Benedicaria

La notte di Santa Valpurga e il giorno di Calendimaggio


La primavera è una risurrezione della vita universale e di conseguenza della vita umana. Con questo atto cosmico tutte le forze della creazione ritrovano il loro vigore iniziale; la vita è integralmente ricostituita, tutto comincia di nuovo; in breve, si ripete l'atto primordiale della creazione cosmica perché ogni rigenerazione è una nuova nascita, un ritorno a quel tempo mitico in cui apparve per la prima volta la forma che si rigenera.Questi riti si svolgono anche e soprattutto il 1° maggio, e sono antichissimi. Nei paesi celtici coincidevano con la festa di Beltane (fuoco luminoso), durante la quale si usava appendere una corona primaverile a un tronco sfrondato. Si celebrava l'inizio del semestre del sole trionfante con tornei dove il vincitore, simbolo del dio che vinceva gli inferi, otteneva il diritto di sposare la damigella per la quale s'era battuto.Il 1° maggio segnava l'inizio del trionfo della luce sulle tenebre e continuò a essere celebrato anche dopo la cristianizzazione, tant'è vero che dalle feste celtiche è derivato il Calendimaggio medievale.Nella notte della veglia, come in ogni periodo di passaggio, si entrava in comunicazione con il mondo infero e con i morti. «Simili ai semi sepolti nella matrice tellurica,» scrive Eliade «i morti aspettano di tornare alla vita sotto nuova forma. Per questo si accostano ai vivi, specie nei momenti in cui la tensione vitale raggiunge il massimo, cioè nelle feste dette della fertilità, quando le forze generatrici della natura e del gruppo umano sono evocate, scatenate, esasperate dai riti, dall'opulenza e dall'orgia. Le anime dei morti hanno sete di esuberanza biologica, di ogni eccesso organico, perché questo traboccare di vita compensa la povertà della loro sostanza e li proietta in un'impetuosa corrente di virtualità e di germi. Se i morti ricercano le modalità spermatiche e germinative, è altrettanto vero che anche i vivi hanno bisogno dei morti per difendere i seminati e proteggere i raccolti. Ippocrate ci dice che gli spiriti dei defunti fanno crescere e germinare i semi.» Per questo motivo nella notte del 30 aprile si susseguivano in un'atmosfera orgiastica banchetti e danze che terminavano con la espulsione rituale dei morti, ovvero con l'avvento della «nuova vita». Sulla notte vegliava la Grande Madre della fertilità che dominava allo stesso modo il destino dei semi e quello dei morti. Con la cristianizzazione dell'Europa la notte del 30 aprile subì una metamorfosi. Si diceva che vi si dessero convegno spiriti inferi, streghe e stregoni che si dovevano espellere grazie all'intervento intercessorio di santa Valpurga, una monaca inglese (710-778), diventata badessa del monastero tedesco di Heidenheim presso Eichstatt dove fu sepolta il 1° maggio 871 nella chiesa di Santa Croce: santa che ha ereditato le funzioni della Grande Madre e ha dato il nome alla notte.Per quanto riguarda la Sicilia, non è mai esistita una festa simile al Calendimaggio anche se Giuseppe Pitrè ci racconta che: «il giorno 1° di maggio per alcuni, il giorno 3 per altri, è la festa de’ fiori. Il ciuri di Maju (fiore di Maggio), crisantemo (Chrysantemum coronarium), col suo fiorire annuncia la primavera. I ragazzi e le ragazze il 1° del mese vanno a coglierne grandissima quantità e se ne adornano il capo, il seno, ed a piene mani recano ed offrono altrui (Noto). Altri ne fan mazzolini e ne intrecciano ghirlande. I carrettieri notigiani ne parano cavalli, asini e muli. In Palazzo Adriano (Palermo) attaccano al balcone una corona di questi fiori legandovi un bel nastro di seta a colore. Altrove, in Salparuta (Trapani) per