Creato da benedicaria il 16/09/2012

Benedicaria

La "Magia" Popolare Siciliana e non solo...

 

Messaggi di Dicembre 2012

Piccolo Rituale per il Nuovo Anno

Piccolo Rituale per il Nuovo Anno

In ogni regione e paese d'Italia si trovano usanze e rituali propiziatori da svolgersi nella notte di San Silvestro. In Sicilia, la sera del 31 dicembre nessun lavoro manuale iniziato dovrebbe essere portato a termine  perché altrimenti si rischia di non riuscire poi a concluderlo o di finirlo malamente; se proprio dovesse succedere, però si può rimediare con uno scongiuro da recitare durante i rintocchi della mezzanotte: “U Patri, ‘u Figghiu, ‘u Spiritu Santi / eterna Trinitati di cumannu / chistu travagghiu l’hè stintatu tantu! /ora ‘na sula grazia v’addimannu / Vui lu tuccati e lu faciti santu!”

Sempre la sera del 31 dicembre, in quasi tutte le Chiese Cattoliche si recita l’inno del “Te Deum”. Il “Te Deum” è un inno molto antico la cui composizione si fa risalire al VI secolo. E’ un inno di lode, di ringraziamento trinitario e cristologico, unito ad invocazioni di preghiera. Il “Te Deum” viene solitamente cantato in occasioni di festa e, soprattutto, di ringraziamento a Dio. In passato, veniva recitato solennemente al termine di guerre, di carestie, pestilenze o per la nascita di figli del re. Il “Te Deum” viene oggi cantato per esempio la sera dell’ultimo giorno dell’anno, in conclusione di Concili e del Conclave, ma anche nella Liturgia delle Ore nelle Solennità e nelle Feste.

Antifona di Inizio:
“Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte.” (Salmo 89,4)

oppure:

“Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore.” (Salmo 89,12)

Comporre la “Corona dell'Anno” ponendo dodici ceri bianchi (o del colore propizio) in circolo a simboleggiare ciascun mese, mentre al centro si colloca l’immagine di Gesù Bambino e un piccolo calendario del nuovo anno a simboleggiare la signoria di Cristo sul tempo e sulla storia. Volendo, su ogni candela si potrà incidere il nome (in latino) del mese e anche il segno zodiacale (in latino) corrisponde e si accenderanno in senso orario partendo da quella sotto l’immagine di Gesù Bambino.

Salmo 64
 
A te si deve lode, o Dio, in Sion;
a te si sciolga il voto in Gerusalemme.
A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri peccati.
Beato chi hai scelto e chiamato vicino,
abiterà nei tuoi atrii.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
della santità del tuo tempio.
Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
speranza dei confini della terra
e dei mari lontani.
Tu rendi saldi i monti con la tua forza,
cinto di potenza.
Tu fai tacere il fragore del mare,
il fragore dei suoi flutti,
tu plachi il tumulto dei popoli.
Gli abitanti degli estremi confini
stupiscono davanti ai tuoi prodigi:
di gioia fai gridare la terra,
le soglie dell'oriente e dell'occidente.
Tu visiti la terra e la disseti:
la ricolmi delle sue ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu fai crescere il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge
e benedici i suoi germogli.
Coroni l'anno con i tuoi benefici,
al tuo passaggio stilla l'abbondanza
.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di grano;
tutto canta e grida di gioia.

Gloria

Dal Vangelo secondo Luca (4,16-21)
Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore.
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».

Benedizioni

O Signore Onnipotente, creatore e padre di ogni uomo, noi siamo incapaci di ringraziarti adeguatamente per le innumerevoli misericordie e benefici, che nel corso di quest’anno ci hai donato, ma ora vogliamo unirci alla Santa Chiesa e lasciar salire la nostra preghiera e la nostra gratitudine per tutti i doni con i quali hai illuminato i nostri giorni durante questo anno:

Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli.

Signore di ogni bontà, in questa notte che chiude l’anno … e apre il … , in comunione tra di noi e quali membra¬ vive del Corpo del Figlio tuo Gesù, ti ringraziamo per tutti i mali da cui ci hai preservato e per averci fatto camminare sulle tue vie.

Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli.

Padre di misericordia, ripercorrendo l'anno che ormai muore, scopriamo le molte infedeltà e il debole entusiasmo messo nel seguire la tua Parola che ci chiama alla santità nella nostra vocazione, invochiamo il tuo perdono e la tua misericordia.

Benediciamo il Signore, a lui onore e gloria nei secoli.

(spontaneamente, esprimiamo al Signore la nostra preghiera o il nostro ringraziamento.)

