Magica JUVENTUS

Post N° 124


06.05.2007Cesena - Juventus 2-2 Cesena, stadio Manuzzi CESENA-JUVENTUSRETI: 12' p.t. Salvetti, 41' p.t. Trezeguet, 42' p.t. Nedved, 10' s.t. Papa WaigoCESENA: Sarti; Doudou (8' p.t. Biserni), Zaninelli, Ficagna, Sabato; Mezavilla (23' s.t. Ola), Anastasi, Salvetti; Papa Waigo, Pellè, Del Core (30' s.t. De Feudis)A disposizione: Ravaglia, Tonucci, Pellicori, BracalettiAllenatore: CastoriJUVENTUS: Buffon; Birindelli, Legrottaglie, Boumsong, Chiellini; Marchionni (31' s.t. Balzaretti), Marchisio, Nedved (42' s.t. Bianco); Zalayeta, Del Piero (39' s.t. Bojinov ), TrezeguetA disposizione: Mirante, De Ceglie, Venitucci, PalladinoAllenatore: DeschampsAMMONIZIONI: 22' p.t. Anastasi, 39' p.t. Nedved, 4' s.t. Sabato, 26' s.t. MarchisioARBITRO: Stefanini di PratoASSISTENTI: Strocchia e D’AgostiniQUARTO UOMO: Peruzzo Si poteva realizzare il match point decisivo a Cesena (dieci punti di vantaggio sul Napoli a 5 giornate dalla fine, con tre gare interne e due sole esterne da disputare), invece ci si è dovuti accontentare di un pareggio che lascia dubbi ed amaro in bocca.Dubbi che ritornano, e che hanno una identità ben precisa, quella di Didier Deschamps, capace di caricare al meglio la squadra negli scontri diretti di vertice, ma non di dare le giuste motivazioni per le gare contro avversarie di media e bassa classifica; l’amaro in bocca rimane perché era una gara che si poteva e doveva vincere, e se ciò non è accaduto, bisogna solo recitare il “mea culpa”.Per carità, nulla di grave e compromettente, si poteva solo sfruttare meglio la sconfitta del Napoli a Mantova, e, dal mio punto di vista, si poteva sfruttare la gara di Cesena per altro tipo di esperimenti, provare schemi più logici o, meglio ancora, provare gente nuova e magari mettere all’opera la coppia centrale Venitucci – Marchisio, che a mio modo di vedere promette di essere la coppia del futuro centrocampo bianconero, se si ci crede.Viceversa si è sprecata mezzora di gioco su un modulo approssimativo, e alla fine si sono ancora una volta sprecati i cambi, tardivi e poco logici.A scanso di equivoci, io appartengo al partito della riconferma a Didì, una seconda occasione gli va data in serie A, perché comunque è venuto da noi in un momento difficile, sta portando la squadra in A alla grande, nonostante la penalizzazione, ma il prossimo anno certe superficialità nelle scelte potrebbero essere pagate molto care.Probabilmente Deschamps, puntando su un 4 – 3 – 3, voleva schierare una formazione speculare a quella dei padroni di casa, anche essi scesi in campo con un 4 – 3 – 3, molto teorico a dire il vero, dato che i due attaccanti esterni, Del Core e Papa Waigo, operando molto arretrati, fungevano praticamente da esterni di un centrocampo a 5, nel quale dunque ben tre giocatori avevano il compito di coprire e gestire palla, con Salvetti gran distributore di gioco.Ma il 4 – 3 – 3 juventino era male assortito e peggio piazzato: inizialmente il solo Marchisio a copertura della retroguardia (e dunque sempre in inferiorità con gli avversari, e nonostante tutto ha sfoderato una prova davvero eccellente), Marchionni di fatto centrale di centrocampo, Zalayeta in zona ibrida, quasi da trequartista, Nedved a volte troppo avanzato a volte troppo accentrato, come dire grande confusione per vie centrali, inesistenza di manovre sulle fasce.Se da un lato il Cesena ha impostato tutto il suo gioco su Salvetti, vero play maker a tutto campo, con Inastasi a supporto, dal lato della Juventus l’asse di gioco ha avuto come riferimenti maggiori … Birindelli e Zalayeta!Questo credo spieghi molto i limiti della manovra juventina, ossia Nedved e Del Piero fuori dal gioco, Marchionni incapace di fare il centrale di centrocampo, Marchisio troppo limitato, per la fase iniziale, a compiti di copertura; e spiega dall’altro lato la ragione per cui il gioco cesenate si sviluppava in modo armonioso e concreto.Dunque il vantaggio dei padroni di casa era più che legittimo, almeno fino a quando la squadra ha modificato il suo assetto in 4 – 4 – 2, Zalayeta arretrato a centrocampo, Marchionni e Nedved finalmente esterni e dunque in grado di poter manovrare anche sulle fasce.Non è un caso che nel giro di qualche minuto la Juventus ha rovesciato il risultato, sfiorando addirittura la terza segnatura.Nella ripresa il terzo gol sembrava potesse arrivare da un momento all’altro, invece è arrivato il pareggio dei padroni di casa, e da quel momento la Juventus non ha più avuto serie occasioni da gol, ha provato a fare la gara ma, vuoi per la serata negativa di qualcuno, vuoi per i soliti errori nei cambi (tardivi e scarsamente funzionali) non è riuscita a creare veri e propri pericoli.Detto ciò, la mia critica a Deschamps sta nel fatto che il 4 – 3 – 3 è uno schema di gioco molto insidioso, perchè fa diminuire di una unità il centrocampo, cosa che per essere compensata, comporta che almeno due attaccanti ritornino sovente e facciano pressing alto, e che i difensori esterni assicurino la spinta con continuità sulle fasce: insomma, il modulo ottimale per la prima Juve di Lippi, che appunto ottenne grandi risultati.Deschamps era uno dei cardini di quell’impianto di gioco, e mi sfugge la ragione per cui non riesca ad adottarlo allo stesso modo: perché un centrocampo a 3 non può fondarsi su due centrocampisti che non curino molto il lavoro di copertura, come Nedved e soprattutto Marchionni (si veda la sua chiusura sul gol di Salvetti), su due attaccanti che pressino poco e ritornino ancor meno (come Trezeguet e Zalayeta), o su due difensori esterni che vengano praticamente bloccati dagli esterni avanzati avversari, come è accaduto a Birindelli e Chiellini, o che non trovino gente con cui dialogare quando avanzano.Dopo alcune gare confortante, stavolta la retroguardia non è sembrata esente da colpe, ma al di là delle prove di Legrottaglie e Boumsong (nel complesso sufficienti), non può non tacersi la scarsissima coperturadel centrocampo, praticamente un solo giocatore: l’azione del gol cesenate è emblematica, Marchisio doveva da un lato badare a tenere la posizione ma dall’altro doveva anche chiudere sul portatore di palla, nessuno che arretrava a coprire, difesa mal schierata (Boumsong troppo avanti), Marchionni tardi a chiudere su Salvetti.Cambiato assetto, sarebbe servito un distributore di gioco, ed in panchina c’era, Venitucci, che avrebbe certamente operato meglio di Zalayeta, fuori posizione; sarebbe servito anche altro in avanti, vista la serata di scarsa vena di Del Piero, soprattutto sarebbe stato utile cambiare ben prima del 33’ della ripresa (Balzaretti per Marchionni), schierandosi un difensore esterno sinistro per fare il centrocampista a sinistra, sguarnendo totalmente il lato destro di gioco.Sul mancato o scarso utilizzo di Bojinov ho già scritto e molto in passato, ed ormai mi secca ripetermi sempre, ma ribadisco che è inspiegabile l’ostracismo verso questo giocatore anche in serate del genere, quando l’attacco juventino produce pochissimo.Per quanto riguarda la prova dei singoli, a mio modo di vedere proprio Marchisio è stato il giocatore che va elogiato per tutto quanto il lavoro fatto, in un contesto tattico davvero squilibrato.Tutto sommato bene Chiellini, nonostante le due ingenuità sui gol cesenati, specie sul secondo, bene pure Nedved, quantomeno per la determinazione mostrata in campo per tutti i 90’, sufficienza stiracchiata per gli altri, deludente stavolta Del Piero, e la cosa ormai si ripete da qualche turno.