esempio, i fanciulli e le fanciulle se ne fanno braccialetti». Solo quest’ultima usanza, in maniera sempre più scolorita, sembra essere sopravvissuta fino ai giorni nostri.INVITATORIOMettimi come sigillo sul tuo cuore,come sigillo sul tuo braccio;perché forte come la morte è l'amore,tenace come gli inferi è la passione:le sue vampe son vampe di fuoco,una fiamma del Signore!Le grandi acque non possono spegnere l'amorené i fiumi travolgerlo.Se uno desse tutte le ricchezze della sua casain cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio. (Cantico dei Cantici 8,6-7) BENEDIZIONE E ACCENSIONE DEI FUOCHI(si accendono due fuochi, che possono essere rappresentati da due grandi ceri di colore rosso) Sii benedetto, Signore nostro Dio: tu hai dato agli uomini il tuo Figlio, splendore dell'eterna gloria, e la fiamma viva del tuo Santo Spirito;benedici le fiamme di questi due ceri, simboli dei fuochi nella notte di Santa Valpurga, vigilia del Calendimaggio; fa' che diveniamo portatori di luce e costruttori di un mondo rinnovato nel tuo amore.Per Cristo nostro Signore.Amen.LA SPOSAUna voce! Il mio diletto!Eccolo, vienesaltando per i monti,balzando per le colline.Somiglia il mio diletto a un caprioloo ad un cerbiatto.Eccolo, egli stadietro il nostro muro;guarda dalla finestra,spia attraverso le inferriate.Ora parla il mio diletto e mi dice:«Alzati, amica mia,mia bella, e vieni!Perché, ecco, l'inverno è passato,è cessata la pioggia, se n'è andata;i fiori sono apparsi nei campi,il tempo del canto è tornatoe la voce della tortora ancora si fa sentirenella nostra campagna.Il fico ha messo fuori i primi fruttie le viti fiorite spandono fragranza.Alzati, amica mia,mia bella, e vieni!O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,nei nascondigli dei dirupi,mostrami il tuo viso,fammi sentire la tua voce,perché la tua voce è soave,il tuo viso è leggiadro».(Cantico dei Cantici 2,8-14) LO SPOSOCome sei bella, amica mia, come sei bella!Gli occhi tuoi sono colombe,dietro il tuo velo.Le tue chiome sono un gregge di capre,che scendono dalle pendici del Gàlaad.I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,che risalgono dal bagno;tutte procedono appaiate,e nessuna è senza compagna.Come un nastro di porpora le tue labbrae la tua bocca è soffusa di grazia;come spicchio di melagrana la tua gotaattraverso il tuo velo.Come la torre di Davide il tuo collo,costruita a guisa di fortezza.Mille scudi vi sono appesi,tutte armature di prodi.I tuoi seni sono come due cerbiatti,gemelli di una gazzella,che pascolano fra i gigli.Prima che spiri la brezza del giornoe si allunghino le ombre,me ne andrò al monte della mirrae alla collina dell'incenso.Tutta bella tu sei, amica mia,in te nessuna macchia.Vieni con me dal Libano, o sposa,con me dal Libano, vieni!Tu mi hai rapito il cuore,sorella mia, sposa,tu mi hai rapito il cuorecon un solo tuo sguardo,con una perla sola della tua collana!Quanto sono soavi le tue carezze,sorella mia, sposa,quanto più deliziose del vino le tue carezze.L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,c'è miele e latte sotto la tua linguae il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano.Giardino chiuso tu sei,sorella mia, sposa,giardino chiuso, fontana sigillata.I tuoi germogli sono un giardino di melagrane,con i frutti più squisiti,alberi di cipro con nardo,nardo e zafferano, cannella e cinnamòmocon ogni specie d'alberi da incenso;mirra e aloecon tutti i migliori aromi.Fontana che irrora i giardini,pozzo d'acque vivee ruscelli sgorganti dal Libano.