Benedicaria

LA BEFANA: LA MANIFESTAZIONE DELLA VECCHIA MADRE TERRA


Vigilia dell’Epifania Introduzione La Befana è una figura legata alla tradizione popolare del periodo natalizio tipicamente italiana e la sua origine si perde nella notte dei tempi. Il termine Befana deriva da una aferesi del latino Epifania (manifestazione), che dapprima diventa Pifania, poi Bifania, Befania e infine Befana: tentativo evidente di cristianizzare il personaggio femminile, trasformandolo nella personificazione femminile della festa. Ma chi è questa misteriosa Befana? Un tempo si credeva che creature femminili guidate da Diana volassero al di sopra dei campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. E' da queste creature che deriverebbe la figura dell'odierna vecchina dispensatrice di doni. La Befana è descritta come una signora vecchia e brutta con il viso fuligginoso, abitante secondo la leggenda nelle caverne delle montagne perchè incarna la Madre Natura spoglia, che non da più frutti, reduce dall'inverno e che si approssima però alla sua rigenerazione. Per questo in molte tradizioni popolari sopravvive l'usanza di bruciare il fantoccio della Befana allo scopo di propiziare la rinascita della natura e, quindi, dei raccolti. Nella dodicesima notte dopo il Natale, dopo il Solstizio Invernale, si celebrava quindi con la figura della Befana la morte e la rinascita della natura. La vecchia Madre Natura dell'anno trascorso doveva essere bruciata come un ramo secco per far si che dalle sue ceneri risorgesse, con la luna nuova, la giovane natura feconda. Prima di essere sacrificata però la vecchia signora passa di casa in casa nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una magica scopa, che tiene al contrario per sottolineare che non è una strega; scende per la cappa del camino nel focolare portando piccoli doni ai bambini buoni, nonché la frutta secca dell’inverno e le nuove sementi che germoglieranno durante l'anno appena iniziato. E pedagogicamente, anche carbone per i più capricciosi. (Si consideri, però, che secondo un antico simbolismo il carbone esprime la valenza di energia latente, viene considerato un amuleto, un vero e proprio dono che aiutava a cacciare malanni e disgrazie). Quello del falò della Befana è un rito purificatorio, che trova il suo culmine a Febbraio nel periodo della Candelora e del Carnevale, quando si fa un gran chiasso e si accendono fuochi proprio per purificare la Madre Terra e noi stessi, per scacciare i "demoni" dell'oscuro inverno.Secondo altri la Befana sarebbe, invece, la manifestazione degli antenati di ogni famiglia, sicchè l’arrivo della Befana sarebbe un ritorno temporaneo dei parenti che portano doni importanti per la famiglia; in tal modo si costituisce un rapporto tra il mondo dei bambini e quello degli antenati, depositari della tradizionePICCOLO RITUALE PER IL GIORNO DELL’EPIFANIASpiegazione del Rito La ricorrenza dell’epifania possiede delle forti simbologie propiziatorie, per cui è possibile mettere in atto dei riti e delle preghiere per l’accrescimento e per il superamento di situazioni ferme, oltre che per trovare nuove strade che possano migliorare gli affetti, la stabilità interiore e quella economica. Si può creare un Cerchio (che simboleggia l’abbraccio materno di Dio) fatto di paglia, foglie secche e frutta secca (fichi, datteri, noci, mandorle, prugne, etc.), carbone dolce da mangiare oppure quello vero; ai Quattro Punti Cardinali si possono posizionare quattro candele a simboleggiare i Quattro Elementi: l’Aria, dalla candela gialla; il Fuoco, dalla candela rossa; l’Acqua, dalla candela blu; la Terra, dalla candela verde. Al centro del Cerchio si posiziona un piccolo calderone possibilmente di rame (anche di terracotta e/o smaltato andrà bene) e facoltativamente un piccolo fantoccio raffigurante la Befana (immagine della vecchia Madre Natura) con del carbone vero o carbone dolce da mangiare come si è fatto per creare il Cerchio. INVITATORIOBenediciamo unanimi il Signore nostro Dio, per la rugiada del cielo e la fertilità della terra. Amen.Preghiera per invocare il Cerchio e i Quattro Elementi divini: Noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie, Dio di bontà infinita, per i grandi segni del tuo amore e per la tua  compassione verso ogni creatura.Tu hai creato tutte le cose, le hai giudicate tutte belle e buone, poiché il tuo Spirito è in tutte le cose e tutte sono tue, o amante della vita.Noi riconosciamo la tua gloria negli immensi spazi stellari del cosmo e nel più piccolo seme di vita che spunterà dopo la stagione invernale, dal Grembo dell’anziana Madre Terra.Accendere la candela gialla: Sii benedetto per l’Aria che ci fa vivere,Accendere la candela rossa: sii benedetto per il Fuoco che ci riscalda,Accendere la candela blu: sii benedetto per l'Acqua che ci disseta,Accendere la candela verde: sii benedetto per la Terra che ci nutre.Tu hai voluto l’uomo quale custode del creato, vuoi che egli regni con rispetto e amore su tutte le creature, a lui doni gli animali come aiuto e compagnia, fai vivere piante e fiori per il suo sostentamento e la sua gioia.Fatti voce di ogni gemito e di ogni grido, fatti voce di ogni creatura animata e inanimata, a te, Signore e Creatore, Padre e Madre, rendiamo gloria e da te attendiamo la trasfigurazione di tutto ciò che hai creato. Amen.  