Benedicaria

Dall'Uovo Cosmico all'Uovo di Pasqua


Un tempo la Domenica di Resurrezione era chiamata anche Pasqua d'Uovo perché la si festeggiava donando e mangiando uova sode colorate, che erano state benedette in chiesa; e spesso si regalavano uova smaltate o in porcellana o in lapislazzuli o in vetro o addirittura in oro e in argento, decorate con scritte e simboli pasquali. Oggi l'usanza, tranne in limitate comunità, è sopravvissuta secolarizzata nelle torte pasquali con uova oppure nelle uova di cioccolato che giungono dalle pasticcerie senza passare per la chiesa.L'uovo è il simbolo del Cristo risorto e della speranza nella futura resurrezione dei fedeli in Lui. D'altronde, in ogni tradizione l'uovo è simbolo di «nascita» e di resurrezione. Omne vivum ex ovo, dice un proverbio. Un mito indiano narra che nella notte dei tempi tutte le cose erano immerse nelle tenebre e sepolte in un sonno profondo. Colui che sussiste per sé stesso volle creare il cosmo dalla propria sostanza: creò dapprima le acque deponendovi un uovo splendente come il sole. Dentro l'uovo galleggiante nacque Brahma che vi rimase nascosto per un anno intero; poi il dio divise l'uovo in due parti formando il cielo e la terra, e lasciando nel mezzo le acque. Un mito orfico greco narra a sua volta che in principio esisteva la Notte che nelle sembianze di un grande uccello fecondato dal Vento depose un uovo d'argento nel grembo dell'oscurità. Dall'uovo balzò Eros dalle ali d'oro portando alla luce quel che vi era nascosto: il cosmo intero con le sue creature.Quell'uovo mitico non è, secondo la Rivelazione, se non Colui che era in principio presso Dio, come scrive Giovanni nel suo Vangelo: «tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e niente senza di Lui è stato fatto di tutto ciò che esiste. In Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini».Ma l'uovo è anche simbolo della resurrezione come un sepolcro dove stia riposando un principio di vita che un giorno sboccerà alla luce. Per questo motivo nelle tombe dei martiri, a Roma, si sono ritrovate uova simboliche di marmo: come ad esempio nei sepolcri di santa Balbina e di santa Teodora. L'Uovo di Resurrezione per eccellenza è il Cristo stesso: in molte cattedrali si deponeva una volta, il giovedì santo, un uovo di struzzo nel sepolcro rituale insieme con l'Eucaristia, e lo si ritirava il giorno di Pasqua cantando: Surrexit Dominus vere: alleluia! Il simbolismo della Resurrezione si ritrova anche nei reliquari medievali che contengono uova di struzzo montate su coppe; mentre in una cattedrale spagnola, quella di Burgos, ai piedi del Crocifisso sono sospese alcune uova.Da questo simbolismo è nata l'usanza dell'uovo pasquale.Una volta la Chiesa benediva, il sabato santo, le uova che si sarebbero mangiate la domenica. A Roma, i parroci che si recavano nelle case dei fedeli per la benedizione pasquale benedivano anche le uova che i fedeli presentavano loro.Ugualmente antica è la tradizione di donare uova vere oppure di vari materiali pregiati. Già nel secolo XII in molti paesi europei si usava donare uova benedette mentre la nobiltà si scambiava uova d'argento o d'oro, abbellite di gemme, perle e smalti. Più tardi nascerà l'usanza di celare nell'uovo di Pasqua una sorpresa. Nel secolo XVI viene offerto a Francesco I, re di Francia, un guscio d'uovo che contiene un'incisione in legno raffigurante la Passione.L'usanza si diffuse rapidamente nella Francia del re Sole al quale i cortigiani donavano uova raffinate la domenica di Pasqua: i maggiori pittori dell'epoca le dipingevano amorevolmente. Nel Settecento Luigi XV donò a Madame du Barry un grande uovo decorato che conteneva una statuina di Cupido creata dall'orafo di corte.Nella cristianità ortodossa il significato sacrale connesso al dono dell'uovo non è mai tramontato, al contrario dell'Occidente. In Russia si chiama Pysanky, dal verbo pysaty, scrivere. Perché è associato alla scrittura? perché sul guscio autentico oppure di legno si tracciano simboli la sera del sabato; e d'altronde anche delle icone si dice che siano scritte, benché siano dipinte. La decorazione avviene in silenzio, a tratti interrotta dalle preghiere e dagli antichi canti. Probabilmente si tratta di un rito antichissimo collegato al risveglio primaverile, e poi cristianizzato.La mattina di Pasqua ogni famiglia porta in chiesa per la benedizione il suo cestino di uova dipinte, coperto da una salvietta rituale. Narra una leggenda ucraina che il demonio è legato da una catena formata da tanti anelli quante sono le uova che vengono decorate nell'arco di dodici mesi. (Tratto da: Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondatori)