosto, concentrati e segui il righello. Vedi, devi partire da venti e toglierne tre. - Non ce la faccio! - Come non ce la fai? Facciamolo insieme. - Ecco, parti da lì, dove sta il 20 - ...... 19, 18, 17. Fa diciassette! - Ecco, vedi che ci sei riuscita? - Ma io non lo so fare da sola! - Basta che ragioni un poco. Parti dal numero sul righello, se il segno è più vai avanti, se è meno vai indietro. Tutto qui. - Uffa! Ho notato che il nonno seguiva quei travagliatissimi calcoli con grande apprensione. Vedevo il suo rammarico per la bimba disperata di fronte a quei calcoli, ma era anche evidente che non poteva rovinare la piazza alla figlia che cercava di spingere la piccola al ragionamento. Ad un certo punto si è allontanato col secchiello ed è tornato dopo poco con una ventina di sassi. - Nonno, cosa fai? - Faccio un gioco. - Lo posso fare pure io? - No, è per grandi........ Ma se proprio ci tieni...... Vedi, qui ho fatto quattro file di sassi e in ogni fila ce ne sono cinque. Quanti sono? - Uno, due tre.......sono venti. - Bene, sono venti. Se ora ne tolgo quattro, quanti me ne restano? - Uffa! Anche tu con i numeri! Non voglio giocare più a questo stupido gioco! Neanche il nonno, con la sua ruspante pedagogia, era riuscito nell'intento!