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« Fulva la chioma (25) | E' vero ch'al ritorno (27) » |
Piccola cosa grave è non vedere
Beltade fulva tua ch'a noi promana
Da quando tu frequenti nostro sito.
C'è qualcosa che monta nel tuo sguardo
Ogni volta che tu qui servi assisa.
Non c'è forza che manchi nei tuoi occhi
Con fuoco, che riluce, vivo assai.
Chi nome ti scelsechissà proprio
Se profetasse tua dolcezza amica.
Il tuo appulo accento a te rimane
Ma non disdegna note a noi lucane.
Occhi che a te rilucono trasforman
Regionale inflessione in caro dire.
Femminilissima, in abito breve
Come cerbiatta corri inver sportello.
Nascondi tua dolcezza in cortesia.
Un dopo l'altro amico a riserviire:
Dolce tu, calamita lucianea.
(Domenica, 13 luglio 2.008).
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