Pensieri vaganti

Le Quartiadi


Palloncii in volo al centro polifunzionale di Napoli SoccavoAvete presenti le olimpiadi? Bene, immaginatevene una versione più ristretta, restringetela ancora e restringetela di nuovo. Fatto? Ecco le quartiadi. L'idea è dell'assessorato allo sport del comune di Napoli e i protagonisti della nostra mini olimpiade sono i ragazzi delle quarte elementari. Di tutte le quarte? No, solo quelle di una scuola. E nel nostro caso la scuola era il 54° circolo di Napoli. Un centinaio di bambini pieni di voglia di giocare e dietro di loro un gruppo di genitori che facevano un tifo da stadio. Da sempre, per consuetudine, le classi della scuola sono contraddistinte da un colore. Ci sono gli azzurri, i verdi, i gialli, i rossi e i neri. Che i bambini abbiano un colore, bene! Ma il fatto è che il colore ha contagiato anche tutti gli accompagnatori. Quindi vedevi bambini azzurri e le mamme anche loro con le magliette azzurre. Bambini verdi e mamme con le magliette verdi. Ma non finische qui. Ogni squadra si era organizzata con i ponpon, rigorosamente del colore della squadra, cartelli col nome della classe e colore corrispondente. E palloncini, ovviamente in tinta. Mi immagino quanti problemi hanno trovato quelli che si dovevano munire di palloncini neri. Ma sono stati bravi e li hanno trovati lo stesso. Come nonno accompagnatore di un'alunna della sezione C ero anch'io portatore di un cartello e il mio colore era il giallo. Niente di strano, solo che, poiché le classi erano scritte con i numeri romani, il mio cartello IV C si poteva facilmente confondere con un meno nobile WC..... Cerimonia di apertura con due giovanissime ginnaste e una tedofora in tunica candida che con una finta torcia accendeva un finto fuoco in un tripode che aveva come base un bidone della monnezza. Ma l'effetto era ugualmente suggestivo perché il fuoco di striscioline di carta si muoveva ritmicamente dietro la spinta di un piccolo ventilatore. Non sono mancati i cerchi olimpici e i giuramenti, fatti dai piccoli atleti e dal pubblico. E poi le gare: palla rilanciata. Ho scoperto oggi cos'è. Un campo di pallavolo dove gi atleti si lanciano la palla e dopo alcuni passaggi un kamicaze lancia la sfera nel campo avversario. Se la palla cade a terra c'è il punto. Se viene intercettata il gioco continua fino a che una delle squadre non realizza il punto. Tifo ai massimi livelli con madri, padri, nonni, fratelli più piccoli che inneggiavano alle squadre. Poi c'è stata la corsa ad ostacoli. Tra i piccoli atleti ce n'era qualcuno meno fortunato. Ha gareggiato lo stesso, con i compagni-avversari normodotati che volutamente hanno rallentato la loro corsa per farlo arrivare primo o secondo. Un bellissimo esempio di spirito sportivo. Infine la staffetta. I piccoli atleti si sono impegnati al massimo. Bisognava percorrere tutto il campo, girare intorno alla boa e consegnare il testimone al compagno seguente. Tanta era la foga dei ragazzi  che qualche cambio è stato rallentato dalla caduta a terra del magico bastoncino. Pausa con l'assessore, che è arrivato in ritardo, se ne è andato in anticipo e ha fatto un breve discorso su questa iniziativa comunale. Ma va bene così. La politica evidentemente sta cominciando a capire che deve fare meno parole e più fatti. E in conclusione, la premiazione. Coppe e medaglie per tutti: per le tre classi che si sono classificate ex-aequo alla terza posizione e per la prima e la seconda classificata. Per dovere di cronaca devo dire che ha vinto la 4^ A, ma la notizia, benchè gratifichi i piccoli campioni, non poi tanta rilevanza. La cosa importante è alla fine non c'erano facce tristi o mugugni. Sui viso di tutti c'era il sorriso e si potevano leggere la gioia e la consapevolezza di aver partecipato tutti ad una bella festa, che ha visto lo sport protagonista. Meritatissimi i fiori finali a tutte le maestre.