(Cantico dei Cantici 4,1-15) LA CROCE DI MAGGIOIl 1° maggio, cacciate le streghe, ovvero ricacciati i morti negli inferi, si portava e si porta ancora, dove la tradizione è sopravvissuta, un albero dal bosco collocandolo in mezzo al paese: è l'Albero di Maggio o semplicemente il Maggio. Sull'albero sfrondato, cui rimaneva soltanto una corona di foglie, venivano posti salsicce, dolci, uova e altri cibi oltre a nastri variopinti. I giovani vi si arrampicavano per impossessarsene: una sopravvivenza di queste usanze si ritrova negli Alberi della Cuccagna delle nostre fiere. Quell'albero altro non era che il simbolo dell'Albero Cosmico, le cui fronde si trovano di là dal visibile, nel non manifestato, analogo alla scala di Giacobbe, asse del mondo grazie al quale si può giungere alla comunione divina. Ma di questo simbolismo pochi erano, e sono, coscienti. Come per la notte del 30 aprile la Chiesa cercò nel corso dei secoli se non di cristianizzare per lo meno di rendere più accettabili queste cerimonie. Nacque così l'usanza di sostituire l'albero con la Croce di Maggio: Nel vecchio calendario romano al 3 di maggio si celebrava la Inventio Sanctae Crucis, il ritrovamento della Croce di Gesù nel 628. La festa era particolarmente sentita dalla gente dei campi perché cadeva in un periodo delicato dell’anno agrario, quando stava crescendo il grano. Oltre alla processione di una grande Croce, i contadini ne piantavano in mezzo ai campi di frumento un’altra costruita con le canne o di legno duro e alla quale veniva applicata la candelina della Candelora (oppure una candela dedicata a Santa Valpurga e nastri colorati), il ramoscello di olivo della Domenica delle Palme. La croce aveva lo scopo di tutelare il raccolto nella delicata fase finale prima della mietitura. Chi è d'altronde il Cristo se non l'Albero della Vita, colui che conduce al Padre, al non manifestato? E, all'inverso, come albero rovesciato, con le radici in cielo e la chioma sulla terra, Colui che manifesta il divino e nutre il cosmo?L’UNIONE DELLO SPOSO CON LA SPOSA(Si pianta nel terreno o all’interno di una vaso la Croce di Maggio, simbolo di fecondità e si accende la candela bianca dedicata a Santa Valpurga)Un rumore! E' il mio diletto che bussa: «Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne». «Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavata i piedi; come ancora sporcarli?». Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito mi ha sconvolta. Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano mirra, fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello. Ho aperto allora al mio diletto.(Cantico dei Cantici 5,2-6)Oppure: Come la pioggia e la neve scendono dal cieloe non vi ritornano senza avere irrigato la terra,senza averla fecondata e fatta germogliare,perché dia il seme a chi seminae il pane a chi mangia,così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:non ritornerà a me senza effetto,senza aver operato ciò che desideroe senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. (Isaia 55, 10-11)LA TERRA NUOVALa Madre Terra che a primavera si rinnova, può essere personificata con la “terra nuova” descritta nell’Apocalisse di Giovanni (21,1-4), dove la Gerusalemme celeste appare "pronta come una sposa abbigliata per il suo sposo". Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (21,1-4) Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono:"Ecco la dimora di Dio con gli uomini!Egli dimorerà tra di loroed essi saranno suo popoloed egli sarà il "Dio-con-loro".E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;non ci sarà più la morte,né lutto, né lamento, né affanno,perché le cose di prima sono passate".Al termine della lettura, si può danzare o girare in circolo attorno alla Croce di Maggio cantando o pregando con queste parole:IL SIGNORE DELLA DANZA di Sidney CarterDanzate, ovunque