Benedicaria

San Nicola di Bari, portatore dei denti


Che S. Nicola volesse bene, oltre che alle fanciulle da marito, anche ai bambini è cosa più risaputa e ce ne dà conferma l’altra leggenda che narra della resurrezione dei tre ragazzi messi in salamoia dall’oste assassino. Il nostro Santo, da buon protettore dei fanciulli, non si dimentica di loro in un momento importante come può essere la caduta dei denti da latte, e munifico come sempre ogni dentino da latte lo ricompensa con qualche soldino.In siciliano: Santa Nicola Santa Nicola, iu ti dugnu la vecchia e tu mi dù la nova.In italiano: San Nicola, San Nicola, io ti do la vecchia e tu mi dai la nuova.Oppure: In siciliano: Santu Nicola, Santu Nicola,vi rugnu a zappa vecchiae ràtimi a nova.In italiano: San Nicola, San Nicolavi do un dente vecchioe datemene uno nuovo. è la preghiera del bambino siciliano che si premura a nascondere il dentino, secondo le località, in un buchetto del muro, nel bicchiere messo a bella posta sul comodino, o sotto il guanciale. Di questa usanza partecipa tutta la Sicilia, compresi i paesi di lingua albanese di cui il Santo è il protettore, escluse le province di Catania e Messina in cui, secondo l’uso invalso in buona parte della penisola, l’onere è affidato al topolino.Ma il buon S. Nicola, umile e disposto a tutto pur di accontentare i suoi piccoli protetti, sovraintendeva anche a un gioco.In siciliano: Santu Nicola, Santu Nicola,facitimi asciari ferru e chiovaIn italiano: Santo Nicola, Santo Nicola,fatemi trovare ferro e chiodi. cantilenavano, ingenuità del passato, i fanciulli mentre si davano a scovare chiodi e pezzi di ferro nelle fossette piene d’acqua piovana.(tratto da: Il Santo venuto dal mare, di Sebastiano Rizza)