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Scongiuri a Santa Lucia contro le malattie degli occhi in dialetto siciliano

Scongiuri a Santa Lucia contro le malattie degli occhi

Lo scongiuro, «priéra» o «oraziuneddra» nel linguaggio della “magia” popolare e delle campagne siciliane, è il carme incantatore che quasi sempre accompagna una serie di azioni rituali. Esso costituisce spesso un documento di enorme valore etnografico e, talvolta, anche di notevole valore estetico. Di particolare interesse sono: la preghiera-scongiuro che, in seguito alla diffusione della religione cristiana, nacque «dalla fusione degli elementi della preghiera con quelli dello scongiuro», e lo scongiuro con «historiola». Quest’ultimo è costituito da un nucleo narrativo, l’«historiola», che racconta un breve episodio in cui un personaggio, quasi sempre un santo, ne guarisce o salva un altro da un pericolo. Un esempio tipico ci è dato dal seguente scongiuro riguardante le malattie degli occhi:

Santa Lucia di notti tissia ,

Argentu tagliava ed oru cusia

S’ascià a passari la Vergini Maria

e ci dissi: — Chi ia’ Lucia?

— Aiu ‘na furia nni st’occhi:

Nun pozzu stari susuta

e mancu a lettu a ripusari.

— Pirchì nun vinisti nni lu ma ortu,

ca c’era na macchia di finocchiu?

Ccu li ma manuzzi lu chiantavu,

ccu li ma piedi lu pidiavu,

ccu la ma vucca lu binidissi:

vattinni furia, cà i’ lu dissi.


I primi due versi alludono ad una leggenda secondo la quale Santa Lucia sarebbe andata sposa ad un giovane ricco, appena avesse terminato di tessere il velo nuziale. Ma Santa Lucia, novella Penelope, sotto il pretesto di volersi sbrigare nel più breve tempo possibile, lavorava anche la notte, durante la quale annullava il lavoro del giorno, ferma nel suo proposito di rimanere vergine. Naturalmente, a causa di questa enorme fatica, le si ammalarono gli occhi. Il nucleo narrativo presenta la Santa mentre tesse oro ed argento, metalli che, secondo una credenza popolare, «fanno bene alla vista». Infatti le nostre popolane, quando hanno male agli occhi, mettono grandi orecchini d’oro per guarire. Mentre Santa Lucia tesse si trova a passare la Vergine Maria e le chiede: Cosa hai Lucia La Santa accusa un irresistibile dolore agli occhi e la Vergine le insegna il modo in cui liberarsene: consiglia di ricorrere al finocchio che Lei ha piantato nel suo orto con le sue mani e benedetto con le sue labbra . Il breve dialogo si conclude con un categorico comando al male di scomparire istantaneamente . Quest’ultimo verso costituisce appunto la parte valida dello scongiuro. La pratica che accompagna le parole è semplice. Si prende un po’ di «finocchio di montagna» (Foeniculum dulce gusto acuto), indi si mastica e, recitato l’ultimo verso, si soffia fortemente sull’occhio ammalato. Chi scongiura crede che, recitando l’episodio, otterrà per il paziente gli stessi benefici effetti che la Vergine Maria ottenne per Santa Lucia. Gli scongiuri contro le malattie degli occhi sono particolarmente diffusi in Sicilia. Il motivo della Santa che tesse e cuce oro ed argento o che tiene in mano forbici d’oro si trova in molti altri scongiuri

Santa Lucia , ‘n cammara stacia,

Oru tagghiava, e argentu cusia.

Passa la Matri Vergini Maria:

— Chi hai, Lucia, ca cianci e lacrimii?

— Chi vogghiu aviri, duci Matri Mia,

passau lu purpu, e mi desi ‘ntra l’occhiu:

non mi lassa non vidiri, né guardari.

— Zittu, Lucia, non lacrimari,

scinni nni lu me ortu, scippa pampini di brivina e finocchiu, ccu li tò manu la chiantasti, ccu li tò pedi la scarpisasti,

La testa di lu purpu cci scacciasti;

siddu è sangu sfissirà,

siddu è purpu a mari va.


Lo scongiuro è contro la malattia del polipo. Il rimedio che la Vergine suggerisce è un po’ diverso: al finocchio si aggiunge la verbena, «brivina». Il nucleo narrativo differisce sostanzialmente poco da quello della nostra lezione: come nel primo scongiuro Santa Lucia taglia e cuce, passa la Vergine, alla quale accusa l’irresistibile dolore degli occhi, e ne ha suggerito il rimedio. Ma mentre nella nostra variante la Vergine invita Santa Lucia ad andare nel suo orto a raccogliere il finocchio che Essa stessa ha piantato e benedetto, in quest’ultima la Vergine invita Lucia a cogliere il finocchio e la verbena che la Santa stessa aveva piantato nel proprio giardino. Gli ultimi due versi, che costituiscono la parte valida dello scongiuro, differiscono dall’ultimo verso della nostra lezione appunto perché quella riguarda la malattia degli occhi in genere, questa riguarda specificamente la malattia del polipo. Contro quest’ultima è diffusa tra i nostri popolani uno scongiuro che offre un esempio di magia omeopatica. Infatti per tagliare il polipo, «purpu», si prende uno spicchio d’aglio, si mette sull’occhio dell’ammalato e mentre si taglia con le forbici si recita il seguente scongiuro:

Cc’un paru di fuorfici taglienti ,

sientu allifriscari st’uocchiu arradichenti.


