... consapevolezza

potrebbero essere mie queste parole.. ad eccezion fatta per la vergogna: se non ci fosse quella che piacere darebbe infrangere il taboo? il volgare diviene eccelso se voluto e ricercato. teniamoci dunque la vergogna, fonte infinita di piacere nell'atto del suo crollo di fronte alla volontà!

...punti di vista!

ah, ieri sera ho visto la foto che proponi nella gallery del sito "a tema" che frequento da pochissimo. mi passi privatamente il tuo nick lì? (s.. vero?) il mio è facile da trovare. ciao! :)

shhh ;-)

...ed hai la casella postale piena...

...ops... ora c'è posto

va bene.....lo farò!!!!

...mi dirai l'effetto?

ho paura, mi vergogno e mi sento pure in colpa

Un pensiero che fila liscio come l'olio. Tali termini li troviamo tutti nel nostro intimo e sono spesso limitazione all'espressione vera del nostro essere. Scrivo "spesso" e non "sempre" perchè mi rendo conto che pur trovando in me tali sensazioni, considero il mio corpo come un "essere" da scoprire e che sempre mi sorprende... gestisco vergogna, paura e colpa come strumenti che mi permettono di conoscere chi sono, grazie a loro vedo i miei limiti e tento di superarli; Sul momento tale processo, secondo il mio sentire, è inifinitamente più emozionante e sconvolgente rispetto ad una totale disinibizione. Buona serata.

Imparare a usare il corpo come un oggetto o imparare a essere un oggetto? Questione di sfumature. . .