In questa notte che segna la fine dell'anno trascorso e l'inizio del nuovo anno rivestiamoci della luce di Cristo che disperde le tenebre della mente e del cuore, e con la lampada accesa, piena dell'olio della gratitudine, come le vergini prudenti, andiamo incontro al Signore che viene, vegliando e pregando, in sintonia con tutto il creato:

Te Deum laudámus
 
Noi ti lodiamo, Dio
ti proclamiamo  Signore.
O eterno Padre, 
tutta la terra ti adora.
 
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo 
il Signore Dio dell'universo.
 
I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri;
 
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode;
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria,
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre
per la salvezza dell'uomo.
 
Vincitore della morte,
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
 
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria
nell'assemblea dei santi.
 
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome per sempre.
 
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia:
in te abbiamo sperato.
 
Pietà di noi, Signore,
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.

Preghiera conclusiva
O Padre, davanti a te un giorno è come mille anni, e mille anni come il giorno di ieri che è passato; ti preghiamo: aiutaci a riconoscere la tua presenza nelle vicende liete e tristi della vita perché non si spenga mai la speranza che tu hai acceso nel cuore dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Ci benedica il Signore e ci custodisca. Il Signore faccia risplendere per noi il suo volto e ci faccia grazia. Il Signore rivolga a noi il suo volto e ci conceda pace.

 
 
 

La "magica" Notte di Natale

Post n°22 pubblicato il 24 Dicembre 2012 da benedicaria
 

In Sicilia la Notte di Natale (24 dicembre e mai in altra data) è da sempre definita “magica” perchè le nonne insegnano ai nipoti l'arte di levare il malocchio attraverso alcuni riti con l'acqua, l'olio e il sale. E la mattina del 25 si usa spargere sui balconi le briciole di pane avanzate dal cenone, per attirare gli uccelli considerati apportatori di fortuna.


(Questo video è stato girato e diffuso esclusivamente a scopo culturale nella difesa di antiche usanze e tradizioni. L'autore del video non pratica e si dissocia da qualsiasi azione messa in atto nella reale convinzione della credenza e della utilità di tali usanze).

L'antica formula per scacciare il malocchio, usanza ancora in pratica in qualche paese della Sicilia:

Prima di pronunciare l'orazione del malocchio si recita la preghiera Cattolica del Credo.

Poi viene recitata la formula del malocchio:

"In nome di lu Patri, di lu Figghiu e di lu Spiritu Santu. Ti parru cu prutesta occhi bruttu. Ti scunciuru pi patti di Dio e di Maria e di la Santissima Trinità, si … (si dice il nome della persona a cui si sta togliendo il malocchio) avi u malocchio a mari mi sinni va. Scunciuru la 'nvidia, scunciuru lu mummuru, scunciuru lu malocchio, scunciuru li malilingue, scunciuru la jettattura, scunciuru la mavaria, io ti scunciuru pi patti di Dio e di Maria e di la Santissima Trinità, si … (nome) avi u malocchio a mari mi sinni va. Cincu foru chi ti vittunu, quattru foru chi ti ducchiaru, tri foru chi ti luvaru. U Patri, u figghiu, u Spiritu Santu e la Santissima Trinità, si … (nome) avi u malocchio a mari mi sinni va. Fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria, fora malocchio intra Maria."

Traduzione:

"Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ti parlo con disprezzo occhio brutto. Ti scaccio in nome di Dio e di Maria e della Santissima Trinità, se … (si dice il nome della persona a cui si sta togliendo il malocchio) ha il malocchio che vada a finire in mare. Scaccio l'invidia, scaccio i mormorii, scaccio il malocchio, scaccio le malelingue, scaccio la jettatura, scaccio la mavaria, io ti scaccio in nome di Dio e di Maria e della Santissima Trinità, se … (nome) ha il malocchio che vada a finire in mare. Cinque sono stati che ti hanno visto, quattro sono stati quelli che t hanno adocchiato, tre sono stati quelli che ti hanno scacciato. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e la Santissima Trinità, se … (nome) ha il malocchio che vada a finire in mare. Fuori il malocchio dentro Maria, fuori il malocchio dentro Maria, fuori il malocchio dentro Maria, fuori il malocchio dentro Maria."

Mentre si pronuncia l'ultima frase si lasciano cadere dal dito mignolo 4 gocce di olio a forma di croce, dentro un piatto riempito d'acqua. Se le gocce di olio si allargano significa che c'era il malocchio, se le gocce restano ferme non c'era nessuna jettatura.

Una volta finita l'orazione, in presenza di malocchio, il piatto viene lasciato a riposare per un paio d'ore, di modo che l'olio di possa allargare del tutto nel piatto, poi il contenuto viene buttato nello scarico in modo che possa finire in mare e disperdersi.

 
 
 

Al mutare delle stagioni... Il Solstizio d'Inverno

Post n°21 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da benedicaria
 

Al mutare delle stagioni... Il Solstizio d'Inverno

21-23-25 dicembre

Il Solstizio d'Inverno è il passaggio dalle Tenebre alla Luce, è da questo giorno che il sole resta progressivamente sempre più a lungo nel cielo allungando così le nostre giornate.
Questa è una festa di luce, dai profondi messaggi iniziatici ed esoterici legati al risveglio interiore. Questo periodo, caratterizzato dalle feste dedicate al Dio Sole, veniva già festeggiato dagli antichi Egizi e nell'antica Roma, con i Saturnalia, feste queste ultime che videro l'introduzione nelle celebrazioni di candele, canti ed orge.
La celebrazione del solstizio d'inverno si diffuse rapidamente in tutta Europa e nacque così nelle campagne la festività di Yule, legata alla celebrazione del Sole e della Madre terra che si prepara, riscaldata dai primi raggi, alla futura semina.
Tra i vari temi legati a Yule il principale è quello della battaglia tra il vecchio Re dell'Agrifoglio, simbolo di oscurità e di vecchiaia, e il giovane Re della Quercia che simboleggia la luce del nuovo anno. Il vecchio sovrano viene simbolicamente ucciso e il giovane Re prende il suo posto sul trono per governare.
Con il rito del ceppo di Yule si perpetua ogni anno, oltre alla tradizione di stringersi tutti attorno al fuoco, anche questa antica e ripetuta battaglia.
Da tutto questo e dalle pratiche che seguono, è facile arrivare alla conclusione ed alla comprensione del perchè la Chiesa Cristiana avesse scelto proprio questo periodo per festeggiare la natività del Cristo (nato in realtà dopo la primavera) e perchè avesse fatto sue anche queste celebrazioni inglobandole gran parte nei suoi riti e festeggiamenti.
Troppo radicata era la festa del solstizio invernale, troppo sentiti i festeggiamenti e le antiche tradizioni legati alla rinascita del Dio Sole e al risveglio della terra da parte dei popoli, per non sovrapporsi ad esse, con la speranza di sradicare ogni antico culto dalla mente delle genti.
Il Cristo viene infatti associato al Sole come simbolo di luce vivificante e quindi entrambe le festività si sono fuse tra loro senza troppi contrasti.
I festeggiamenti del Solstizio si protraggono per tutto il periodo Natalizio (Sol Invictis), con il quale, come abbiamo detto, coincidono. Nella notte di Natale molti praticanti (Benedetti) della "magia" popolare e delle campagne (Benedicaria) si tramandano per tradizione i segreti dell'Arte di guarire, formule, preghiere, riti e tradizioni.

I Solstizi e gli Equinozi, sono celebrazioni antiche, che erano festeggiate dalla gran parte dei credenti e anche dai cristiani di cultura non ebraica; l’antifona dell’antica Messa del 21 dicembre lo riflette chiaramente. Tutt'oggi, Solstizi ed Equinozi, sono celebrati dai credenti Zoroastriani, da parecchie Chiese cristiane che fanno parte della Metropolitan Community Churches, dai fedeli New Age e celtici, che con i loro sacerdoti druidi si ritrovano nello splendido santuario megalitico di Stonehenge. Queste festività, di grande spiritualità, sono quindi molto importanti, perchè hanno un valore ecumenico e interreligioso molto grande e pongono i credenti in comunione tra loro e con tutti gli uomini.

PICCOLO RITUALE DEL SOLSTIZIO D'INVERNO

(Si accenderà una candela di colore arancione, simbolo solare dove precedentemente si sarà inciso un cerchio con all'interno il Monogramma di Cristo (Chrismon) simbolo di "Cristo Sole". Si accenderà dell'incenso composto da camomilla, zenzero, pino e salvia, oppure incenso reale cioè liturgico. E si offrirà dell'olio, oppure delle arance che rappresentano il Sole)

Antifona di inizio: 

Egli non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori. (Atti 14,17)

Oppure:

Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via. Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore. (Salmo 18,6-7)