Il taglio dello spicchio ha l’effetto magico di tagliare il polipo.


CONTRO IL MAL DI POLIPO

si incide su uno spicchio d’aglio una croce e si avvicina all’occhio e si recita il seguente scongiuro: "Santa Lucia virginedda e pia priati lu Signuri ppi nuatri piccaturi, avi tri iorna e tri notti ca haiu stu duluri ni l’uocchi e ppi passarimi lu diluri haiu sprimutu uogliu e finucchiuni". In ultimo si recitano tre " Pater Noster " e un " Credo ".

PREGHIERA PER LE MALATTIE DEGLI OCCHI

O Dio Onnipotente ed Eterno, che Vi degnaste di ridonare la vista alle Vostre Sante Flaminia, Lucia, Odilia e Chiara, accordaci, Vi supplichiamo, che celebrando la loro memoria con pia devozione noi siamo liberati da ogni malattia agli occhi e possiamo essere condotti al termine della nostra esistenza nella Domora Celeste per vedere eternamente la maestà della Vostra Luce. Per Gesù Cristo Nostro Signore. E così sia.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arcangel Campos il 01/06/13 alle 02:19 via WEB
Ciao mi piace molto la tua pagina, io sono dal Venezuela e ho una domanda, vorrei sapere se posso rispondere. La domanda è: nella parte in cui si dice: Scongiuri a Santa Lucia degli Occhi controllato Malattie lui in dialetto siciliano .. ! grazie ... Fuori una immagine della Vergine Lucia circondato dalla sua leggenda, .. Vorrei sapere se si sa quanti anni quella foto sembra molto vecchio. e che lo ha fatto, mi fare questa domanda perché nella mia città abbiamo un identico molto venerato e non conosciamo la sua origine, ... Ogni informazione relativa a questa immagine per dare a me mi farebbe piacere sapere molto, ... Spero che la tua risposta ...
 
benedicaria
benedicaria il 12/06/13 alle 18:48 via WEB
Grazie per l'apprezzamento! Purtroppo non posso aiutarla perchè l'immagine di Santa Lucia è stata tratta da internet e personalmente non conosco a che periodo risale. Mi spiace. Un abbraccio.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arcangel Campos il 05/07/13 alle 17:48 via WEB
ok grazie per la risposta, .. continuerò indagando
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Flos Stramonium il 30/01/14 alle 03:09 via WEB
Ciaooo, bel post !
 
 
benedicaria
benedicaria il 02/02/14 alle 21:46 via WEB
Ciao Flos, che sorpresa... :) grazie della visita e dell'apprezzamento. Un abbraccio.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giuseppe89 il 02/02/14 alle 21:43 via WEB
salve, sono Giuseppe Marchese un giovane di Biancavilla, provincia di Catania. Devo farti i complimenti per la bella iniziativa... Io pure mi occupo di tradizioni popolari del mio paese, "Biancavilla"... Di recente ho scritto anch'io un libro, anche il mio dal titolo "'Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu - Così pregavano i nostri antenati"... volevo un informazione ... per poter pubblicare qualche parte del mio libro, in questo sito cosa dovrei fare? Inoltre sto cercando il libro "Chisti lodi e chisti canti" come devo fare per averlo? In attesa di una sua risposto porgo cordiali saluti.
 
 
benedicaria
benedicaria il 02/02/14 alle 21:56 via WEB
Ciao Giuseppe, grazie della visita e dei complimenti. Questo mi onora, visto che anche tu ti occupi di Tradizioni Popolari Siciliane ed hai persino scritto un libro che ho intenzione di acquistare... :) Se hai il piacere di pubblicare qualche parte del tuo libro, nel mio Blog, basta che mi invii in formato PDF quello che vorresti pubblicare e lo invii al mio indirizzo e-mail che trovi già sul mio Blog, che è il seguente: benedicaria@libero.it Sarò veramente felice e onorato di pubblicare i tuoi scritti! :) Per quanto riguarda il libro: "Chisti lodi e chisti canti", lo puoi acquistare su internet su: www.ibs.it o altri simili. Un saluto. Benedicaria.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Stellario Abbate il 04/11/15 alle 16:04 via WEB
Gent.mo Sig.Giuseppe Marchese,riguardo all'ordine del suo libro le invio anche il mio indirizzo e-mail: stelloabbate@hotmail.it se volesse comunicarmi come fare per averlo. Grazie.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Giuseppe89 il 02/02/14 alle 21:49 via WEB
Questo scongiuro a Biancavilla si usa anche per gli occhi e viene chiamata "ppi cirmari l'occhi". A Biancavilla, era usanza nella chiesa di sant'Orsola - dove si trova la statua - portare dai devoti degli ex voto in argento a forma di occhi, per ringraziare la santa siracusana. inoltre il sacerdote metteva le mani agli occhi dei fedeli ed invocava la santa. mia zia, invece, usava il metodo della "'razioni" passando un anello sugli occhi. per un approfondimento vi potete rivolgere direttamente a me.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Stellario abbate il 04/11/15 alle 15:36 via WEB
Ciao Giuseppe Marchese,sono anch'io uno studioso di tradizioni popolari,come posso fare per avere due copie del tuo libro:Nnomini Patri, Figghiu e Spiritu Santu - Così pregavano i nostri antenati? Sono molto interessato,gentilmente fammi sapere. Questo il mio numero di cell. 3466030923
 
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I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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