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Non siamo indifferenti tra di noi (31)
Non siamo indifferenti tra di noi
Quando siamo lontani, nel pensiero
E quando, da vicino, ci guardiamo.
Sovente nembo oscuro rompe quiete
Che ‘l tempo che viviamo dona piena
Agli anni nostri intensi, tante volte.
Ignoro qual mistero ci avvicini
Dopo mille tempeste, sempre nuove
E sempre sentimento nuovo torna
A menar foco, dove non si vuole.
Sguardi profondi incrocian da vicino
Nostre esistenze fragili ed annose.
Vorresti scambio ardito di pensieri
E intelligenti scrupoli lontani.
Ma difficile trovo e sconveniente
Essere te, mentre a me assomigli:
Somma sapienza e intelligenza viva
E’ accontentarsi di quello che abbiamo.
(Venerdì, 14 agosto 2009)
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Volto non hai eppure tu conosci (32)
Volto non hai, eppure tu conosci
Da vicino 'l poeta, che ti stima
Ripagando la tua, chè una risorsa.
Quando mi sei vicina, scherzi e alludi
Ma sol perché l'orecchio altrui non veda.
Troppa è l'eta, che, tra noi, è interposta
Ma che non nuoce mai diu noctique.
Vaga certezza, tra di noi, taciuta
Rende complementari all'altro l'una.
A me (e, forse, a te) non interessa
Duplicare legal rapporto duale
Quello già insiste sotto tetti nostri
E un dì ci vide insieme in tempio santo.
Ma tutto quello che manca e che viene
Felicemente pòtesi creare.
Non tu, non io, ma per magia abbinata
Tante coccole amiche di fervore
Aiuterannoci a viver sereni.
(Composto mercoledì, 2 settembre 2009)
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Quante poche son cose che conosco (34)
Quante poche son cose, che conosco
Dopo averti veduta nella sera.
Ma non ti sia d'impaccio questo sguardo
Che a fondo non andrà mai del tuo cuore.
Dopo la prima volta, che oggi nasce
Io so le la seconda non vedrammi
Indugiare a guardar questa ragazza
Avviata lungo 'l suo cammino lieve
Lesta a coglier le rose da' cespugli
Attenta a schivar spine d'ogni dove.
Al poeta, che scrive tal sonetto
Lecito sia levare franco auspicio
Rispettoso del giorno e della notte.
Il tempo sia clemente col tuo petto
E con gli occhi non gravi ai giorni tuoi.
Di tanto in tanto guardi 'l Crocifisso
che insegna a tutti quanti l'esser loro
Senza del che arida è la vita.
(Domenica, 15 novembre 2009)
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Prefazione
In questa Raccolta, l'Autore ha assemblato tutti quei Sonetti-
- naturalmente «Benedettiani» - che esprimono l'affetto suo
verso quegli aspetti (personaggi umani e naturali) del paese na-
tìo negli anni a cavallo tra il Novecento e l'inizio del terzo Millennio.
Forse il termine "amore" potrebbe sembrare eccessivo, ma l'Au-
tore vede nelle sue espressioni delle composizioni quivi conte-
nute sprazzi sinceri ed ispirati di un sentimento cosmico.
Pensando alla sua professione magistrale, che ha caratterizzato
il suo tempo lavorato tra gli anni 1969 e seguenti, l'occhio del-
l'Autore corre ad un futuro nel quale in Sonetti benedettiani
prenderanno ad esprimere tanti giovani poeti italiani ed europei.
L'Autore
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Dedica
Alle donne della mia vita:
a cominciare da mia madre Lina (Natalina),
a mia moglie Maria Carmela Nigro,
alle mie figlie Alba e Natalia
ed alla nipotina Giulia.
A quelle donne compaesane
che hanno segnato i miei anni.
b. c.
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Inviato da: bencar1947
il 06/01/2012 alle 16:25
Inviato da: mauamaua
il 18/06/2009 alle 18:27
Inviato da: Anonimo
il 00/00/0000 alle 00:00