Pensieri vaganti

Tra le stelle - centocinquantaduesima puntata


   Vi ho già detto che con i ragazzi della fermata il rapporto è molto informale. Loro sono un libro aperto, mi parlano dei loro fatti e dei loro problemi senza reticenze e io mi sento in colpa perchè non gli ho detto niente di me: Eppure sento nell'aria una forte curiosità verso la mia persona. Non capita tutti i giorni di trovare ad una fermata d'autobus un signore con indosso una tuta d'altri tempi che asserisce di averla indossata per aver perso una scommessa. E stasera Kabir, che è quello che ha più confidenza con me, ha tentato di farmi qualche domanda. Ho capito perfettamente che la prima cosa che vorrebbero sapere è se ho una donna. Gli ho risposto in maniera molto generica, e non potevo fare altrimenti. Il mio problema è che i miei ricordi sono pochi e lacunosi. Quello che so del mio passato sulla terra è limitato ai pochi frammenti che sono affiorati alla memoria dopo la tabula rasa fatta con l'ibernazione. C'è poi il paradosso che mi sono addormentato sessantenne e mi sono risvegliato quarantenne. L'unica cosa davvero certa è che ho conosciuto una scienziata di un altro pianeta, una donna bellissima e piena di fascino, ma mi sono bruscamente tirato indietro quando ho scoperto che aveva qualche piccola...... ehm..... differenza anatomica rispetto alle terrestri. Potevo mai raccontare una cosa del genere? Certamente no. Non mi avrebbero creduto o mi avrebbero preso per pazzo. Allora ho dovuto mentire, non senza un dilaniante senso di colpa. Per cercare di evitare domande più precise di Kabir ho detto che frequento stabilmente una donna di Pisa. Ci vediamo quasi quotidianamente ma preferiamo vivere in case diverse e non abbiamo al momento intenzione di cambiare questo nostro rapporto. Però Kabir una domanda me l'ha fatta e mi sono sentito in difficoltà. Mi ha chiesto: “hai mai pensato di fare un figlio?”