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Post n°503 pubblicato il 11 Dicembre 2025 da belledda
Tagliente come una lama calda il pensiero di te mi toglie il respiro cogliendomi di sorpresa senza difese. In questo giorno di memoria dove il cuore mi porta indietro di 20 anni dove il vuoto si apre sotto ai miei piedi senza un appiglio a cui aggrapparmi. Dove sei, perchè mi hai abbandonato perchè non trovo ragione in questa fragile realtà perchè il mio cuore vive questa pena. Nessuna risposta ai miei quesiti, nessun verbo che mi dia sollievo nel deserto di contatto sento sussultare il mio corpo come se mi cercassi nella tua mente dove sei sicuro di trovarmi senza che possa andare via per sempre.
Post n°502 pubblicato il 11 Ottobre 2025 da belledda
Profumo di nostalgia si affaccia alla mia finestra in questo pomeriggio di metà ottobre con note speziate di castagno e cisto che con la pioggia si sposano dolcemente all'imbrunire. Su questa melodia il mio cuore sussulta mentre il ricordo di te mi viene a cercare come una lacrima che mi attraversa il volto tradendo la mia convinzione di lasciarti andare. Cosi osservo le nuvole, nella speranza che il vento porti via con loro anche la malinconia di ciò che è stato e non sarà più.
Post n°501 pubblicato il 02 Ottobre 2025 da belledda
Torna impertinente il pensiero di te come una fitta allo stomaco come quando il singhiozzo ti spezza il respiro. Mi chiedo come sia possibile: un'alchimia che mi esplode nelle vene mai vista prima ci siamo forse già incontrati? Forse in un'altra vita, forse in un altro mondo. Sento gli effetti del tornado sulla mia pelle, sul mio cuore, nei pensieri che cercano invano una risposta a quesiti che come una giostra mi tengono in moto nel timore di ciò che sarebbe potuto essere di chi potrei essere se il silenzio attorno a me fosse meno assordante.
Post n°500 pubblicato il 17 Settembre 2025 da belledda
Come sabbia tra le dita lascio scivolare i miei pensieri che arroganti e tumultuosi mi riportano a te li osservo muoversi, arrampicarsi, ferirmi ma resto immobile nell'osservarli, nell'attesa che quel tempo finisca che come granelli nella clessidra anche l'ultimo arrivi a toccare il fondo. C'è un non so che di liberatorio nel lasciare che tutto scorra senza dover intervenire, sono troppo stanca, me ne accorgo solo ora guardando il ricordo dell'ombra che hai lasciato andando via o non essendoci realmente mai stato come una romantica tragedia greca fatta di sogni e masochismo. Così ti libero mi libero dal profumo di te da ciò che il mio corpo ha trattenuto come un tesoro prezioso una gemma che ti si pianta dentro ma non germoglia.
Post n°499 pubblicato il 15 Settembre 2025 da belledda
Nel silenzio cupo della notte sollevo lo sguardo in cerca di luce una stella o un pianeta che possa guidare i miei pensieri ormai da giorni alla deriva. Riecheggia il passato come un sasso lanciato in un pozzo che corre lungo i metri di vuoto prima della fine in un'ingenuità scomoda mi sento estranea a me stessa che vesto emozioni romantiche di un tempo scordato assordante in una notte così silenziosa da tenermi sveglia.
Post n°498 pubblicato il 02 Settembre 2025 da belledda
Perplessa guardo le maschere cadere come svegliandomi da un lungo sonno, ne osservo i colori, i contorni, le sfumature appaiono come volti nuovi diversi inanimati. Difficile non darmi addosso nella complessità del bisogno di elevare ho idealizzato il tuo valore talmente in alto che nel cadere ti sei disintegrato lasciando la polvere che dopo di te è scesa come la neve di gennaio una fredda coperta di calma e silenzio. Così resto dove ti ho incontrato tra le parole non scritte di un pensiero impotente tra le rime mai dette di un sospiro sommerso da una quotidiana severità sadica.
Post n°496 pubblicato il 20 Agosto 2025 da belledda
Mi brucia la pelle al pensiero di te ardente il sangue nelle vene che porta il tuo nome intriso del tuo profumo dei tuoi occhi del tuo sorriso che inebria la mia anima mentre mi sento morire al sapore dei tuoi baci. Cosi è l'attesa di te una lunga e letale passione carica di vita e di morte mentre le mie mani ti cercano nel ricordo di momenti indimenticabili mi sembra di sentirti dentro così intensamente da smuovere un oceano facendo vibrare ogni fibra del mio corpo. Ma d'un tratto come destata da un lungo sonno ti cerco accanto a me invano cogliendo il fresco delle lenzuola intonse che confinano col mio corpo, non una mano non una bocca nessun segno della tua presenza sul mio letto. Quale gioco crudele mette in scena questo tormento? Nessuna regola, nessun confronto nessuna aspettativa nel cogliere il presente un presente complesso e arduo che segna la strada della realtà di domani lasciandomi qui con i miei pensieri.
