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« Lavorare ogni dì (11) | Beltade nel tormento (13) » |
C'era tanto dolore ne' tuoi occhi
Che brillavano pur di cinerino
La fronte allor piegavi e ti dolevi)
D'una stanchezza che non era tua.
Dolce era quel tuo nome soave
Che sapeva di Nazareth e Giuseppe.
Vaga, anche, l'aura, che serena e inquieta
Bella dimora, che solo oggi è tua.
Anche a te una chiamata scosse i giorni
Quando, forse, temevi che finiva
Il tempo tuo pur giovane e vibrante.
E un viatico ti diede, sufficiente
A coglier giorni tuoi non disperando.
Tu, sempre rigogliosa in tua speranza
Di slancio rispondesti. Ed or or cammini.
Persona oggi affidabile scegliesti
Che t'affianca serena, notte e dì.
Altre persone pregano per voi.
(Sabato, 7 gennaio 2006).
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