Magica JUVENTUS

Post N° 123


01.05.2007Frosinone - Juventus 0-2 Frosinone, stadio MatusaRETI: 13' s.t. e 47' s.t. Zalayeta FROSINONE: Zappino; Carbone, Antonioli, Pagani, Bocchetti (42' s.t. Lacrimini); Fialdini, Perra, D’Antoni, Lodi; Margiotta (23' s.t. Di Nardo), Castillo (23' s.t. Dedic)A disposizione: Chiodini, Ischia, Cannarsa, GalassoAllenatore: IaconiJUVENTUS: Buffon; Zebina, Legrottaglie, Boumsong, Balzaretti; Marchionni (34' s.t. Chiellini), Camoranesi (21' s.t. Venitucci), Marchisio, Nedved; Zalayeta, Palladino (12' s.t. Del Piero)A disposizione: Mirante, Birindelli, Bojinov, TrezeguetAllenatore: DeschampsAMMONITI: 18' p.t. Zebina, 5' s.t. Antonioli, 28' s.t. Dedic, 32' s.t. Zalayeta, 43' s.t. BalzarettiARBITRO: Saccani di MantovaASSISTENTI: Pirondini e NiccolaiQUARTO UOMO: BarattaSERIE A PIU' VICINA  Altra vittoria esterna conquistata dalla Juventus, sul difficile terreno del Frosinone, e promozione da ritenersi ormai conquistata tenuto conto che le due inseguitrici, Genoa e Napoli, dovranno scontrarsi fra di loro all’ultima giornata, e dunque almeno una delle due non potrà fare bottino pieno in queste ultime gare di campionato. Gara che per certi aspetti è stata fotocopia di quella dell’andata, ossia Juventus parecchio irretita dalla disposizione tattica degli avversari, ma soprattutto dalla prestazione del portiere avversario Zappino, il quale tuttavia, dopo avere parato anche l’imparabile, si è reso protagonista in negativo, come a Torino all’andata, dapprima con una uscita aerea disastrosa, e nel finale con un lancio lungo completamente sballato, proprio sui piedi di Zalayeta, e proprio il panterone , tutto sommato in giornata non certo di grazia, ha approfittato degli errori del portiere frusinate, realizzando una doppietta. I bianconeri ad ogni modo, pur in formazione quasi sperimentale, sono stati certamente più brillanti rispetto alla trasferta di Verona, hanno prodotto azioni e occasioni da rete, anche se a sprazzi, non hanno rischiato nulla in difesa, anche nella fase di maggiore forcing dei padroni di casa, ossia dopo il doppio cambio degli attaccanti. Segno questo che la difesa bianconera ha ormai trovato il suo giusto equilibrio nella coppia centrale, oltre alla ormai collaudata affidabilità degli esterni Dicevo di una Juventus scesa in campo con un discreto “turn over”, in parte obbligato a centrocampo, ed in formazione quasi sperimentale, ossia un 4 – 3 – 3 che non mi è sembrato molto convincente: Marchisio troppo arretrato, e con il teorico tridente offensivo, Marchionni – Zalayeta – Palladino, praticamente a ridosso della linea centrale composta da Nedved e Camoranesi. Situazione che da un lato ha praticamente chiuso ogni possibile varco agli avversari, schierati con il classico 4 – 4 – 2, ma ha finito, dall’altro lato, con il creare confusione sul lato sinistro di gioco, dato che Palladino, punta teorica, di fatto doveva fungere da esterno di centrocampo e Nedved spesso a trovarsi quasi da centravanti avanzato, con Zalayeta al contrario costretto a ripiegare per avere palloni giocabili. Quindi, nel complesso, buoni movimenti della squadra, ma poche vere sortite degne di nota, e in quelle prodotte, Zappino ha avuto modo di esaltarsi, su Zalayeta prima e su Camoranesi poi. Nella ripresa i bianconeri si sono sistemati meglio in campo, Nedved è tornato ad operare più sulla fascia, con i suoi movimenti a tagliare, e con l’ingresso di Del Piero si è ricomposto un   4 – 4 – 2 più logico, non a caso è arrivato immediatamente il gol del vantaggio, grazie ad una azione sulla sinistra del ceco, con cross in area sul quale Zappino è uscito male. L’infortunio di Camoranesi, ancora efficace come centrale di centrocampo, ha costretto Deschamps a schierare Venitucci, cosa che ha riportato Marchisio in una posizione più avanzata, in linea con l’altro centrale, e la coppia “verde” ha dimostrato buona intesa e duttilità tattica, bene in copertura, bene in fase di ripartenza e di gestione della palla. Il Frosinone ha provato a pungere, accentuando la sua spinta offensiva, ma tutto sommato pericoli veri non ne ha prodotti, ed anzi nel finale, grazie al secondo errore del suo portiere, ha subito la seconda rete: passivo che punisce forse troppo i volenterosi padroni di casa, ma che non fa una grinza per quanto prodotto dalle due squadre in campo. Per quanto riguarda i singoli, andrò controcorrente forse, ma credo che l’aspetto importante da rimarcare ancora una volta è la prova complessiva della difesa bianconera, che con il rientro di Boumsong e il completo recupero di Legrottaglie, sembra proprio avere trovato la quadratura. In questo modo la squadra corre rarissimi pericoli, manovra con maggiore tranquillità, e dunque anche quando qualcuno in avanti non rende come ci si aspetterebbe, c’è sempre qualcuno che è in grado di azzeccare la giocata giusta. Fondamentale anche il compito tattico di Marchisio, non solo di intenditore davanti alla difesa, ma soprattutto in fase di ripartenza della manovra, soprattutto con i suo cambi di gioco e le sue verticalizzazioni. Camoranesi centrale di centrocampo opera bene, anche se a mio giudizio perde qualcosa non potendo operare sulla fascia destra nel modo come sa, mentre ritengo ancora una volta errato schierare Palladino in un ruolo sostanziale di centrocampista: il fatto che il nostro attaccante sappia svariare sugli esterni e sia molto utile da seconda punta, non significa che possa giocare da esterno, e costringerlo a retrocedere sulla metacampo per ricevere palla, sprecando il suo talento a cercare l’uno contro uno ben lontano dall’area di rigore. Se poi si aggiunge il fatto che anche Zalayeta ha dovuto agire molto arretrato, si comprende come mai le iniziative di Palladino spesso non avessero un vero terminale di riferimento a centro area, e dunque come le sue iniziative alla lunga si siano rivelate improduttive e solo affaticanti per lui. Per finire, due parole su Deschamps. Chi vince ha sempre ragione, e lui stavolta l’ha avuta nel sostituire Palladino e non, come logica avrebbe voluto, Zalayeta, davvero evanescente nel primo tempo. Per il resto, la squadra schierata all’inizio non mi è sembrata ben equilibrata, tanto che sul campo il 4 – 3 – 3 è rimasto più che altro una speranza, dato che il tridente d’attacco non è che sia distinto particolarmente. Bene invece la scelta di Marchisio in copertura (anche se qualche giocata nella ripresa dimostra che il giocatore rende meglio più avanzato), la riproposizione di Camoranesi centrale, ed anche la scelta di Venitucci, vero play arretrato, per sostituire l’italoargentino quando infortunatosi.