Salmo 103

Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.
Tu stendi il cielo come una tenda,
costruisci sulle acque la tua dimora,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento;
fai dei venti i tuoi messaggeri,
delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.
Hai fondato la terra sulle sue basi,
mai potrà vacillare.
L'oceano l'avvolgeva come un manto,
le acque coprivano le montagne.
Alla tua minaccia sono fuggite,
al fragore del tuo tuono hanno tremato.
Emergono i monti, scendono le valli
al luogo che hai loro assegnato.
Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno,
non torneranno a coprire la terra.
Fai scaturire le sorgenti nelle valli
e scorrono tra i monti;
ne bevono tutte le bestie selvatiche
e gli ònagri estinguono la loro sete.
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo,
cantano tra le fronde.
Dalle tue alte dimore irrighi i monti,
con il frutto delle tue opere sazi la terra.
Fai crescere il fieno per gli armenti
e l'erba al servizio dell'uomo,
perché tragga alimento dalla terra:
il vino che allieta il cuore dell'uomo;
l'olio che fa brillare il suo volto
e il pane che sostiene il suo vigore.
Si saziano gli alberi del Signore,
i cedri del Libano da lui piantati.
Là gli uccelli fanno il loro nido
e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
Per i camosci sono le alte montagne,
le rocce sono rifugio per gli iràci.
Per segnare le stagioni hai fatto la luna
e il sole che conosce il suo tramonto.
Stendi le tenebre e viene la notte
e vagano tutte le bestie della foresta;
ruggiscono i leoncelli in cerca di preda
e chiedono a Dio il loro cibo.
Sorge il sole, si ritirano
e si accovacciano nelle tane.
Allora l'uomo esce al suo lavoro,
per la sua fatica fino a sera.
Quanto sono grandi, Signore,
le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
lì guizzano senza numero
animali piccoli e grandi.
Lo solcano le navi,
il Leviatàn che hai plasmato
perché in esso si diverta.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.
Se nascondi il tuo volto, vengono meno,
togli loro il respiro, muoiono
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
Egli guarda la terra e la fa sussultare,
tocca i monti ed essi fumano.
Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare al mio Dio finché esisto.
A lui sia gradito il mio canto;
la mia gioia è nel Signore.
Scompaiano i peccatori dalla terra
e più non esistano gli empi.
Benedici il Signore, anima mia.

Gloria…
 
Dal Vangelo secondo Marco 4,26-32

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;  dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.  Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.  Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?  Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;  ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».

Preghiera di offerta
 
Sii benedetto, Dio onnipotente,
creatore del cielo e della terra:
noi riconosciamo la tua gloria
negli immensi spazi stellari
e nel più piccolo germe di vita
che prorompe dal grembo della terra madre.   
Nelle vicende e nei ritmi della natura
tu continui l'opera della creazione.
La tua provvidenza senza limiti
si estende alle grandi ere cosmiche
e al breve volgere dei giorni, dei mesi e degli anni. 
Ai figli dell'uomo, fatti a tua immagine
e rigenerati in Cristo a vita nuova,
tu affidi le meraviglie dell'universo
e doni loro il tuo Spirito,
perché fedeli interpreti del tuo disegno di amore,  ne rivelino le potenzialità nascoste
e ne custodiscano la sapiente armonia
per il bene di tutti.
Stendi su di noi la tua mano, o Padre,
perché possiamo attuare un vero progresso
nella giustizia e nella fraternità,
senza mai presumere delle nostre forze.
Insegnaci a governare
nel rispetto dell'uomo e del creato
gli strumenti della scienza e della tecnica
e a condividere i frutti della terra e del lavoro 
con i piccoli e i poveri.
Veglia su questa casa,
perché non si ripetano per colpa nostra
le catastrofi della natura e della storia.
Accogli l’offerta votiva...
[dell'olio o delle arance]
segno e primizia della stagione…
[invernale].
Concedi a tutti i tuoi figli
di godere della tua continua protezione
e fa' che la società del nostro tempo
ci apra verso orizzonti di vera civiltà
in Cristo uomo nuovo.
A te il regno, la potenza e la gloria, 
nell’unità dello Spirito Santo
per Cristo nostro Signore,
oggi e nei secoli dei secoli.
Amen.

Intercessioni

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison!
Perché i semi affidati ai solchi della terra portino raccolti abbondanti, Signore Dio, e la tua parola seminata nei nostri cuori germogli, cresca e dia frutto.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison!
Perché la terra nel suo riposo e nella sua nudità ci ricordi e ci insegni la fine che ci attende e il nostro lavoro, collaborazione con te, o Creatore, sia sostenuto dal nostro riposo.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison!
Perché il freddo, il gelo e la neve siano per noi insegnamento e lezione e il nostro raccoglimento, unito al silenzio, sia occasione per pensare e contemplare.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison!

Padre nostro.

Orazione

Signore, Dio dell’universo, oggi la nostra stella, il sole, termina il suo declino e ricomincia vittoriosa (Sol Invictus) a illuminare più lungamente i giorni mentre la terra e le creature riposano nell’attesa della vita nuova: fa che, illuminati dalla tua parola, impariamo a vivere un armonioso rapporto con la creazione e a servire e ad amare te in ogni cosa. Tu sei Dio e vivi e regni con il Figlio e lo Spirito santo ora e nei secoli dei secoli. Amen.