Dal Vangelo secondo Matteo (6,25-34) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un' ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito?Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.(momento di silenzio interiore) Descrizione del Rito del Calderone Si mettano ad ardere paglia e foglie secche in un calderone di rame (simbolo del “ventre e delle viscere materne” di Dio) anche di piccole dimensioni. Il fuoco deve essere simbolico, piccolo, (si può mettere all’interno un piccolo lumino) acceso in sicurezza. In questo fuoco bruciate un carboncino dove verserete polvere di “oro” (che si trova in commercio nei negozi specializzati) della mirra e dell’incenso puro (detto: “reale” o liturgico) BENEDIZIONE DEL FUOCOSii benedetto, Dio Padre onnipotente:tu in principio hai creato la luce e hai acceso nell'uomo, fatto a tua immagine, la scintilla del tuo amore; con una colonna luminosa hai guidato il tuo popolo errante nel deserto verso la terra promessa; nella pienezza dei tempi hai mandato il tuo Figlio a portare nelle nostre tenebre l'ardente luce della verità e della grazia, e dopo la sua gloriosa ascensione hai effuso la fiamma del tuo Spirito sulla Chiesa nascente. Benedici questo fuoco nella festa dell’Epifania, in cui l’anziana Madre Terra reduce dell’inverno lascia che le sue foglie e i suoi rami secchi brucino allo scopo di propiziare la rinascita della natura e dei raccolti; e fa' divampare nei nostri cuori l'incendio della tua carità.Per Cristo nostro Signore.Amen.In un pezzo di carta bianca scriverete ciò che desiderate cancellare dalla vostra vita e che non volete portare appresso nel nuovo anno come retaggio pesante del vecchio. Scrivete anche il desiderio, la preghiera, la grazia che volete si realizzi entro i 12 mesi del nuovo anno. (Se siete da soli, prima di bruciare la carta leggete ad alta voce per tre volte quanto avete scritto), battete il piede destro a terra per 3 volte e poi lasciate che tutto si consumi dal fuoco all'interno del calderone di rame. INTERCESSIONEDio Creatore e Padre abbraccia con la sua provvidenza materna tutti i suoi figli, li nutre e con la sua benedizione dà fecondità all’anziana Madre Terra, perché produca dopo la stagione invernale i suoi frutti affinché l'uomo ne tragga alimento. Rivolgiamoci a lui con filiale fiducia: Dio nostro, ascoltaci! - Dio, creatore dell’universo e di tutto ciò che vive e respira, provvedi il cibo a ogni essere vivente, affinché ogni creatura ti renda grazie.Dio nostro, ascoltaci! - Dio, Signore del mondo e della storia, ispiraci un rapporto armonioso e pacifico con le creature, perché tu ci hai affidato le opere delle tue mani.Dio nostro, ascoltaci! - Dio, Padre e Madre, che regni su tutto l’universo, liberaci dalla tentazione dello sfruttamento della terra, affinché riconosciamo la dignità e il limite della nostra condizione.Dio nostro, ascoltaci! - Dio, salvatore di tutto e di tutti, invia il tuo Spirito di timore e di sapienza, perché ci insegni a preservare la creazione da ogni inquinamento.Dio nostro, ascoltaci! - Dio che in questa stagione invernale, continui a vivificare l’anziana Madre Terra, benedici il lavoro dell’uomo e i frutti della terra che cresceranno, affinché possiamo condividere l’abbondanza dei tuoi beni.Dio nostro, ascoltaci! - Dio che in Cristo ricapitoli e trasfiguri ogni cosa, benedici e sostieni tutti i cultori della bellezza, quanti lavorano per la riconciliazione tra l’uomo e la Madre Terra.Dio nostro, ascoltaci! Signore, tu trasfigurerai il cielo e la terra, unisci la nostra preghiera al gemito della creazione:Padre nostro…PREGHIERAO Dio, Creatore del cielo e della terra, che ti manifesti in questo giorno come anziana Madre della Natura e che, con il fuoco del tuo Spirito, bruci e purifichi le foglie e i rami secchi, simbolo di tutte quelle situazioni rimaste ferme o irrisolte nella nostra vita, donaci i tuoi ultimi frutti invernali per ritrovare la forza di percorrere strade nuove e propizie che possano migliorare le situazioni legate agli affetti, alla stabilità economica e interiore. Per Cristo nostro Signore. Amen. BENEDIZIONEIl Signore Gesù Cristo, in virtù del potere che ha di sottomettere a se tutte le cose, trasfiguri il nostro corpo di miseria per conformarlo al suo corpo di gloria. Amen. (cfr. Filippesi 3,21).(si può gustare la frutta secca che è stata utilizzata per formare il Cerchio dell’abbraccio materno di Dio)Suggerimento Al pari delle antiche vecchie signore seguaci di Diana disperdete poi le ceneri del rito, una volta spente e fredde, attorno a casa vostra, in giardino, sul balcone e pochi pizzichi anche in casa vostra dentro dei vasi di fiori a contatto con la terra. Nel piccolo recipiente di rame che avete usato per il rito mettete invece del sale grosso marino, chiodi di garofano e cumino (che potete facilmente reperire al supermercato) e mettetelo in casa su uno scaffale o una mensola lontano da occhi e mani indiscrete.Bibliografia:- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.