voi siate, dice Dio,perché io sono il Signore della danza:io guiderò la danza di tutti voi.Dovunque voi siate,io guiderò la danza di tutti voi.Io danzavoil primo mattino dell’universo,io danzavo circondato dalla luna,dalle stelle e dal sole,disceso dal cielo danzavo sulla terrae sono venuto al mondo a Betlemme.Io danzavo per lo scriba e il fariseo,ma essi non hanno voluto seguirmi;io danzavo per i peccatori,per Giacomo e per Giovanni,ed essi mi hanno seguitoe sono entrati nella danza.Io danzavo il giorno di sabato,io ho guarito il paralitico,la gente diceva che era vergogna.Mi hanno sferzatomi hanno lasciato nudoe mi hanno appeso ben in altosu una croce per morirvi.Io danzavo il Venerdì,quando il cielo divenne tenebre.Oh, è difficile danzarecon il demonio sulle spalle!Essi hanno sepolto il mio corpoe hanno creduto che fosse tutto finito,ma io sono la danzae guido sempre il ballo.Essi hanno voluto sopprimermima io sono balzato ancora più in altoperché io sono la Vitache non può morire:e io vivrò in voi e voi vivrete in meperché io sono, dice Dio,il Signore della danza.Un’usanza è quella di saltare sopra i fuochi (o sopra le fiamme delle candele) per assicurarsi la fertilità, girando attorno al fuoco (delle candele) per tre volte. PREGHIERA DI INTERCESSIONE(Durante la preghiera di intercessione, si potrà offrire una fumigazione di incenso utilizzando al massimo 3/5 piante indicate: olibano - sangue di drago – rosmarino – rosa – limone – gelsomino – pino – robinia – papavero – prezzemolo) Dio Creatore e Padre abbraccia con la sua provvidenza tutti i suoi figli, li nutre con la sua benedizione dà fecondità alla Madre Terra, perché produca frutti e l'uomo ne tragga alimento. Rivolgiamoci a lui con filiale fiducia.R. Ascolta la nostra preghiera. Divino Seminatore,tu che ci hai scelto come tuo campo,fa' che siamo sempre fedeli al tuo amore,aderendo in tutto alla tua volontà. R.Padrone dell'evangelica vigna, che ci hai inseriti come tralci in Cristo vera vite, fa' che rimanendo uniti a lui,portiamo molto frutto. R.Creatore dell'universo, che visiti la Madre Terra con la tua benedizione e al tuo passaggio stilla l'abbondanza, fa' che i nostri campi producano il nutrimento necessario a tutte le famiglie. R.Signore delle messi, che moltiplichi il chicco di frumento da cui proviene il cibo e il pane quotidiano, dona il sole e la pioggia per l'abbondanza del raccolto. R.Dio del cielo, che nutri gli uccelli dell'aria e vesti i gigli del campo, illumina la nostra fatica quotidiana, perché nella prospettiva del tuo regno edifichiamo la giustizia e la solidarietà fraterna. R.  (Si brucerà alla fiamma della candela bianca dedicata a Santa Valpurga dei foglietti di carta su cui abbiamo scritto ciò che si vuole eliminare, il male, le difficoltà o i propri lati negativi) Signore, tu trasfigurerai il cielo e la terra-    unisci la nostra preghiera al gemito della creazione:Padre nostro… PREGHIERA DI BENEDIZIONEPadre buono, che hai affidato all'uomo la Madre Terra da coltivare e custodire: per intercessione di Santa Valpurga, in questa vigilia di Calendimaggio, allontana dai nostri campi il flagello delle tempeste e ogni altra sciagura, perché producano frutti copiosi e una mèsse abbondante. A te lode e gloria nei secoli. Per Cristo nostro Signore. Amen.Bibliografia:- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.- Lunario. Dodici mesi di miti, feste, leggende e tradizioni popolari d’Italia, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondatori.- Spettacoli e feste popolari siciliane di Giuseppe Pitrè. - L’albero degli sciocchi sotto una ruota di sogni” di Sebastiano Rizza. - Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.