(dal libro: "Preghiera dei Giorni", Monastero di Bose - Edizioni Qiqajon)

 
 
 

La "magica" Mandragora

La magica Mandragora

La Mandragora è un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae comunemente note come Mandragola.
Le loro radici sono caratterizzate da una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile); insieme alle proprietà anestetiche della pianta, questo fatto ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari.
La mandragola costituisce uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie: amore, denaro, oro, salute, abbondanza, prosperità, fortuna, potere, sono solo alcuni degli innumerevoli attributi nascosti dei quali si rende generosa dispensatrice e che ne fanno una radice unica, di inestimabile valore.
Innanzitutto il nome, probabilmente di derivazione persiana (mehregiah), le è stato assegnato dal medico greco Ippocrate. Nell'antichità le venivano accreditate virtù afrodisiache; era utilizzata anche per curare la sterilità.
Alla mandragora venivano nel Medioevo attribuite qualità magiche e non è un caso se era inclusa nella preparazione di varie pozioni. Vi si fa riferimento persino nella Bibbia (Genesi 30,14-24.). È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l'aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera. Da ciò ne è derivata la leggenda del pianto della mandragola ritenuto in grado di uccidere un uomo. Veniva considerata una creatura a metà del regno vegetale e animale, come il meno noto agnello vegetale di Tartaria.
Nel 1615, in alcuni trattati sulla licantropia, tra i quali quello di Njanaud, appariva l'informazione dell'uso di un magico unguento a base di mandragora che permetteva la trasformazione in animali.
Secondo le credenze popolari, le mandragore nascevano dallo sperma emesso dagli impiccati in punto di morte.
La mandragola può essere ricondotta ad alcune usanze Voodoo nelle quali era utilizzata come surrogato delle più famose bambole di cera. È considerata una pianta magica anche dalla Wicca moderna, in particolare nei giorni di plenilunio.

Il suo uso in Magia è universale, può quindi tradursi in qualsiasi applicazione senza alcun limite; occorre precisare tuttavia che esistono determinati riti tradizionali atti ad evidenziare tutte le effettive potenzialità. L’elemento ideale è costituito ovviamente dalla radice intera (Mandragora Reale); per fumigazioni si utilizza la polvere, ottenuta attraverso un procedimento complesso che tende ad evitarne la devitalizzazione. La sua natura comprende le sette astralità, in percentuale pressoché uniforme, ma esaltate alla massima potenza.



PICCOLO RITUALE CON LA MANDRAGORA

La magica Mandragora 2

Per celebrare questo rito occorre l’incenso o la polvere di Mandragora

Sia benedetto il nome del Signore.
Ora e sempre.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto il cielo e la terra.


“Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c'è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi; mio diletto, li ho serbati per te” (Cantico 7,14)

Invocazione alla Mandragora:
O Mandragora Divina
Che di tutte sei regina
Delle erbe la più bella
Perché ti baciò una stella
Dalla terra tu sei nata
Ma dal cielo sei mandata
Figlia sei di Sole e Luna
Destinata a dar fortuna
Nel tuo fior l’amore spera
Quando viene primavera
Il prodigio del tuo frutto
Dagli Angeli ha avuto tutto
Vita e sole nel colore
Che di fiamma ha stesso ardore
O Mandragora Divina
Che di tutte sei regina
Erba sei tra le più belle
Perché amata dalle Stelle
Pianta sei meravigliosa
Perché un dio ti volle in sposa
Hai un profumo senza eguali
Che discaccia tutti i mali
Le tue foglie grandi e forti
Fan sparir dolori e torti
La tua magica radice
Tutto vince, tutto dice
Se d’amore l’amerai
Non ti tradirà giammai
Se l’amore tu le darai
Ricca e amata tu sarai.

Dal libro della Genesi (Genesi 30,14-24)
“Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: «Dammi un po' delle mandragore di tuo figlio». Ma Lia rispose: «È forse poco che tu mi abbia portato via il marito perché voglia portar via anche le mandragore di mio figlio?». Riprese Rachele: «Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in cambio delle mandragore di tuo figlio». Alla sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte. Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. Lia disse: «Dio mi ha dato il mio salario, per avere io dato la mia schiava a mio marito». Perciò lo chiamò Issacar. Poi Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe. Lia disse: «Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli». Perciò lo chiamò Zàbulon. In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina. Poi Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. Essa concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore». E lo chiamò Giuseppe dicendo: «Il Signore mi aggiunga un altro figlio!».”

