Pensieri vaganti

L'ottovolante - seconda parte


Roberta era sempre stata una ragazzina timida, una di quelle ragazze che i ragazzini non guardavano troppo.  Era carina,aveva gli occhi azzurri,capelli biondi e un sorriso timido da animaletto pauroso,tenero. Marco era cotto di lei...quando le era vicino, sentiva i suoi capelli che odoravano di paradiso, gli occhi che diventavano piu' azzurri quando lo guardavano, il sorriso come di passero che lui avrebbe voluto liberare...a volte sognava che baciava il suo sorriso e liberava il passero tenero che Roberta aveva sempre nelle labbra...Pure Roberta sognava,ma i suoi sogni erano solo suoi,troppo dolci per svelarli,troppo fragili per denudarli... Quel giorno, sull'ottovolante, Roberta sentì per la prima volta,che i suoi occhi azzurri un giorno sarebbero  diventati un posto dove un uomo avrebbe potuto rannicchiare le sue paure, che i suoi capelli biondi avrebbero sempre odorato di paradiso per un uomo dolce  e silenzioso, che il suo sorriso un giorno sarebbe stato un passero senza gabbia dopo il bacio di un uomo innamorato... E Roberta, desiderò   che quell' uomo fosse Marco... Tenerle la mano, era  una cosa che aveva sempre desiderato. Tante cose si possono fare con le mani, ma quel  gesto, apparentemente così banale, aveva per lui un significato enorme.  Nelle sue fantasie di adolescente pieno di brufoli c'era il sogno di una ragazza da guardare negli occhi, da accarezzare dolcemente, da circondarle le spalle con un braccio e tenere stretta,  camminando  mano nella mano. Aveva sempre sognato  di avere una ragazza, una dolce, piccola donna con la quale parlare, alla quale stringersi e camminare insieme, fianco a fianco. Lui era diverso dagli altri. I suoi amici pensavano solo al sesso. Per loro, avere una ragazza significava soprattutto avere un buco nel quale tentare di intingere il biscotto. Lui pensava innanzitutto   ai sentimenti, sentiti  e vissuti insieme.  L'amore, quello fisico,  era per lui ancora un mistero, una cosa troppo difficile e troppo complicata, e lui, da  quei suoi quindici anni, cercava invece ancora un poco di spensieratezza, di allegria, ma non voleva viverli più da solo, voleva dividerli con una persona con la quale potesse parlare, sfogarsi, piangere, ridere, arrabbiarsi, confidarsi  E sognava labbra morbide alle quali avvicinarsi con delicatezza, da sfiorare delicatamente, da accarezzare con le sue , labbra profumate che preludevano a viaggi in terre a lui ancora sconosciute. Finora era stato innamorato dell'amore, ma ora quell'amore si stava materializzando in una donna, Roberta..........   Nota dell'autore:La prima parte di questa puntata, quella in rosa, scaturisce dalla penna e dal cuore di   Normalina. Mi ha fatto commento così delizioso che mi è sembrato giusto inserirlo nel racconto. La  ringrazio sentitamente anche perchè mi ha dato  un ottimo spunto per continuare la storia.