Post n°495 pubblicato il 15 Agosto 2025 da belledda
Vorrei avere un pennello per mostrarti i miei pensieri sulla tela bianca come la giornata di oggi tra nuvole di convivialità e un cielo azzurro da cartolina anni 80 con dentro la guernica di Picasso. Cerco inutilmente un modo per arrivare a te un calesse, un messaggio nella bottiglia, una parola sussurrata al vento lo stesso che mi sfiora le gambe mentre penso a te. Dove sono andate le certezze di un mese fa? Quando serena accoglievo il veto del fato come petali colorati di uno stesso fiore che oggi appaiono secchi e scoloriti come quelli di un cardo dimenticato al sole. Impavida e incosciente dipingo il mio sentire con lo stupore e la malinconia che avvolgono il mio pennello mentre osservo inerme le forme uniche della mia anima che tenta di trasformare un cardo in una meravigliosa creatura.
Post n°493 pubblicato il 09 Agosto 2025 da belledda
Sono qui come ieri a donarti i miei pensieri, senza difese il mio cuore chiama il tuo nome, la mia pelle reclama il tuo respiro nel silenzio assordante di chi non ha voce. Mi ritrovo come 9 mesi fa, un'eternità nel mare emotivo che ci separa, nell'oceano di dubbi che ti affollano la mente sembra quasi di sentirli. Lo stesso oceano che si asciuga in un attimo quando ci sentiamo e i nostri corpi si riconoscono, mentre i nostri respiri danzano insieme e le nostre anime si fondono come la sinfonia di un pianoforte. Mi manchi.
Post n°492 pubblicato il 30 Luglio 2025 da belledda
Mi trovo qui col pensiero di te sotto i vestiti sotto la pelle nel sangue che impetuoso scorre senza sosta, mentre il cuore vorrebbe saltare fuori gridando il tuo nome e i miei pensieri cercano il tuo profumo i tuoi occhi per fare l'amore con la tua anima nel profondo della tua dolcezza intrisa di note speziate. Il mondo si ferma un istante che sembrano ore nel desiderio di te di noi eteree creature che vibrano all'unisono in un presente senza pareti nè porte dove non serve bussare per sentirsi.
Post n°491 pubblicato il 23 Luglio 2025 da belledda
Ci ho messo un po’ a comprendere: non volevi essere abbracciata per paura di essere capita. Che essere capiti è la cosa più preziosa al mondo ma significa buttare giù le difese arrendersi consegnarsi. Significa non potersi più difendere per un istante non riuscire più a mentire. E la gente non sempre lo sa non sempre lo capisce cosa significa abbracciarsi dirsi tutto senza parlare. Perdersi. In quella terra di nessuno da qualche parte nel cuore. Andrew Faber in "cuori spettinati"
Post n°490 pubblicato il 21 Giugno 2025 da belledda
Un incontro di anime che si incrociano si annusano per riconoscersi, come rincontrandosi dopo un tempo lontano indefinito nelle mani negli occhi nella pelle di un attimo che dura ore, dove un sospiro rallenta il mondo dove un battito muove il vento con la dolcezza di una foglia che cade con la potenza del mare che infrange. Nel dubbio surreale di una fantasia vista infinite volte chiedo al mio corpo conferma di ciò che sento di non sapere più, un sentiero fatto di luce sotto le fronde degli alberi una piccola stella che ti guida nel buio, lì ti trovo ripercorrendo gli attimi di un ricordo dettagli intrisi di vita nei gesti più semplici trame di una fiamma dipinta che diventa immortale.
Post n°489 pubblicato il 10 Giugno 2025 da belledda
Distante Così mi arriva la tua presenza come una fotografia finita per sbaglio nella tasca di un jeans messo in lavatrice sbiadita irriconoscibile eterea mentre continuo a guardarla testarda e impavida come una pietra. Quanto vorrei mettere in lavatrice anche le mie emozioni, vorrei sentirle sbiadite eteree lontane come di un'altra epoca come appartenenti a qualcuno che non sia io. Ma sono lì con me sempre come un cane fedele che ti siede accanto a ricordarti che gli appartieni a ricordarti che ti appartiene senza parole, solo uno sguardo, una presenza. Così in mezzo ai sogni nel cassetto resta quel vino, il tuo vino, il mio vino, a invecchiare con noi forse per sempre.