Accenderemo un carboncino in un incensiere (o semplicemente in una ciotola di terracotta) e verseremo l’incenso o polvere di Mandragora al suo interno dicendo:

Preghiera di offerta della Mandragora:
O Signore Onnipotente ed Eterno, Tu che nella Tua Infinita Misericordia hai illuminato il cuore della Tua servitrice Rachele, ispirandole la richiesta rivolta a Lia affinchè le donasse le mandragore trovate nei campi dal figlio Ruben, Tu che nella Tua immensa Bontà hai infine voluto esaudire la sua accorata preghiera, Ti sei ricordato di lei e l’hai resa feconda, permettendole di concepire e di generare suo figlio Giuseppe, assistimi o Signore di Somma Sapienza e concedimi, quale Tuo umile servitore, di essere degno di poterti offrire con fede questo incenso alla mandragora per… (dire l’intenzione di preghiera) Fa o Signore che la Tua Mirabile Grazia e la Benedizione dei Tuoi Santi Angeli mi assistano in questa offerta che compio al Tuo cospetto, ispirato dalla Tua Divina Virtù, e mi guidino affinchè possa utilizzare questa pianta che reca impresso il Santo Sigillo della Tua Creazione, in modo saggio e proficuo, per il bene mio e di tutti coloro che potrò aiutare, nel rispetto della Tua Unica Legge e per la Gloria del Tuo Eccelso Nome in eterno. Per Gesù Cristo Nostro Signore e Maestro e per San Giovanni Suo Servitore. Amen.

A questo punto si scriverà in un foglietto di carta o di pergamena vera o vegetale l’intenzione di preghiera che verrà letta tre volte sul quale si deve alitare pure tre volte dopo averlo piegato.
Infine si accenderà un angolo del foglietto e si farà bruciare interamente sui fumi dell’incenso alla Mandragora.
Terminata questa operazione, ci si concentrerà nuovamente sul rito compiuto, quindi si farà ardere nuovamente un altro po di incenso alla Mandragora, concludendo il rito con una preghiera di ringraziamento.

Bibliografia:
“La Magica Mandragora – L’esoterismo, il Mito, la Storia, la Leggenda”
di Pier Luca Pierini R. Edizioni Rebis.

 
 
 

Piccolo Rituale con l'incenso

Post n°19 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da benedicaria
 

Piccolo Rituale con l'incenso

Sia benedetto il nome del Signore.
Ora e sempre.

Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto il cielo e la terra.


“Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando t'invoco. Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera.” (Salmo 140)

Dopo aver identificato la fase lunare più propizia e gli incensi (le erbe, la radice o il fiore) che ci saranno utili per la nostra intenzione di preghiera, in solitudine nella stanza più tranquilla della nostra casa, procederemo chiedendo la benedizione di Dio imponendo la mano destra sui grani dell’incenso:

Preghiera di benedizione dell’incenso:
O Dio, antichi popoli hanno scoperto che resine ed essenze potevano ardere e dare piacevoli odori. Da allora, in tempi a noi lontani, gli uomini hanno adorato il dio ignoto col soave profumo dell’incenso. Quando, per tua bontà, hai voluto rivelarti come il Dio unico, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, hai ordinato a Mosè di istituire un rito per offrirti al mattino e alla sera l’incenso davanti alla tenda sacra dell’alleanza, e nel tempio di Gerusalemme ogni giorno saliva al tuo cospetto il suo profumo. E fu proprio nell’ora dell’offerta dell’incenso che l’arcangelo Gabriele annunziò a Zaccaria la nascita del figlio, Giovanni il Battista. Poi quando è giunta la pienezza dei tempi, sei stato tu ad offrirci il tuo Figlio, e hai voluto che alla sua nascita, Gesù ricevesse dai santi Magi, il dono dell’incenso. Ora ti preghiamo benedici questi grani d’incenso (erbe – fiori – radici) all’… (dire il nome dell’essenza), che ti offriamo per (dire l’intenzione) e fa che, bruciandolo con devozione, ti riconosciamo vero Dio. Il suo soave profumo riempia questo luogo della presenza del tuo Santo Spirito, e allontani da noi e da questo luogo lo spirito del male. Salga da questo luogo l’adorazione e la lode a te nostro Padre e Creatore. E come si spande gradita nelle preghiera la dolce fragranza di questa essenza, così venga elevato l’ambiente di questo luogo dalla fede, dall’ardore della carità e dallo zelo per le opere buone, perché possiamo diventare un’offerta perenne a te gradita. Per Cristo nostro Signore. Amen.

oppure in forma breve:

Per intercessione di S. Michele arcangelo, che sta alla destra dell’altare dell’incenso, e di tutti i suoi santi, il Signore voglia benedire questo incenso e accoglierlo come profumo a Lui gradito. (tratto dalla Messa in forma extraordinaria o Messa di san Pio V)

