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SANTA CATERINA DA SIENA


 SANTA CATERINA DA SIENA 
 Caterina nacque a Siena, nel rione di Fontebranda, nella Contrada dell'Oca nel 1347,figlia del tintore di panni Jacopo Benincasa e di sua moglie Lapa Piacenti, ultima di unanumerosa famiglia. Assieme a lei nacque una sorella gemella, battezzata col nome diGiovanna, che morì a poche settimane di vita. Quando Caterina raggiunse l'età didodici anni, i genitori iniziarono varie trattative per concludere un matrimoniovantaggioso per la figlia. Lei all'inizio sembrò accondiscendere, ma poi pentitasidichiarò espressamente che si era votata al Signore e che non intendeva ritirare laparola data. Bisogna tuttavia tenere presente che, nel Medioevo, se una donnavoleva prendere i voti, l'unica strada che poteva percorrere era quella di entrare in unmonastero e versare ad esso una dote. 
 Caterina da Siena considerava gli ammalati e i poveri gente che impersonavanoCristo, e il modo di trovare il Signore. Sono ricordati diversi episodi di carità verso ipoveri, come dei vestiti dati ai più bisognosi o un mantello donato al poveropellegrino; e verso gli infermi, come Cecca la lebbrosa, che lei assisté e curò conamore, anche se si narra che ella ricambiò la sua assistenza con percosse e insulti.Caterina fu attiva soprattutto presso l'ospedale di Santa Maria della Scala. Questaistituzione accoglieva moltissimi pazienti affidati alle modeste cure mediche del tempoe alla pietosa assistenza dei parenti e di qualche volontario. E c'erano anche malatiche nessuno assisteva, o perché non avevano parenti, o perché erano afflitti damalattie contagiose. Caterina si dedicò ad assistere in particolare quest'ultimo tipo diammalati. Questa sua attività durò per mesi, specialmente in tempo di epidemie,allora molto frequenti e micidiali; il suo esempio cominciò a essere imitato da altreMantellate della sua fraternità. Caterina da Siena avrebbe anche contribuito allapacificazione di famiglie senesi rivali coinvolte in faide.
Secondo la tradizione, durante gli ultimi giorni della sua vita ci furono continue visitedei figli spirituali e a ciascuno di essi, dopo le comuni raccomandazioni, lei comunicavaciò che dovevano fare successivamente nella vita.La mattina della domenica dopo l'Ascensione, il 29 aprile 1380, prima dell'alba, funotato in lei un grande mutamento, che fece pensare all'avvicinarsi della sua ultimaora. Il suo respiro diventò così fievole che fu deciso di darle l'Unzione degli infermi.Durante le sue estreme ore più volte chiamò "Sangue! Sangue!". E dolcemente disseancora: "Padre, nelle tue mani raccomando l'anima e lo spirito mio". Morì poco prima dimezzogiorno di quella domenica 29 aprile del 1380.