Post n°488 pubblicato il 28 Maggio 2025 da belledda
Di rosso rubino si tingono queste parole impavide rimaste in ombra a lungo aspettando il permesso. Indomite bussavano alla mia porta in attesa di uscire scoprire il mondo, colorare le tue pareti. Così sono esplose stanche di attendere il loro turno desiderose di avere da te udienza. Hanno urlato, inseguito pressato con l'ansia di essere ascoltate e così colto da tanto impeto sei fuggito lasciandomi le parole dentro un calice color rubino.
Post n°487 pubblicato il 30 Aprile 2025 da belledda
E ti trovo lì seduta nel tuo silenzio contemplativo con gli occhi volti al cielo a scorgere volti noti con fili d'erba tra le dita e i sogni nello stomaco In attesa di un permesso negato
Post n°486 pubblicato il 30 Marzo 2025 da belledda
Lieve si posa il pensiero di te sopra una coltre di assordante normalità, mi colgo ansimante persa tra le trame della mia tenace immaginazione incapace di distinguere le tonalità di una realtà arrogante e insensibile. Ti lascio lì, sapendo che ti troverò quando avrò bisogno, quando la routine inizierà a cibarsi dei miei sogni, saprò trovare in te il conforto necessario per la mia sete di stimoli senza rischiare il diniego temuto nel mondo reale perché la fantasia come una coperta mi scalda dal gelo del presente.
Post n°485 pubblicato il 24 Marzo 2025 da belledda
Buttati a terra, davanti al camino acceso capi intrisi di essenza, desiderio e impazienza mentre ardente la fiamma illumina la stanza vuota, impersonale, irreale, così fermo il tempo le lancette il respiro nel tentativo di capire cosa sia reale. È la tirannia della mia mente? Difficile capire le trame della mia fantasia, distinguerne i contorni coglierne le forme intricate di bisogni antichi. Cerco le impronte della realtà come pollicino in cerca delle briciole, famelica di senso in cui costruire case piene di ricordi e di note nel giradischi mentre le nuvole danzano al vento con magica eleganza.
Post n°484 pubblicato il 19 Marzo 2025 da belledda
Danzano al sole sospinte dal vento le mie muse eteree. Ridono, ballano, sognano senza curarsi di ciò che sta intorno creando immagini e arcobaleni ossigeno per chi ha il cuore puro d'amore. Col naso all'insù mi nutro di questa magia di ciò che è la vita di ciò che è poesia, quando l'intelletto e la ragione fanno un passo indietro, inchinandosi all'est-etica del bello colti dalla sindrome di Stendhal dalla grazia dell'universo.
Post n°483 pubblicato il 18 Marzo 2025 da belledda
Frammenti di realtà si infilano sottopelle come schegge di vetro a ricordarmi quel giorno, quando la terra si sgretolò sotto ai miei piedi e da lì la realtà si ruppe come uno specchio in frantumi, dove la mia immagine scompare dove la memoria scappa per il troppo dolore dove la tua voce cerca a stento di aggrapparsi a qualcosa per non scomparire dove la mia, rotta per il pianto non pronuncerà mai più la parola babbo. Nessun abbraccio, nessun consiglio, nessun albero di Natale, non più. Mentre sento il mio dolore rigarmi il volto mi chiedo come ci si abitua a tutto questo, come se rinunciassi a respirare e così resto in apnea ormai da 20 anni cercando il modo di sopravvivere a tutto questo.
Post n°482 pubblicato il 14 Febbraio 2025 da belledda
Note speziate di biancospino e corbezzolo colorano i tuoi pensieri di un'affascinante profondità mentre ti colgo orgoglioso come una quercia secolare, cogliendo attento ogni cambio di vento curioso e giocoso come un gatto con la luce. Ammaliata e prudente ti osservo col timore irriverente di poter giocare anch'io, in attesa del primo passo, in attesa del primo sorso dal calice di spontanea intimità intravista, desiderata e temuta, immaginata davanti ad un camino acceso avvolta da un rosso fruttato di ardore e nobile complessità. Ardua è la mia impresa nel darti un nome, un'etichetta, una posizione, da esteta itinerante lasci man mano briciole di pane a chi ha il fiuto per coglierle e con notevole intelletto tessi note di fascino impossibili da ignorare che trasformano il verbo in una sofisticata melodia.
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