A questo punto accenderemo un carboncino in un incensiere (o semplicemente in una ciotola di terracotta) e verseremo l’incenso al suo interno dicendo:

“Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi” (Apocalisse 8,3-4)

E si proseguirà con una delle preghiere di offerta dell’incenso tratte dalla Tradizione della Chiesa Occidentale e Orientale:

Preghiera dell’Incenso dalla Tradizione Latina del "Vetus Ordo Missæ":
Per intercessione di san Michele Arcangelo, che sta alla destra dell’altare dell’incenso, e per quella di tutti i suoi eletti, il Signore si degni di accettare questo incenso come soave profumo.
Questo incenso salga fino a te, Signore, e discenda su di noi la tua misericordia.
Signore, la mia preghiera salga come incenso al tuo cospetto; le mie mani alzate siano come l’offerta della sera.
Custodisci Signore, la mia bocca e sorveglia le mie labbra: non permettere che il mio cuore si lasci andare a pensieri maliziosi e a cercare scuse ai peccati.
Il Signore accenda in me il fuoco del suo amore e la fiamma dell’eterna carità. Amen.

oppure:

Preghiera dell’Incenso dalla Tradizione Bizantina:
Si diriga la mia supplica, come l’incenso, al tuo cospetto; l’elevazione delle mani sia l’immolazione vespertina.
O Signore, ho gridato a te, ascoltami; sii intento alla voce della mia preghiera, ora che grido a te.
Si diriga la mia supplica, come l’incenso…
Non inclinare il mio cuore a parole di malvagità per trovare pretesti nei peccati.
Si diriga la mia supplica, come l’incenso…

oppure:


Preghiere dell’Incenso dalla Tradizione Copta:
1) O Re della pace, dacci la tua pace e perdona i nostri peccati. Allontana i nemici della Chiesa e custodiscila, affinché non venga meno.
L'Emmanuele nostro Dio è in mezzo a noi nella gloria del Padre e dello Spirito Santo.
Ci benedica e purifichi il nostro cuore e risani le malattie dell'anima e del corpo.
Ti adoriamo, o Cristo, con il tuo Padre buono e lo Spirito Santo, perché sei venuto e ci hai salvati.

oppure:


2) Signore Gesù Cristo, nostro grande Dio, Figlio unigenito e Verbo di Dio Padre; profumo è il tuo santo nome e a te viene offerto incenso e sacrificio immacolato in (questo) ogni luogo. Ti chiediamo: accetta le nostre suppliche; siano rette le nostre preghiere come l’incenso. L’elevazione delle nostre mani è sacrificio vespertino, e ti sei offerto sulla santa croce per i nostri peccati, secondo la volontà del tuo Padre santo, e sei benedetto con lui e con lo Spirito Santo per tutti i secoli. Amen.

oppure:

Preghiere dell’Incenso dalla Tradizione Siro-Ortodossa:
1) Noi ti adoriamo, ti riconosciamo ti glorifichiamo, o Creatore del mondo, e autore del creato, ramoscello benedetto germogliato e cresciuto da Maria, terra assetata. Tutto il creato fu ripieno del profumo della mirabile sua soavità, egli scacciò da ogni dove, per mezzo della sua stupenda dottrina, la perniciosa infezione dell’empietà.
Noi ti supplichiamo, Signore di gradire il profumo di questo incenso che ti offre la nostra debolezza per i nostri peccati e le nostre manchevolezze, per i ricchi e i poveri, le vedove e gli orfani, gli infermi e malati, per tutti coloro che hanno chiesto raccomandato di ricordarli nelle preghiere che noi ti indirizziamo, Cristo Dio nostro, per i vivi e i defunti, per il riposo delle loro anime nella Gerusalemme celeste. (in modo particolare per…) Per le suppliche di nostro padre Adamo e della nostra madre Eva, per le suppliche di Maria tua Madre, per le preghiere dei profeti, degli apostoli, dei martiri, dei confessori, dei padri, dei dottori dell’ortodossia; per le domande dei casti, delle vergini e di tutti i giusti. E noi offriremo, Signore gloria e lode a tuo Padre e al tuo Spirito Santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

oppure:

2) Con l’odore dell’incenso purificatore, donaci, o Signore Dio, il perdono, la remissione e la purificazione dei peccati e non ricordare le malizie commesse da noi; cancella i miei (nostri) moltissimi e innumerevoli peccati, sii compassionevole, o buono, e abbi pietà di noi.
Ricorda Signore, le nostre anime e quelle dei nostri padri, fratelli, superiori, maestri e tutte le anime dei fedeli defunti, figli della santa e gloriosa Chiesa.
Dona, o Signore, il riposo alle loro anime, ai loro spiriti e corpi, spruzza la rugiada della pietà e misericordia sulle loro ossa; sii, o Cristo nostro Re, compassionevole e purificatore per noi e per loro. Esaudiscici, Signore, e vieni in nostro sostegno, aiutaci, salvaci e accetta le nostre preghiere e suppliche (in modo particolare per…), fa passare da noi e annulla, o Dio nella tua misericordia e pietà, i castighi e i bastoni della tua ira, e rendici degli, o Signore della pace e della tranquillità, di raggiungere la buona fine riservata agli uomini di pace e, concedi a noi una fine cristiana secondo la tua volontà. E noi rendiamo gloria e ringraziamento, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

oppure:

Preghiera dell’Incenso dalla Tradizione Armena:
Offro incenso alla tua presenza, o Cristo, quale soave fragranza spirituale; ricevilo nel tuo santo, celeste e spirituale luogo dell’offerta in odore di soavità; manda a noi in cambio la grazia e i doni del tuo Santo Spirito. A te noi offriamo gloria col Padre e con lo Spirito Santo; ora e sempre nei secoli dei secoli. Amin.

oppure:

Preghiera dell’Incenso dalla Tradizione Siro-Maronita:
O Salvatore che ami gli uomini, accetta le preghiere e l’incenso che elevo a te in questo giorno, e concedi a me per mezzo di essi il perdono dei peccati e la cancellazione delle colpe. Dona salute ai malati, speranza e forza agli afflitti, riposo a quanti si sono addormentati nella speranza della risurrezione. A te innalzo la gloria ora e sempre. Amin.

Si prosegue recitando uno o più Salmi adatti allo scopo del rito e si scriverà in un foglietto di carta o di pergamena vera o vegetale l’intenzione di preghiera che verrà letta tre volte sul quale si deve alitare pure tre volte dopo averlo piegato.
Infine si accenderà un angolo del foglietto e si farà bruciare interamente sui fumi dell’incenso.
Terminata questa operazione, ci si concentrerà nuovamente sul rito compiuto, quindi si farà ardere nuovamente un altro po di incenso, concludendo il rito con una preghiera di ringraziamento.


(liberamente tratto da: "la Magia Astrale degli Incensi" di Pier Luca Pierini R. Ed. Il Gatto Nero Centro Editoriale Rebis)

 
 
 

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a mia nonna Concetta e a mia mamma Domenica, memorie storiche e depositarie della Benedicaria siciliana.

 

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Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; ut non pereamus in tremendo iudicio.

 

LE FASI LUNARI

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" (Qoèlet 3,1)

- LUNA NUOVA (Luna nera): in questo periodo si può pregare per la nascita di qualcosa di nuovo e che ancora non c'è.

- LUNA CRESCENTE: in questo periodo si può pregare per la crescita di qualcosa o per incrementare qualcosa che è al suo nascere.

- LUNA PIENA: in questo periodo si può pregare per ogni tipo di coronamento, compimento, fecondità, piena realizzazione.

- LUNA CALANTE: in questo periodo si può pregare per far decrescere qualcosa, eliminare degli ostacoli, pregare per la purificazione e la liberazione.

 

LA BIBLIOTECA DI BENEDICARIA

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- Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dell'anno, di Alfredo Cattabiani. Ed. Mondadori.

- Lo Stivale Magico. Magia Popolare e Stregoneria del buon paese, di Andrea Bocchi Modrone. Ed. Il Crogiuolo.

- La Stregoneria in Italia. Scongiuri, amuleti e riti della Tradizione, di Andrea Romanazzi. Ed. Venexia.

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- Il Grande Sacramentarlo Magico, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Vero Libro dei Segreti Meravigliosi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Il Libro dei Salmi, di Abate Julio. Centro Editoriale Rebis.

- Preghiera dei Giorni, a cura del Monastero di Bose. Ed. Qiqajon.

- Benedizionale, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Ed. Vaticana.

 

I MEGALITI DI ARGIMUSCO

La Stonehenge siciliana

Alla "Vergine Orante" dei Megaliti di Argimusco

I Padri ti videro in spirito come una grande montagna, o Genitrice di Dio, dalla quale si staccò una pietra che rovesciò gli idoli dei demoni.
Una pietra angolare, non tagliata da mano d’uomo, si staccò da te, o Vergine, montagna non tagliata: Cristo che riunisce le nature separate.
Il profeta ti vide sotto l’aspetto di un monte, o Vergine senza macchia; da te si staccò una pietra gloriosa che salva veramente l’universo.

 

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